Andrea Settembre, in arte solo Settembre, è uno dei 12 talenti in gara a X Factor 2023, nella squadra di Dargen D’Amico, che si stanno distinguendo per talento e freschezza ma non solo. Il 22enne è anche uno buon esempio per tanti altri artisti, più o meno giovani, di come studio e perseveranza, possano vincere contro una discografia sempre meno attenta.
Nato il 9 ottobre del 2001 a Napoli, Settembre fa parte di quelli che spesso vengono chiamati “bambini prodigio”. Muove i primi passi con i musical e ben presto incontra la tv. Prima nella serie tv con Teresa Mannino, Se stasera sono qui, quindi partecipando allo show di Gerry Scotti, di ritorno proprio quest’anno in tv, Io canto, dove arriva sino alla finale (a seguire un video in cui duetta con Nek).
A programma finito Andrea ha 12 anni e inizia a collaborare come speaker a Radio Immaginaria, una delle due radio italiane con speaker adolescenti (l’altra è Teen Social Radio). Ed è lì che noi di All Music Italia facciamo la sua conoscenza.
L’adolescenza, fase della vita già complicata di suo, porta a Settembre le difficoltà tipiche a cui vanno incontro i bambini prodigio che crescono. C’è il cambio di voce, il trovare un proprio posto al di fuori del concetto di “piccolo fenomeno” e, soprattutto, ci sono le regole della discografia italiana.
Se in America infatti possono nascere giovanissime star della musica, da Justin Bieber ad Ariana Grande, in Italia un adolescente è considerato troppo giovane per avere un proprio pubblico.
Ed è in questa fase che tanti ragazzi si perdono abbagliati prima, abbandonati dopo, dalle luce dei grandi show televisivi. Andrea Settembre non è tra questi, tra le sue doti infatti c’è la determinazione. Come i suoi coetanei decide di affidarsi al web e diventa uno Youtubber abbastanza noto.
Grazie a questa notorietà può portare avanti la sua passione per la musica e nel 2016 firma un contratto con l’etichetta indipendente Suono Libero Music con cui pubblica i singoli “Pur sapendo” e “Selfie” (ne abbiamo parlato qui). Questo percorso va avanti fino al 2019 e lo porta anche a vincere con il brano “Su” il Festival Show, manifestazione musicale del gruppo di Radio Bella & Monella, ma non succede nulla.
Il talento c’è ma manca il percorso, “la visione”. Per essere credibile un artista non può affidarsi solo al suo talento ma deve affondare le mani nella sua storia, deve lavorare con un team di lavoro che riesca a valorizzarne le doti e a incanalarle, che lo supporti anche se i risultati non saranno immediati. Serve tempo, qualcosa che nemmeno le case discografiche, da anni a questa parte, possono permettersi affidando spesso il compito di crescere e lanciare i giovani artisti ai talent.
Ed è così che anche Andrea Settembre approda in un talent show, The Voice of Italy, programma che non è mai riuscito a conquistare il pubblico nel nostro paese, né a lanciare un artista.
Il 29 aprile del 2019 il giovane artista, ora diciottenne, si presenta alle Blind Audition con “Location” di Khalid facendo girare tre giudici su quattro: Guè, Gigi D’Alessio e Morgan. Ironia della sorte l’unica che non si volta è Elettra Lamborghini, artista di cui in quel momento è fan.
Andrea sceglie di proseguire il percorso con D’Alessio e arriva sino alla fase della battle per poi uscire dal programma. Ennesima “occasione persa” e il ragazzo con tutte queste esperienze alle spalle viene considerato dal mondo della discografia “finito”, uno che le ha già provate tutte.
Sembra una cosa assurda vista la sua giovane età ma, da Michele Bravi a Thomas, non è il primo né purtroppo sarà l’ultimo su cui verrà applicato un ragionamento simile. Un ultimo tentativo viene fatto dalla Hokuto Empire di Francesco Facchinetti nel 2020 con i singoli “Soli insieme” e “Bum bum” ma anche in questo caso non succede nulla.
Ed è qui, mentre nel mondo scoppia una pandemia, che entrano in scena tre doti di Andrea Settembre che si riveleranno vincenti per il suo futuro: tenacia, perseveranza e consapevolezza.
Il giovane artista capisce che è necessario ripartire da sé, che per trovare un pubblico bisogna prima trovare l’artista dentro sé e la cifra stilistica che possa far capire a chi ascolta chi sei e qual è la tua storia.
E così, mentre inizia a frequentare la scuola per diventare logopedista, suo piano B nella vita, trova il team giusto entrando ne L’Isola degli Artisti di Carlo Avarello. La differenza in questo caso la fa il fatto che non c’è nessuna fretta. Andrea ha il tempo di trovare la propria storia da raccontare in musica, di condividere e di collaborare con altri ragazzi come lui.
Il primo passo di questa nuovo percorso, è la finale a Deejay Onstage a cui seguono, nel 2023, senza troppa fretta, i casting di X Factor. Il resto è storia recente sino alla splendida interpretazione di “Chiagne” di Geolier nella seconda puntata dei live. Un’esibizione che ha messo in risalto la crescita vocale e interpretativa del giovane artista che oggi ha una sua cifra stilistica.
Una bella storia ancora tutta da scrivere ma che è già positiva per i segnali che lancia. Non sono i NO o le porte in faccia a poter fermare il talento ma, al tempo stesso, bisogna avere la lucidità di avere un piano B, non accanirsi, non accusare gli altri dei propri insuccessi ma sapersi mettere in discussione e, nel caso cambiare, evolversi.
E soprattutto serve capire che per restare nel tempo, per non diventare una meteora, è necessaria che la propria musica porti verità. Ed è questo che Andrea, con il suo team di lavoro, ha concretizzato.