Prosegue la serie di interviste lampo con alcuni dei cantanti che si giocano un posto nella sezione giovani del Festival di Sanremo scelti tra i 40 finalisti di Area Sanremo e i 60 finalisti del regolamento Rai. Vi ricordiamo che sei degli otto posti saranno assegnati dalla Commissione Rai entro il 3 dicembre (le selezioni si svolgeranno il 1° dicembre), i restanti due verranno selezioni il 4 dicembre tra gli otto vincitori di Area Sanremo. Sei domande dirette, le stesse per tutti i candidati per scoprire qualcosa di più sul loro mondo e sui loro sogni.
E’ il turno del cantautore Maltese.
Maltese, cantautore, nasce in provincia di Torino. Dopo aver suonato in vari gruppi musicali toccando vari generi musicali, lavora come autore e ha l’onore di incontrare autori affermati come Paolo Audino, Oscar Avogadro, Sergio Bardotti e Bob Halligan (autore dei Judas Priest, Kiss, Cher e Michael Bolton ). Il 27 Settembre 2013 esce “Io non ti voto più”, il primo singolo di Maltese, vincitore del “Premio Radio Kiss Kiss” nel contest “Musica contro le Mafie 2013”, premio della Giuria “I postumi di Fred” nel contest “Premio Buscaglione 2013” e in Finale al Premio De Andrè 2014. Il 16 Giugno 2014 esce “Senza Vele“ , il suo primo EP, anticipato dal singolo “Déjà vu“ trasmesso su Radio Deejay e in molte radio indipendenti in Italia, Europa, Argentina e Usa.
INTERVISTA A MALTESE
Con quale spirito affronti quest’ultima selezione che ti separa dal palco di Sanremo? Cosa potrebbe darti quel palco?
La affronto con spirito fatalista ma consapevole. Arrivare alle selezioni finali è sicuramente una grande opportunità, forse, la più grande che un piccolo cantautore come me possa ottenere in Italia. Il palco di Sanremo mi darebbe sicuramente una grande visibilità ma come sappiamo bene, questa non basta. Sarebbe il mezzo per arrivare al cuore e alle menti di più persone possibili. Lo vedo come un grande esperimento dall’ esito incerto, anche in questi casi, è questione di chimica. Io sarei l’ ultimo elemento aggiunto ad una pozione già altamente instabile (il pubblico) , chissà, potrebbe essere esplosivo!
Come si chiama e di cosa parla il tuo brano di Sanremo? Chi lo ha scritto?
Il brano che presento si chiama “L’orangotango“ , musica e testo sono miei. L’orangotango è una metafora, è il lato rozzo, animalesco (nel senso dispregiativo del termine) e violento, che la gran parte dei politici nasconde sotto una maschera cordiale e patinata, anche se, come leggiamo sui giornali ultimamente, molti di loro, credo stiano lasciando sempre più spesso la loro maschera sul comodino. Questo brano illustra una serie di stereotipi accumulati negli ultimi 20 anni in Italia e non solo. Il protagonista ha abbandonato il suo lato umano per cedere ai suoi istinti più bassi, diventando più pericoloso di un comune Orango, trasformandosi in un predatore con i guanti bianchi.
Se anche per i Giovani ci fosse la possibilità di duettare con qualcuno come avviene il venerdì per i big, chi porteresti con te su quel palco?
Amo e stimo molti big del panorama italiano, sono troppi, quindi sceglierò due nomi a caso: Niccolò Fabi e Cristina Donà.
Conosci qualcuno degli altri candidati? se sì, chi ritroveresti con piacere sul palco dell’Ariston?
Conosco Lelio Morra perché quest’ anno abbiamo condiviso il palco del Premio De Andrè, e conosco di fama Daniele Ronda. Non ho alcuna preferenza sui miei ipotetici compagni di viaggio, di solito mi trovo molto bene con gli altri musicisti, finiamo spesso a tavola a farci grandi risate.
Tra i giovani che sono passati negli ultimi 10 anni al Festival chi ti è rimasto nel cuore?
Mmmhhhh….credo nessuno.
Come passerai la sera prima dell’audizione del 1° Dicembre?
La passerò cercando di pensare a tutt’ altro, respirando mooolto profondamente.