Nonostante sia discograficamente ferma da più di due anni, per Mietta è un periodo particolarmente fortunato dal punto di vista televisivo. Dopo aver preso parte a Ballando con le stelle, Il Cantante mascherato ed essere stato ospite proprio in questi giorni del Grande Fratello, Daniela, questo il suo vero nome, è tra le tutor in gara a Io canto Generation, programma di Gerry Scotti in onda su Canale 5.
L’ultimo singolo pubblicato dalla cantante è “Milano Bergamo“, brano uscito a luglio del 2021. Il pezzo rappresentava il quarto tassello di un nuovo percorso di sperimentazione di Mietta, percorso partito con successo nel 2020 con “Milano è dove mi sono persa” e continuato nei mesi successivi con “Cloro” e “Spritz Campari“.
Dopo quest’ultimo singolo Mietta ha messo in pausa la sua attività discografica complice anche la difficoltà a trovare spazio su quel palco in grado di dare visibilità e nuova popolarità, il Festival di Sanremo, che da alcuni anni sembra aver sbarrato le porte a molti degli artisti che hanno avuto successo tra la fine degli anni ’80 e la prima metà dei ’90.
Grazie alla rinnovata popolarità dovuta a Io canto Generation l’artista ha rilasciato un’interessante intervista a Giovanna Cavalli di Corriere.it.
E così Mietta ha raccontato molto di sé e della sua carriera. Per esempio della nascita di quel nome d’arte nato dall’unione tra nome e cognome (Daniele Miglietta, Mietta), che le fu affibbiato dal produttore Claudio Mattone e che lei odiava perché banale e sdolcinato.
Importantissimo il connubio artisti con Amedeo Minghi che per lei scrisse “Canzoni“, brano con cui vinse tra le Nuove proposte il Festival di Sanremo.
Fu sempre lui ad affidarle il celebre “Trottolino amoroso” ovvero “Vattene amore“, canzone che il maestro aveva scritto composto con Pasquale Panella per farla cantare a Mina, Ornella Vanoni o Patty Pravo. Quando Minghi sentì però il provino di Mietta si convinse che doveva andare lei al Festival con quel brano, questa volta nei big.
Come sappiamo in realtà alla fine Mietta e Minghi andarono in coppia classificandosi al terzo posto e dando vita ad uno dei brani iconici della musica italiana ricantato di recente dai due all’Arena di Verona.
E Mietta stessa a spiegare il perché della partecipazione non da solista: “Dovevo cantarla da sola, in gara tra i Big, ma un altro gruppo che aveva vinto tra i Giovani due anni prima piantò un casino, minacciò di fare causa al Festival, Aragozzini era preoccupatissimo. Così per salvarmi Amedeo entrò nel duo“.
Il duo in questione dovrebbero essere i Future, vincitori delle Nuove Proposte a Sanremo 88 con “Canta con noi“.
Mietta spiega anche che in quei anni fece la guerra al pezzo e il perché:
“Non lo sopportavo, mi dava fastidio… ma avevo vent’anni, non capivo che la vita va alleggerita con l’ironia. Oggi si può essere molte cose insieme, negli anni Novanta era tutto un appiattimento del personaggio, un togliere…”
Nel corso dell’intervista la cantante ha parlato anche della profonda amicizia con Zucchero per cui fu protagonista del video di “Menta e rosmarino“, dell’amicizia con Biagio Antonacci che per lei scrisse diverse canzoni a inizio carriera ma anche degli incontri, come quello con un giovanissimo Raoul Bova, avvenuti grazie all’attività di attrice, premio come miglior doppiatrice ne Il Gobbo di Notre Dame della Disney compreso.
Il più grande rimpianto di Mietta? Non aver recitato in 007 al fianco di Pierce Brosnan per la paura di volare e non essere stata presa all’ultimo ne Il Postino di Massimo Troisi.
I suoi artisti italiani preferiti? Elisa, Arisa, Elodie, Laura Pausini ed Emma tra le donne, e Tiziano Ferro e Marco Mengoni tra gli uomini.