Tosca, inondata di insulti dai fan di Annalisa, spiega meglio il suo post, parole atte non ad attaccare la collega, ma a difendere la musica e le nuove generazioni di artisti.
In questo editoriale vi abbiamo parlato di come, a seguito di un articolo di Gino Castaldo sui danni che TikTok sta generando sul livello qualitativo della musica, in Italia così come in tutto il mondo, Tosca abbia condiviso con un post le parole del collega.
Il suo intento era quello di condividere una posizione ma, essendoci sulla copertina dell’articolo e nel titolo dello stesso Annalisa quale esempio preso dal giornalista, molti fan lo hanno interpretato come un attacco alla loro artista del cuore.
- CESSA
- ROSICONA
- BOOMER
- CON IL TUO LAVORO NON TI PAGHI NEMMENO UN CAFFÈ
- 5 MINUTI DI NOTORIETÀ
- NON TI SEGUE MANCO TUA MADRE
- DONNA CONTRO DONNA
- INVIDIOSA
- SFIGATA
Queste sono solo alcune parole e frasi estrapolate dai commenti sotto al post di Tosca. Di qui la decisione di postare nuovamente per cercare di spiegarsi meglio:
“Non sono impazzita, questi sono gli insulti che mi sono piovuti addosso fra ieri e oggi. Sono andata avanti tutto il pomeriggio a leggere e cancellare offese e assurdità per un post che – pensate un po’ – era stato postato proprio per sollevare un problema che fa male solo ai ragazzi e che non aveva nulla a che vedere con la mia visibilità o la mia carriera, tantomeno con Annalisa.“
Quelli nei confronti di Tosca sono dei commenti che, e nemmeno dovremmo stare qui a ribadirlo, risultano offensivi e irrispettosi. Parole che vanno ad infangare un’artista di grande talento che, da oltre trent’anni, non solo ha dimostrato molto, ma ha sempre portato avanti la sua musica con grande dignità e successo.
Certo un successo diverso da quello che la tv e i social ci hanno insegnato a vedere come tale. Ed è proprio questo il punto, l’idea che le nuove generazioni hanno del successo e, di conseguenza, del fallimento. Un pensiero che può generare grandi danni come cerca di spiegare la stessa Tosca:
“Non occorre che racconti l’uso che faccio dei miei social perché è sotto gli occhi di chiunque li visioni, ma forse occorre che dica che passo ogni giorno, a Officina Pasolini, ore e ore a contatto con tantissimi giovani artisti durante le quali si lavora per tracciare delle strade artistiche senza quella ‘mercificazione’ che la mia generazione ha in qualche modo preparato e che la nuova generazione subisce.
Pensare che per avere successo ci si debba uniformare a un modello, sia esteticamente che artisticamente, è il più grande errore che si possa fare. Piacere per come ti vogliono o per il mercato e non per quello che hai da dire conduce a un punto di non ritorno.“
Il post di Tosca si chiude andando a specificare che da parte sua non vi era ovviamente nessun attacco ad Annalisa e spiegando a sua volta che Gino Castaldo ha preso ad esempio Annalisa proprio in virtù della bravura che le riconosce. Non solo, Tosca ricorda anche un episodio simile che la vide coinvolta, una feroce critica, risalente al periodo in cui, dopo la vittoria al Festival di Sanremo con Ron, tentarono di incastrarla in un mondo musicale che non sentiva suo.
Il mio, e credo anche quello di GinoCastaldo, era un grido di allarme, un voler far capire (a chi lo sa bene) che non si gioca con le vostre vite. Castaldo ha scelto un’artista come esempio forse perché la reputa se non la più brava della sua generazione, credo una delle più intelligenti e capaci, così come trent’anni fa AndreaScarpa scelse me per dire la stessa cosa.
Non sapete oggi quanto lo ringrazi, perché anche io, giovane artista di vent’anni, in cuor mio, soffrivo per una mercificazione che percepivo e subivo, seppure fossimo solo agli inizi.
Voglio troppo bene e stimo le nuove generazioni di artisti per chiudere la bocca, far finta di niente, magari fare finti complimenti per strappare qualche like in più. Preferisco condividere una riflessione che solleva un problema. Ed essere d’aiuto.
Andatevi a rileggere il post… magari con le istruzioni capite cosa volevo dire.
Stavolta non cancellerò nulla, tranquilli. Che ognuno si prenda la propria responsabilità. Io la mia l’ho presa… prendete la vostra e coerentemente metteteci la faccia…
Ah dimenticavo, qualcuno mi offre un caffè?”
Queste sono le parole di Tosca e, come ogni forma di pensiero, vanno rispettate. Come quelle di Castaldo. Per esempio noi condividiamo il discorso su TikTok ma siamo anche consapevoli che anche in passato ci sono sempre stati fattori che hanno influenzato la musica, che siano state le discoteche e i remix, così come le radio, i Talent, Sanremo o la tv.
TikTok ha sicuramente acquisito un potere sulla musica che, a tratti, risulta inquietante, ma è un mezzo, come ce ne sono sempre stati. Ogni artista è libero di scegliere se, come e in che modo utilizzarlo.