Sanremo 2023 finale. Vorremmo avere più tempo per decifrare meglio i simboli dell’ultima serata che è finita con un vincitore pre-annunciato Marco Mengoni ma cercheremo di fare sintesi di tutto ciò che ha attraversato la 73ma edizione.
Siamo partiti dalla parola libertà con tutti i rischi che si porta la sua interpretazione, non a caso già il secondo giorno si parlava di trasgressione per poi finire in una famiglia allargata con annesse foto ricordo.
E quindi dopo tutto questo viaggio cosa ci rimane?
La guerra. Per usare dei sinonimi la lotta e la polemica; non a caso il termine polemica deriva dal greco polemos che significa per l’appunto guerra.
Guerra è uno dei pochi termini italiani che non deriva dal latino ma dal germanico werran che significa mischia, le popolazioni barbariche assaltavano in maniera caotica per questo motivo viene tradotto con quel termine.
Il significato primario di mischia si addice moltissimo alla narrazione della finale di Sanremo 2023, i cantanti in gara non hanno più filtri e si giocano il tutto per tutto.
Terminiamo così questo racconto che apre a numerose riflessioni sui gesti e azioni con inevitabili conseguenze politiche e sociali. Rimanendo nell’oggettività ecco sette simboli di guerra.
Guerra è l’apertura con la banda dell’aeronautica militare con annesso discorso sull’arruolamento.
Guerra è il vestito di Chiara Ferragni, simbolo di una lotta
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Guerra è il bacio tra Fedez e Rosa Chemical
Rosa Chemical che in 2 minuti ci ha fatto fare 300 punti al FantaSanremo, si è limonato Fedez, ha fatto inorridire mezza popolazione over 50 in Italia e ci ha regalato la performance più trash del 2023 #Sanremo2023 #Sanremo pic.twitter.com/XhSL4C1zBC
— V N (@nastasivero) February 11, 2023
Guerra è il nero luttuoso dei vestiti sfoggiati per la finale.
Guerra è la lettera di Zelensky alle 2 di notte.
Guerra sono i due fiori giallo e azzurro che porta Tananai sul palco
#Tananai con i fiori dei colori dell’ Ucraina 🇺🇦 #noinonsiamocomevoi pic.twitter.com/mTfYMcbYGY
— Hari Seldon 🇺🇦 (@HariSeldon) February 11, 2023
Guerra è non avere donne nelle prime cinque posizioni
Abbiamo iniziato con la costituzione e finiamo con la costituzione.
L’articolo 11 della nostra Costituzione fa parte dei principi fondamentali e dichiara:
«L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo».
Chiudiamo così il nostro racconto… alla prossima edizione.