4 Novembre 2024
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4 Novembre 2024

Gabriele Muccino rompe il silenzio sul figlio Ilan ad Amici 24: “Avrei voluto studiasse un po’ di più”

Nonostante alcune parole dure, il registra si dimostra preoccupato per il futuro artistico del figlio

gabriele muccino ilan amici 24
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A distanza di più di un mese dall’inizio del programma, il registra Gabriele Muccino si è espresso per la prima volta sulla partecipazione del figlio Ilan ad Amici 24.

Da quello che è possibile leggere su Internet e sui social, il rapporto tra i due è stato piuttosto travagliato: all’età di 3 anni, Ilan vive il divorzio dei genitori e va a vivere con la madre, la violinista Elena Majoni e da quel momento il rapporto con il padre Gabriele Muccino non è più lo stesso.

Anche all’interno della stessa Scuola di Amici 24, Ilan ha parlato molto poco di suo padre, anche quando si è raccontato. All’interno del programma, il giovane cantautore ha presentato ben due singoli: Inverno e Mezzocielo. Se volete invece conoscere meglio la sua storia, cliccate qui!

GABRIELE MUCCINO, L’OPINIONE SUL FIGLIO ILAN AD AMICI 24

In un’intervista rilasciata su Fanpage in occasione dell’uscita del suo nuovo film “Fino alla fine”, Gabriele Muccino si è espresso anche sulla partecipazione ad Amici 24 di suo figlio Ilan.

Come prima cosa, gli viene domandato come ha vissuto la scelta del figlio di percorrere la strada dell’arte, della musica e Gabriele Muccino ha risposto: «Avrei voluto che Ilan studiasse un po’ di più, ma si è voluto lanciare nel contenitore di Amici e mi auguro che gli vada benissimo». Nonostante tutto, Muccino senior non nasconde le sue paure sull’esperienza che il figlio sta vivendo, soprattutto per il cognome importante che porta.

Poi continua, sottolineando un aspetto importante e da non sottovalutare: «Il mondo della musica è terribilmente cinico, un ambito in cui si spremono artisti giovani e impreparati in modo crudele, quindi la vita d’artista va preparata con grande rigore e disciplina. Spero lui sia pronto sotto questo punto di vista, perché è un mondo spietato».

Raccontando poi la sua scelta personale di diventare regista come “atto di ribellione”, Gabriele Muccino approfondisce così, citando anche il figlio: «Io ricordo me a 18 anni col desiderio di fare il regista, ma terrorizzato dal fallimento. Ho fatto un lavoro enorme per imparare questo mestiere e trovare un mio linguaggio».

«Mi imponevo una disciplina e un rigore che suggerisco a tutti i miei figli, non solo a Ilan».