Sabato notte, a seguito di 36 ore di negoziato condotto nell’arco di tre giorni, l’Europarlamento, la Commissione e il Consiglio hanno trovato un importante accordo politico sull’ AI Act, ovvero le regole inerenti l’Intelligenza Artificiale.
Ad annunciarlo è stato il Commissario europeo Thierry Breton, “E’ un momento storico.”
L’Intelligenza Artificiale da tempo genera preoccupazione in molti, soprattutto in quei settori in cui potrebbe rischiare di “sostituire” in qualche modo il lavoro, o persino la creatività, dell’essere umano.
Gli utilizzi nel mondo della musica sono ultimamente sempre più frequenti, il disco di Natale di Gerry Scotti appena lanciato, ne è una prova. Da tempo ci sono persone che si affidano all’AI per creare video, brani e persino testi di canzoni.
Questa volta però l’Unione europea non si fa cogliere impreparata, anzi, sarà portatrice di una pionieristica legislazione sull’Intelligenza artificiale, la più completa ed organica al mondo. Nelle prossime settimane, dopo una revisione ed eventuali integrazioni, il testo sarà reso pubblico per poi entrare gradualmente in vigore nei prossimi due anni.
Queste le parole del Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni:
“Sono felice di apprendere che dopo una lunga negoziazione i co-legislatori europei hanno finalmente raggiunto ieri nel trilogo un accordo politico sui punti riguardanti la tutela del diritto d’autore nell’ambito della legislazione che governerà l’intelligenza artificiale.
Accolte così le richieste del Ministero della Cultura e delle imprese culturali e creative per un maggiore rigore nel rispetto dei requisiti di trasparenza sui contenuti utilizzati per l’addestramento dell’IA”.
Grande soddisfazione anche da parte di Enzo Mazza, CEO di FIMI (Federazione Industria Discografica Italiana):
“L’unione Europea sarò la prima giurisdizione al mondo ad avere una legge organica sull’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di coniugarne lo sviluppo con il rispetto dei diritti fondamentali.“
AI Act che andrà a regolamentare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale partendo da regole vincolanti su trasparenza e sicurezza con un principio fondamentale: la distinzione delle applicazioni dell’Intelligenza artificiale sulla base del livello di rischio che pongono per i diritti fondamentali.
Tra i punti fondamentali ci saranno per esempio diverse prescrizioni per tutte le applicazioni, sviluppate o utilizzate, che andranno a coinvolgere educazione, giustizia, lavoro e salute. Tra queste la supervisione umana.
La Commissione europea pone prescrizioni per modelli potenti che vengono utilizzati in diversi modi, le General purpose Ai come ChatGPT o le applicazioni sviluppate da colossi come Meta, Apple o Google.
Uno dei due punti fondamentali di quest’ultima norma andrà a tutelare anche i diritti d’autore prevedendo la pubblicazione di una lista dei materiali usati per l’addestramento degli algoritmi rendendo anche riconoscibili – per contrastare truffe o disinformazione – tutti i contenuti prodotti all’AI.
Come dicevamo l’AI Act dopo l’approvazione verrà applicato nel corso dei prossimi due anni anche se questa tempistica preoccupa in quanto non sarà di certo facile tenere il passo con una tecnologia in continua evoluzione con leggi che richiedono un’approvazione.