Continuano le nostre interviste ai volti e alle voci che in questi giorni si preparano ad affrontare la selezione finale per guadagnarsi uno degli 8 posti per Sanremo Giovani 2015.
E’ il momento di una voce di The Voice, Manuel Foresta.
Manuel Foresta, nato a Salerno, inizia a studiare canto leggero appena adolescente.
Nel 2012 partecipa alla prima edizione del talent show di Rai2 The Voice of Italy arrivando, grazie al voto del pubblico, alla soglia della semifinale come unico interprete maschile nel team di Raffaella Carrà. Il suo inedito di debutto Déjà vu, presentato durante il talent, arriva in vetta alla classifica singoli di iTunes. Sulla scia di questo successo, Manuel inizia un tour estivo in giro per l’Italia e partecipa come ospite a varie manifestazioni tra cui il Premio Lunezia, il Giffoni Film Festival e Buon Compleanno Mimì. Sempre durante l’estate del 2012, Manuel Foresta apre, con la sua band, i concerti di alcuni tra i più importanti nomi del panorama artistico italiano: Malika Ayane, Alex Britti, Raphael Gualazzi, Simona Molinari. Con il brano Quello che sono Manuel entra a far parte dei 60 finalisti in gara per la sezione Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2014.
INTERVISTA A MANUEL FORESTA
Con quale spirito affronti quest’ultima selezione che ti separa dal palco di Sanremo?Cosa potrebbe darti quel palco?
Per quest’ultima selezione mi sono ripromesso di essere concentrato, determinato ma vorrei che a guidarmi fosse soprattutto mio istinto.
Voglio che più persone possibili ascoltino questa canzone perchè per me è la dimostrazione concreta che non bisogna arrendersi e che quando qualcuno ti strappa qualcosa dalle mani non è detto che le mani debbano rimanere vuote. Possiamo riempirle con qualcosa di più bello.
Vorrei che questa canzone fosse la mia rivincita e la mia sfida. Il mio nuovo inizio. Il mio razzo sparato nel cielo per dire a tutti che sono qui e che sto lavorando sodo, perchè ci credo, mettendoci tutta la passione del mondo.
Come si chiama e di cosa parla il tuo brano di Sanremo? Chi lo ha scritto? (se puoi rivelarlo)
Il mio brano di Sanremo si intitola Li chiameremo sogni e racconta di una travagliata storia d’amore, quella che da anni si consuma tra me e la mia ansia. Il brano è stato scritto da Zibba, Diego Calvetti, Marco Ciappelli e Luca Angelosanti ed io mi ritrovo in ogni loro singola parola.
Ogni volta che interpreto questa canzone ho la sensazione che come un flusso di coscienza quei pensieri escano direttamente dalla mia testa.
Se anche per i Giovani ci fosse la possibilità di duettare con qualcuno come avviene il venerdì per i big, chi porteresti con te su quel palco?
Se potessi scegliere di duettare sognerei Malika Ayane. Malika è un’artista che stimo molto e che ho avuto la fortuna di incontrare lungo il mio percorso artistico, per gli opening di alcuni dei suoi concerti. La sua voce, la sua sofisticata sensibilità e la sua cura per i dettagli sono degli elementi molto preziosi e sarei curiosissimo di scoprire come le nostre voci potrebbero intrecciarsi.
Conosci qualcuno degli altri candidati? se sì, chi ritroveresti con piacere sul palco dell’Ariston?
Conosco alcuni degli altri candidati, e nutro massima stima per ognuno di loro. Ritroverei con piacere sul palco il mio amico Francesco Guasti perchè in lui rivedo la mia stessa passione e dedizione. Spesso i nostri percorsi si sono incrociati e spesso il fato ci ha messo di fronte alle stesse vittorie e ahimè anche le stesse sconfitte. Mi piace poter immaginare che in questa occasione magari sia il turno di condividere una vittoria.
Tra i giovani che sono passati negli ultimi 10 anni al Festival chi ti è rimasto nel cuore?
Seguo il festival da sempre. Il ricordo più bello è di una giovane Carmen Consoli che con la sua chitarra e la sua voce stravagante mi hanno conquistato. Da quella sera fu amore a prima vista e non ho mai smesso di seguirla in tutti questi anni.
Come passerai la sera prima dell’audizione del 1° dicembre?
La sera prima di ogni audizione sono, per rimanere in tema, divorato dall’ansia. Avrei un protocollo da seguire fatto tisane calde, plaid e tanto riposo, ma in realtà puntualmente l’attesa si trasforma in tutt’altro .
Ho una cara amica, che ormai da anni mi supporta in questa avventura, e penso che passeremo gran parte della notte a parlare ed immaginare tutto quello che ci aspetterà di lì a qualche ora, facendo come sempre mille pronostici sbagliati, supposizioni senza senso e trovando una risposta all’ansia nella cioccolata.