J-Ax VS Paolo Meneguzzi, capitolo finale? Il “dissing” dell’estate tra il rapper e il cantante pop arriva, forse, al capitolo finale (ci avviciniamo al decimo “round”). Dopo diversi post Instagram, il rap di J-Ax (vedi qui) e “l’elogio funebre” di Pablo (qui), arriva ora il discorso distensivo dell’artista protagonista della hit estiva Disco Paradise da cui, ricordiamo, tutto è partito.
Nella giornata del 30 luglio J-Ax ha postato un video in cui, con toni decisamente più pacati (c’è chi, sui social, insinua per timore di una possibile querela dopo il dissing rap pubblicato su YouTube), si è rivolto a Paolo Meneguzzi…
“Vorrei prima di tutti chiedervi di smetterla di andare sotto ai post di Meneguzzi perché adesso la rissa è finita e so difendermi anche da solo.
A tuo modo Pablo hai dimostrato di avere una minima autoironia e poi sinceramente a me la storia del piccolo Pablo che va a letto con il disco degli Articolo 31 mi ha commosso.”
Queste le parole con cui il rapper ha iniziato il suo video in cui, a seguire, è andato ad analizzare il concetto di canzone pop leggera, tormentone, successo ed insuccesso…
“Ora analizziamo un po’ la cosa. Se io non avessi rilanciato con una story le tue critiche nell’intervista si sarebbero perse, non sarebbero diventate virali. E non l’ho fatto tanto per stuzzicare te ma tutto l’insieme di persone di cui sei diventato in quel momento inconsapevolmente portavoce.
Tutta quella sfera di scontenti della musica che ha me ha rotto il ca**o non adesso, ma dal 1996. Vedi le critiche che ci venivano mosse ai tempi di Tranky Funky erano molto simili a quelle che arrivano oggi per Disco paradise, o due estati fa per Salsa, o tre per Ostia lido, quattro Senza pagare, cinque per Vorrei ma non posto, sei Maria Salvador e via così indietro fino al 1993.
Io perdo la brocca quando sento parlare di canzoni fatte a tavolino. Ragazzi se esistesse una formula nessuno coi soldi per pagarsi queste fantomatiche spinte flopperebbe mai e invece, nonostante i budget, capita anche ai big di non beccare la hit. Quest’anno è accaduto a molti e anche a me è successo per esempio con Una voglia assurda.”
E proprio sulla nascita di Disco paradise, e su quello che questo brano rappresenta per lui, J-Ax si è soffermato:
“Non sopporto che certa gente pensi che certe canzoni si facciano solo con in mente i soldi. Disco paradise, quando mi è stata proposta mi è piaciuta a livello viscerale. L’idea originale del Maestro Simonetta, che è un artigiano della musica, mica un’intelligenza artificiale, era citare la hit di Cindy Lauper che è uno dei miei pezzi preferiti in assoluto nella storia della musica anche se a livello di testo e di impegno non è Redemption song di Bob Marley, altro mio pezzo preferito.
In più si poteva lavorare con gli amici di sempre, quelli con cui scazzi anche nella vita, Jad e Fedez, con gli artisti con cui ho firmato grandi successi e poi con Annalisa con cui ho già collaborato nel 2019 e di cui sono fan da quando ha iniziato a cantare.
Questo è il punto. Per me questa cosa del pop che deve elevarsi, sperimentare, parlare di ideali, è un stron**ta. Lo può anche fare ma io rivendico il diritto di scrivere senza pretese, raccontare la gioia di vivere e di essere al mondo. E Disco Paradise lo fa benissimo“.
Per concludere il rapper ha concluso con un messaggio per Paolo Meneguzzi…
“Ho visto tutti esaltati dalla stron**ta di dissing che ho fatto in tre ore e in tanti a dirmi ‘È così che ti vogliamo!’. Ecco, di pezzi così ce ne sono in tutti i dischi che ho pubblicato, anche i più recenti e i veri fan lo sanno. Tutti gli atri giudicano solo i singoli perché la gente ormai ha la capacità di concentrazione di un criceto. Quelli per cui se i singoli sono scritti a tavolino, se vanno male sono dei flop e ti danno del fallito.
E tu lo sai molto bene Pablo perché quando hai fatto Verofalso te ne hanno detto di tutti i colori, sei stata sfottuto dai giornalisti musicali e in mille canzoni rap, ma non nelle mie.
Oggi che sono tornato in me stesso mi piacere pensare che abbiamo trollato entrambe le parti di questa massa social che è governata non dalle canzoni o dalle canzonette, ma dagli algoritmi. E magari ne viene fuori anche qualche spunto interessante. Buon estate caro.”
Possiamo mettere quindi la parola fine sulla vicenda?