Di suore in tv non è difficile vederne. Di suore che partecipano ad un talent, almeno in Italia, non se n’erano certamente mai viste. Almeno fino a ieri sera quando Suor Cristina Scuccia, una 25enne siciliana di Comiso residente a Milano, ha calcato il palco di The Voice of Italy 2 scatenando l’entusiasmo del pubblico in studio e dei quattro coach J-Ax, Noemi, Piero Pelù e Raffaella Carrà che se la sono contesa.
A spuntarla è stato J-Ax, autoproclamatosi “il diavolo” che guida “l’acquasanta”, commossosi nel sentire la giovane sorella cantare No one di Alicia Keys con la grinta nella voce e nei movimenti del corpo che forse per pregiudizio non ci aspettiamo da un appartenente al clero.
La musica ha travolto Suor Cristina stravolgendole la vita. Proprio grazie ad essa infatti ha capito che la sua esistenza era votata al servizio del Signore, interpretando un musical di stampo religioso, Il coraggio di amare, dedicato alla vita di Suor Rosa Roccuzzo, fondatrice delle Suore orsoline della Sacra Famiglia.
Non è però la prima esperienza in un talent per lei. In passato, prima di prendere i voti, aveva tentato i provini di Amici di Maria De Filippi, senza fortuna. Al settimanale Credere, quasi un anno fa, raccontava di essere stata una fervente appassionata del programma di Canale 5. In Cristina c’erano la fame di successo e la voglia di arrivare al cuore del pubblico con il canto ma sentiva che dentro le mancava qualcosa.
L’amore per la Chiesa è sbocciato in seguito a tante esperienze. Sempre su Credere si legge che la ragazza era piuttosto ribelle e lontana dai dettami religiosi. Diplomata in ragioneria, lavorava come centralinista ed aveva un fidanzato ma serbava in sé il sogno di affermarsi nella musica partecipando a concorsi di vario genere.
Tra il 2007 e il 2008 Cristina decide di partecipare alle selezioni per il musical sopracitato, Il coraggio di amare, indette da Claudia Koll, anche lei protagonista di una conversione molto chiacchierata, e il ruolo ottenuto crea i presupposti per la svolta: “Mi ero presentata per poter emergere nel canto e nel ballo, ma le provocazioni che un secolo fa suor Rosa aveva lanciato sul dono della propria esistenza mi ronzavano sempre dentro“.
Si trasferisce poi nella Capitale per frequentare la Star Rose Academy, diretta proprio dalla Koll, dove ha la possibilità di studiare canto con Franco Simone che intuisce il suo potenziale e la spinge a tirarlo fuori. Ecco però che arriva la chiamata e Cristina è ad un bivio: “Ero bloccata, non riuscivo a decidere e lottavo: proseguire l’Accademia o farmi suora?“.
Alla fine decide di prendere i voti e nel 2010 vola in Brasile, a San Paolo, per il noviziato. Il rapporto con i più bisognosi, bambini di strada ed adolescenti, le rivela che può usare il suo dono per fare del bene: “Ho riscoperto il canto come un modo per lodare il Signore, come esigenza della mia anima e strumento per toccare i cuori“.
La sua avventura a The Voice of Italy le darà modo di “donare il suo dono”, come ha ammesso davanti al quartetto di giudici increduli di fronte alle capacità di Suor Cristina. E al dubbio della Carrà, preoccupata della reazione del Vaticano, la sorella ha risposto con il sorriso sulle labbra, convinta con la sua voce di mettere in pratica i dettami di Papa Francesco, indubbiamente il pontefice più aperto e rivoluzionario della storia della Chiesa contemporanea, il quale dall’inizio del suo mandato auspica di aprirsi il più possibile alle nuove realtà per evangelizzare la parola di Dio.