Holden, Holden Tour 2024: recensione dell’ultima data del suo primo tour nei club a Milano.
Ieri sera, venerdì 29 novembre, con la seconda data milanese ai Magazzini Generali – sold out, si è concluso il primo tour nei club di Holden, uno spettacolo che mischia sonorità più urban al mondo cantautorale.
Con uno staging semplice ma coerente con ciò che vuole mettere in risalto – ovvero la sua musica – il calore del pubblico inizia ad arrivare fin dai primi minuti in cui si aprono i cancelli. C’è chi canticchia le canzoni – segnale che tra di loro c’è sicuramente qualche fedelissimo che avrà fatto più date durante il tour -, chi scommette su qualche ospite speciale e chi passa il tempo tra una chiacchiera e l’altra.
Alla fine, chissà chi avrà vinto le scommesse! Durante l’attesa, infatti, salgono in balconata Laura Pausini e Paolo Carta – padre di Holden – e Angelina Mango.
HOLDEN TOUR 2024: IL CONCERTO
Ore 21:21, inizia lo show. Fin da subito, Holden cerca il contatto con il pubblico, è visibilmente a suo agio su quel palco che, man mano che carbura l’energia sprigionata anche da chi ha di fronte, divora e gestisce come un vero professionista.
Lo show è diviso in tre sezioni distinte tra di loro. La prima parte è quella più energica in cui Holden, come specificato prima, si connette subito al suo pubblico e fa tesoro del suo calore ed affetto. La seconda parte è più intima, in cui viene anche accompagnato dal piano e successivamente dalla chitarra, per poi aprire il terzo blocco ed esplodere di energia anche grazie alla presenza dei brani più intensi e forti del suo repertorio.
Il concerto si apre con il brano Roma Milano che è un po’ l’emblema, metaforicamente parlando, del suo percorso artistico e personale. Ricordiamo che Holden è romano, si sente e ne va fiero, facendo urlare un paio di volte al pubblico un sonoro «Daje» per darsi la carica. E ieri sera, poi, ha concluso il suo primo tour nei club a Milano, la tappa finale al momento di un percorso ricco di soddisfazioni, sia durante l’ultimo anno che con i suoi progetti precedenti all’entrata nella Scuola di Amici.
La scaletta è un continuo alternarsi di canzoni più nuove e quelle degli esordi. Uno dei punti più alti della serata è sicuramente quando partono le prime note di Na Na Na, il pezzo più famoso e più ascoltato su Spotify di Holden. Uscito nel 2019, ha oltre 52 milioni di streams ed è certificato disco di platino, penso basti questo per poter immaginare il boato del pubblico mentre canta a squarciagola il brano.
In tutti i momenti del concerto, il pubblico risponde, partecipa, è vivo dal primo all’ultimo secondo e Holden ne approfitta spesso per scendere davanti la prima fila e far cantare loro al posto suo. Escono fuori anche scene divertenti anche se imbarazzanti come, ad esempio, quando Holden si ritrova un reggiseno in mano lanciatogli da qualcuno in platea.
Il secondo blocco si chiude con Dimmi che non è un addio, dove il pubblico canta così forte che tutt’ora mi chiedo come abbia fatto Holden a sentirsi negli in-ear. Lo stesso discorso varrà poi anche con Grandine, il suo nuovo singolo in compagnia di Mew, assente ieri sera ma presente durante la prima data meneghina.
Con il bis di Nuvola nella versione originale, Holden chiude un tour nei club con tante soddisfazioni, tra cui tre sold out: la data finale e le due di Roma, la sua città. Discograficamente parlando, anche i numeri parlano chiaro: con il suo EP JOSEPH, ha superato 84 milioni di streams e ha ottenuto due dischi d’oro con Dimmi che non è un addio e Nuvola.
Con il primo dei due brani sopracitati, Holden ha anche realizzato il debutto più alto nella storia di Amici, dove è stato anche il primo allievo a certificare due brani diversi prima dell’inizio del serale. Penso che questi numeri bastino per descrivere il 2024 di Holden.
Un’ultima cosa da sottolineare è il giusto uso dell’autotune durante l’intera durata del concerto. La differenza tra la sua voce nella versione studio e quella nei live è netta. Holden canta molto bene, soprattutto quando non è accompagnato da effetti vocali – ad esempio mentre è al piano oppure quanto intona i falsetti – tirando schiaffi a tutti coloro che pensano che sia intonato solo grazie all’autotune.
Personalmente è stata una bellissima scoperta, essendo purtroppo partito un po’ prevenuto da questo punto di vista, ma è stato anche molto interessante sfidarsi, mettersi in dubbio, ascoltarlo e cambiare idea: Holden è uno di quei artisti che live rendono miliardi di volte meglio e che meritano una possibilità anche da parte di chi è più indispettito.
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HOLDEN TOUR 2024, LA SCALETTA
Sul palco, Holden è accompagnato da quattro musicisti: Simone Ndiaye al basso, Steven Viol alla batteria, Ilaria Boba Ciampolini alle tastiere e Federico Ciancabilla alla chitarra. La direzione musicale è di Giovanni Pallotti con Massimo Colagiovanni.
Ecco la scaletta proposta durante questo tour nei club:
- Intro Show
- Roma Milano
- Randagi
- Tu lo sai già
- Ossidiana
- Solo stanotte
- Genesi 111
- Na Na Na
- Neon
- Cadiamo insieme
- Nuvola (piano e voce)
- Bella D’Estate + Non fa per me (piano e voce)
- Se un senso c’è
- Dimmi che non è un addio
- Nostalgia
- Grandine
- Accelero Ancora
- Nuvola (versione Disco)