7 Ottobre 2024
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7 Ottobre 2024

“Immagina”, intervista a Fudasca: “Il lo-fi con tutte le sue sporcature mi ricorda l’essere umano”

Realizzato in collaborazione con Tredici Pietro, Mecna e Francesca Michielin, il brano custodisce il ricordo e la nostalgia delle storie d'amore interminabili dell'epoca dei nostri nonni

Fudasca immagina
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Già disponibile in tutte le principali piattaforme di streaming e download, Immagina con Tredici Pietro, Mecna e Francesca Michielin è il nuovo singolo di Fudasca, che torna con un brano introspettivo caratterizzato da sonorità lo-fi, in cui racconta l’amarezza di un amore che si è spento, ma anche la quieta tristezza che si inizia a provare nel momento esatto in cui si riconosce che il fallimento non è dovuto alla mancanza di amore, ma alla natura stessa della relazione.

Ed ecco che il brano custodisce il ricordo e la nostalgia delle storie d’amore interminabili dell’epoca dei nostri nonni: un tipo di sentimento che, nella frenesia della nostra quotidianità, è talmente difficile da replicare da sembrare quasi anacronistico.

“IMMAGINA”, INTERVISTA A FUDASCA

Ciao Simone, com’è nata la collaborazione con Tredici Pietro, Mecna e Francesca Michielin, che ha poi dato vita ad Immagina?

Io Pietro, Corrado e Francesca ci conosciamo da tempo. Con Pietro, per esempio, ho già collaborato per la realizzazione di alcuni brani (Lentiggini e Big Panorama). Stessa cosa con Corrado. Con Francesca, invece, ho fatto una sessione quest’estate.

Per quanto riguarda Immagina, tutto è iniziato con una demo che ho inviato a Pietro, sulla quale avevo già messo la prima strofa. Poi, Corrado ha scritto la seconda strofa e Francesca sia il ritornello che l’outro, che è incredibile.

Ognuno di loro, secondo te, cosa ha apportato al brano?

Ognuno di loro ha portato la propria storia e la propria verità. È stato un lavoro sinergico.

Cosa rappresenta per te il lo-fi? Ci racconti il vostro “primo incontro”?

Mi sono innamorato del lo-fi tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, perché mi piaceva il concetto che c’era dietro. Il lo-fi è pieno di sporcature e rappresenta l’esatto opposto della rec perfetta. Inoltre, permette di esprimere molte più cose ed è la cosa che più mi ricorda l’essere umano e tutti i suoi errori.

In Immagina non c’è un lieto fine, ma c’è tanta nostalgia e forse anche la speranza che quel lieto fine possa esserci…

Sì, sono contento che ti sia arrivata questa cosa, anche perché la speranza non è citata da nessuna parte. È tutto un “poteva essere così, ma…”. Io spero proprio che questa speranza arrivi. È la speranza di non aver sprecato tempo.

Adesso ti proporrei di giocare per un attimo con le parole, completando questa frase: Immagina se…

Immagina se… si potesse vivere stabilmente a Los Angeles e fare musica lì.

Con l’immaginazione gioca anche un’altra arte, che non è quella delle parole, ma quella delle immagini. Ci racconti un po’ la cover di Immagina?

È stato amore a prima vista. Corrado mi ha proposto un artista che aveva una serie di artwork già pronti. Appena ho visto questo, non avevo più alcun dubbio… doveva essere la cover di Immagina. Ognuno ci può vedere quello che vuole. Io ci ho visto una rappresentazione dell’amore, di quello che vivo nelle relazioni, con questo lupo che protegge e minaccia allo stesso tempo. Insomma, mi è sembrata una rappresentazione perfetta di quello che volevo raccontare con questo brano, in cui la volontà di restare dentro una relazione spesso non coincide con la riuscita della stessa. E da qui nascono il malumore, le preoccupazioni, le ansie e le paure.

Se dovessi raccontare questa canzone con quattro parole, quali sceglieresti?

Verità, amicizia, nostalgia e rammarico.