Rose Villain, nome d’arte di Rosa Luini, è uno dei volti femminili della musica italiana che più di altre ha raccolto e sta raccogliendo consensi dopo tanti anni passati a seminare hit e ottime recensioni tra fan e addetti ai lavori.
Adesso è arrivato il momento di raccogliere tutto ciò che ha seminato e ha deciso di farlo con il suo primo album ‘Radio Gotham‘, scritto e prodotto con una maturità artistica e umana (è nata nel 1989, ha 33 anni) da fare invidia.
Ai nostri microfoni ci ha raccontato il perché di tutta questa attesa, considerando che la prima vera hit di cui si ha nota risale all’ormai lontano 2016, quando scelse di collaborare con Salmo nella sua ‘Don Medellin‘:
“Stavo aspettando il mio sound, la mia voce, il momento giusto per me oltre al momento di estremo hype che è arrivato negli ultimi mesi. Sono sempre in fase di scrittura e quando ho visto e sentito che la mia musica stava finalmente prendendo una forma ho scelto di andare avanti e pubblicare l’album”.
Il nome dell’album non è casuale anzi rispecchia molto la vita di Rose Villain che, in passato, ha vissuto a New York. Nel mondo dei fumetti, che lei conosce molto bene in quanto fan della cultura nerd e pop, la Grande Mela è stata presa come spunto dai creatori di Batman per creare Gotham City:
“New York è Gotham. I newyorkesi stessi la chiamano Gotham e io, che sono nerd, ho sempre avuto questa reference nella testa. Uso molti spunti di cinema e dei fumetti nei miei testi e questa cosa di Gotham è sempre stata ridondante. Volevo scrivere un disco che parlasse della mia vita newyorkese e ci sono riuscita”.
In molti testi, come lei stessa ci dice, ci sono tantissimi riferimenti a questo mondo prettamente fumettistico e cinematografico:
“Mi piace l’estetica dell’horror nel cinema, è la mia seconda passione ed è per questo che ci sono tante citazioni a quel mondo. Per me Quentin Tarantino e Christopher Nolan rappresentano appieno il mio gusto. Donnie Darko, Interstellar e American Psycho mi piacciono molto. La violenza, adesso, se sdrammatizzata bene va molto di moda. Guarda ad esempio la serie tv Damher, un successo incredibile”
Entrando nel merito delle singole canzoni, Rose Villain ha scelto di collaborare con pochi artisti rispetto alla media di quanto viene fatto in questo momento storico. Una di queste canzoni, quella che colpisce di più, è ‘Rehab‘ con Carl Brave:
“E’ una canzone che parla di overdose e dipendenze. Mi è capitato di conoscere persone che avessero dipendenze e una che è morta, purtroppo, di overdose. Tutto è iniziato da Carl ed è strano questo perché di solito io parlo sempre in prima persona. Invece qui parlo di una ragazza morta di overdose, ho immaginato di vedere da fuori la mia famiglia che soffre nel perdermi per overdose. E’ stata davvero dura, ho pianto tantissimo”
Un album, come detto all’inizio, maturo. Si parla di temi importanti anche in ‘Lamette‘:
“Questa canzone parla dell’ansia che ti lascia senza scampo e che ti porta a pensare qualcosa di brutto. E’ un pensiero che, specialmente in questo periodo post pandemico, hanno avuto ahimé in tanti e non se ne parla con facilità. Ho voluto sdoganare il tema perché anche i giovani non ne parlano e non va bene”
Rose Villain ha scelto di collaborare con altri artisti, oltre Carl Brave. Una di queste è Elisa ma ci sono anche Salmo, Geolier e altri:
“Con Salmo è arrivato l’ultimo feat dell’album perché lui era molto impegnato con il tour. Per fortuna ci siamo riusciti e siamo molto contenti del pezzo. Elisa è arrivata in maniera inaspettata, è stata lei a chiedere dei miei pezzi e ne ha sentito uno che parla di mia mamma. Dice di avere sentito una forza dentro, ha preso una penna e ha iniziato a scrivere. Inaspettata così come Carl Brave. Sono stati loro a cercarmi. Con Geolier, invece, ci dicevamo da tempo di fare un pezzone e finalmente ci siamo accordati con ‘Fantasmi. Tedua, invece, era quello che conoscevo meno di tutti e mi ha stupito in studio. Si è messo davanti al microfono e ha registrato tipo 100 freestyle senza fermarsi mai”
Ci sono anche due feat che abbiamo imparato a conoscere già da tempo, quelli con Guè Pequeno e Tony Effe:
“Guè è un fratello ormai, direi fratello di hit. Andiamo in vacanza insieme e fare il brano con lui era quasi ovvio per me. E’ stato stupendo. Con Tony avevo un desiderio da tempo perché sono molto fan della Dark Polo Gang e di quel mondo quasi grezzo. Tony per me è una icon, una vera icona dell’Italia. Bellissimo.”
C’è stato modo di parlare anche del tour, di Sanremo dove lei ci dice che non ci sarà per scherzare ma, in realtà, sarà presente con Rosa Chemical nella serata dedicata alle cover e di molto altro che potete vedere qui a seguire.