Bresh, “Torcida“: significato del testo del nuovo singolo
Anticipato da un breve estratto acustico, condiviso dall’artista sui social, “Torcida” è il nuovo singolo di Bresh, già disponibile in tutte le principali piattaforme di streaming e download.
Per ascoltarlo in rotazione radiofonica bisognerà invece attendere il 17 maggio.
Bresh, “Torcida”: significato del brano
Scritta da Bresh insieme ad Alessandro De Crescenzo e Zef, che ne ha curato anche la produzione, “Torcida” racconta – attraverso il vortice di esperienze della vita – la continua ricerca del vero significato dei luoghi in cui si vive, ma che non si riescono ad assaporare in quanto scene di film già visti.
Per quanto riguarda il titolo, Bresh prende in prestito un termine del lessico latino-americano, che indica il rumore della tifoseria calcistica tipica delle curve degli stadi sudamericani: luoghi che il cantautore ha esplorato nei suoi ultimi viaggi, allontanandosi dalla routine e da un tempo che corre troppo veloce, per rientrare in contatto con se stesso e tornare a vivere a pieno ogni momento.
Non a caso il singolo si apre con dei versi malinconici in brasiliano, che anticipano il crescendo della strofa, in cui Bresh realizza di commettere gli stessi errori di sempre. Nello specifico, la persona amata viene paragonata prima alla figura mitologica ammaliatrice di Medusa e poi a quella di una sirena: creature con la capacità di imprigionare le loro prede con delle illusioni.
Ed ecco che, così come la persona un tempo amata lo riconduce sempre a una visione ricorrente, il luogo in cui ha scelto di vivere lo porta a sentirsi perennemente insoddisfatto, a voler fuggire continuamente, alla ricerca della vita vera.
Bresh, “Torcida”: testo del brano
Bresh
Sono caduto da solo
L’ho rifatto di nuovo
Come fosse un gioco
Ho detto ancora
Quella parola
Non mi piaceva
Ma sembra vera
Anche se tu
Mi hai dato tutto
E non chiedevi
Ora mi freghi
Eri il mio parco giochi a tema
Eri medusa
Una sirena
Il tuo bacio era bello perché mi zittiva sempre
Sotto le luci di una scena ricorrente
E mi hai promesso che mi regalavi un’altra vita
Mica la solita stupida calamita
Cosa mi da questa città
Ho messo i semi nei cantieri
Ho detto si per stare qua
Ma spendo tutto negli aerei
Perché la vita
Mi illumina la strada per l’uscita
La prego per la vita ma non sente
La spingo nel pieno della tua sfida
Fuori sto con vecchi ribelli disadattati
Siamo un blocco di sognatori con gli occhi stanchi
Fanno la fila ma non sanno andare avanti
Hanno le carpe tatuate sugli avambracci
Non posso stare trasmesso su un led
Se cerco il Nirvana e trovo Baudelaire
Se urla la gente
Andre non sente
Se urla la gente
Andre non sente
Il tuo bacio era bello perché mi zittiva sempre
Sotto le luci di una scena ricorrente
E mi hai promesso che mi regalavi un’altra vita
Mica la solita stupida calamita
Cosa mi da questa città
Ho messo i semi nei cantieri
Ho detto si per stare qua
Ma spendo tutto negli aerei
Perché la vita
Mi illumina la strada per l’uscita
La prego per la vita ma non sente
La spingo nel pieno della tua sfida
Copacabana
Palleggio sulla riva della playa
Il giro del mondo in mezzo alle dita
Mi levo le scarpe per la partita
Ritorno a testa che gira
La ressa che grida
Portami in alto mollami dalla cima
Sono dopato da tempo
Ormai drogato di vita
Anche se cambio le scarpe
L’asfalto me le rovina
Mi chiedo se sono io
Mi cerco fuori di casa
Sotto una palma c’è vento
In moto sento l’odore della strada
Perché la vita
Mi illumina la strada per l’uscita
La prego per la vita ma non sente
La spingo nel pieno della tua sfida
Copacabana
Palleggio sulla riva della playa
Il giro del mondo in mezzo alle dita
Mi levo le scarpe per la partita
Cosa mi da questa città
Ho messo i semi nei cantieri
Ho detto si per stare qua
Ma spendo tutto negli aerei