Lazza ha pubblicato il suo nuovo album Locura venerdì 20 settembre all’01:00 e la mattina seguente è stato protagonista della conferenza stampa di presentazione ufficiale in pieno centro di Milano, dove ha rivelato tutti i retroscena della lavorazione di questo progetto.
Un viaggio musicale costruito e cresciuto tra Miami, Los Angeles e Parigi, portato alla luce insieme alle produzioni di Drillionaire e con una qualità rara da trovare in altri album:
“Mi piace che si veda la qualità delle cose che faccio. Il mio differenziarmi sta anche in questo. Cerco di curare ogni aspetto. Finché non sento che una cosa è bella non mangio, non dormo. Deve essere come dico io”
Entrando nel dettaglio di alcune delle canzoni presenti all’interno del disco, in qualche caso è facile accostarne la struttura a quella di una hit clamorosa come Cenere:
“Una parte del pubblico mi associa a Cenere. Ci soffro, ma sono felice. Ci sono poi altri brani, come Giorno da Cani, che per me sono unici. In questo caso si tratta di un flusso di coscienza venuto fuori in una mattina a Los Angeles. Dolcevita, invece, è stato uno dei primi brani e per scaramanzia l’ho piazzato ultimo nella tracklist. Avrò riscritto la seconda strofa tre o quattro volte. Non ero soddisfatto fino in fondo”.
Il pubblico ha imparato a conoscere Zzala, la parte estroversa e artistica, però Lazza non è solo quello:
“C’è tanto Jacopo in questo disco, tanti pensieri miei. Speriamo che con questo disco, oltre Zzala, il pubblico conosca Jacopo“.
LAZZA PRESENTA “LOCURA”
Cosa vuol dire Locura?
“Locura è l’aggettivo che voglio attribuire alla fama. Follia non era abbastanza d’impatto, Locura mi suonava bene. Sì, ci sono degli episodi folli, tipo avere la Pausini nel disco, ma soprattutto coraggiosi. Comunque lo dico, io sono già rientrato in studio a scrivere le prime bozze del prossimo progetto”.
Locura è appena stato pubblicato, ma per Lazza rappresenta già il passato. Non del tutto, però, dato che adesso arriva il tour e, chissà, San Siro:
“Pensare alla scaletta del tour è figo, è la parte più bella del mio lavoro. I dischi si fanno per poi portarli sul palco e cantarli con la gente. Su San Siro non manca nulla, abbiamo tutti gli elementi al posto giusto”.
Come artista e come persona qual è il grado di soddisfazione?
“Come persona mi sento molto realizzato. Come artista se sei ambizioso non ti realizzi mai. Io sono già in studio e sto già abbozzando nuove cose, come dicevo. Fa parte del mio carattere, della mia ambizione e ribadisco che la musica è una cosa bella, che serve per comunicare e non per mettere in competizione. Faccio a gara solo con me stesso, superando sempre la percezione e il gusto di ciò che ho fatto prima”.
A margine della conferenza è stata infine presentata ufficialmente la rivista legata al disco, Locura Magazine, in cui sono presenti interviste, approfondimenti e, addirittura, un oroscopo letto dallo stand-up comedian Luca Ravenna.
A breve si troverà in tutte le edicole.