Emma Marrone non ha proprio intenzione di fermarsi. Trattengo il fiato è ancora in alta rotazione nelle radio italiane ma il video de La mia città, il brano con cui parteciperà all’Eurovision Song Contest 2014, prossimo singolo della salentina, è stato già pubblicato e presto la cantante inizierà il percorso che la porterà sui palchi esteri. Oltre ad esibirsi in Danimarca sta infatti ultimando le registrazioni del suo disco in spagnolo.
Ma sembra che in questo viaggio oltre i confini italiani sarà sola, senza il suo fedele manager Brando. Ad annunciare la rottura è Chi che dalle sue pagine lancia l’indiscrezione che, sebbene non abbia ancora trovato conferma dai diretti interessati, pare sia più che fondata e il motivo risiederebbe nelle scelte artistiche non della cantante quanto proprio del manager.
Orazio Grillo, questo il vero nome di Brando, ha firmato infatti un accordo d’esclusiva, in vigore dal 1° marzo, fra la sua neo-nata società Go Wild e la Universal Music Italia, voluto fortemente dal presidente della major Alessandro Massara.
Brando si occuperà di produzione artistica ed esecutiva, talent scouting, consulenza artistica ed editoriale, management. In pratica sarà suo compito, con ampia autonomia decisionale, scoprire e lanciare nuovi artisti, oltre a trovare nuove chiavi di successo per gli artisti già in calce alla Universal, cercando di raggiungere gli ottimi risultati degli ultimi lavori da lui diretti: Viva i romantici dei Modà e Schiena della già citata Emma.
Insomma, sembra proprio che Brando abbia ringraziato e fatto ciao ciao con la manina ad Emma e i loro percorsi proseguano già su due binari separati. E i fan come la pensano?
I sostenitori di Emma sono spaccati. Da un lato è già partita la veglia funebre dai fan del produttore che con il suo carattere molto diretto e spigliato li aveva conquistati, dall’altro lato alcuni tirano un sospiro di sollievo. Sembra infatti che molti avessero notato un cambiamento in negativo nel comportamento della cantante troppo attenta ai risultati in classifica e ai biglietti strappati nei concerti quasi a farne unico vanto sotto la gestione di Brando.