Dopo le dure parole rivolte da Bugo nei confronti di Morgan, reo di averlo attaccato nell’ennesima intervista rilasciata dal 2020, anno in cui litigarono sul palco di Sanremo, Morgan sceglie di non usare a sua volta i social ma di rispondere attraverso una missiva ai colleghi di Rolling Stone Italia.
Qui potete trovare le parole che Bugo ha rivolto all’ex amico. Tra queste sicuramente l’accusa più pesante è stata: “Non sei un cantautore e non lo sarai mai“. Morgan si è difeso, tra l’altro, affermando che anche l’improvvisazione sul palco dell’Ariston al momento del fattaccio, una strofa poi diventata virale, dimostrano le sue capacità…
“Sono passati tre anni e ancora non hai capito il testo che ti ho scritto in faccia, sul palco, che tutta Italia ha imparato a memoria, forse perché scrivere una canzone sul momento per dire delle cose a chi ti sta bullizzando, per raccontare un sentimento di indignazione senza insulti o violenza verbale ma con la semplice urgenza di denunciare pubblicamente gli abusi di una persona supportata da una squadra di accaniti mobber protetta da un intero sistema marcio e arrogante, cantando ma dicendo qualcosa di vero in mezzo a finzione e noiosissima spazzatura preconfezionata, è qualcosa di interessante.”
La squadra di “accaniti mobber” a cui si riferisce Morgan dovrebbe essere l’ex etichetta discografica di Bugo ai tempi di Sanremo, ovvero la Mescal di Valerio Soave.
L’artista, accusato di tornare a lavorare in Rai grazie all’appoggio politico dell’amico Vittorio Sgarbi, aggiunge la lista di alcuni degli artisti con cui ha diviso il palco:
Io sto sui palchi con artisti che sono dei giganti come Celentano, come Fossati, come Renato Zero, De Gregori, Ranieri, e imparo da loro molto umilmente, improvviso in diretta televisiva davanti a milioni di telespettatori e non mi permetto né mi azzardo a voler fare lo sbruffone e sorpassare in scena l’artista con cui ho un rapporto di grande stima e di rispetto.
Tu non solo non sei in grado di competere tecnicamente, sei proprio umanamente scadente e te la fai sotto dopo che hai fatto il vandalo, e pure il vigliacco. Non sei solo un cantautore che non scrive le sue cose, non sei manco un uomo di spettacolo perché te la sei giocata malissimo, tu e i tuoi aizzatori.
Una volta avuta in mano la mia bizzarra trovata che ti ha messo sotto tutti i riflettori (cosa che io non cercavo, io volevo dirtene quattro in faccia), non sei neppure riuscito a capire che era una genialata e non l’hai saputa vivere artisticamente: ti sei messo nella condizione squallida di denunciarmi, di chiedermi dei soldi e di impedirmi di ricevere un solo euro persino dalle vendite del disco, che è uscito come duetto e porta ancora il mio nome. Tu l’hai buttata sul denaro. Che livello basso.”
Morgan chiude con un affondo finale:
“Del resto, quando io ricevevo le targhe Tenco per i miei album, tu scrivevi: ‘ho messo un piede sulla merda’. Quando io scrivevo, producevo e cantavo con la mia band Bluvertigo e vincevo gli MTV Awards, scrivevi : ‘Io mi rompo i coglioni’. Chi è il cantautore?”
Per leggere la versione integrale della missiva mandata a Rolling Stone Italia da Morgan potete cliccare qui.