All Music Italia vi propone oggi un’intervista realizzata a Chanty, giovane cantante ligure che a febbraio sarà una delle Nuove Proposte che saliranno sul palco del Festival di Sanremo, dove proporrà Ritornerai, moderno pezzo che richiama il mondo musicale dell’artista, costruito partendo da ascolti soul internazionali, in rotazione radiofonica da lunedì 19 gennaio.
Un palco guadagnato grazie ad una lunga selezione partita da Area Sanremo, dove tra un esercito di partecipanti è riuscita, al primo tentativo, a conquistare la giuria della manifestazione prima e Carlo Conti poi.
Un percorso che Chanty ci racconta con una solarità capace di trasmettere la passione musicale che la muove e che, attraverso anni di studio e di determinata ricerca su se stessa, ha portato questo giovane e moderno talento ad un punto di partenza prestigioso come il palco di Sanremo, dal quale partirà un progetto che prevede un disco e molta musica live, con la voglia di portare a quante più persone possibili la propria musica.
Ecco al’intervista a Chanty.
Benvenuta su All Music Italia, parliamo di Ritornerai, il brano con cui ti presenterai a Sanremo 2015, tra le Nuove Proposte. L’hai scritta a 18 anni, come hai fatto a tenerla nel cassetto così tanto tempo?
(Ride, ndr) No, in realtà l’arrangiamento finale che senti è molto recente, ai tempi avevo scritto una versione piano e voce, una bozza che durante quest’ultimo anno di scrittura è riaffiorata, ascoltandola il mio produttore mi confidò di avere un’idea di arrangiamento perfetta per lei. Ci lavorammo insieme ed è nata Ritornerai, il primo brano del mio progetto del quale mi sono innamorata, che ho fortemente voluto presentare a Sanremo proprio perché la sento totalmente mia.
Come è nata Ritornerai? quale è stata la tua ispirazione?
Ritornerai è un pezzo intenso, nel quale ho cercato di rappresentare melodicamente l’intensità del mondo femminile, forza e fragilità che si trovano a coesistere in un rapporto d’amore impossibile, una situazione che oltre alla tristezza lascia dietro di sé una grande forza.
Il brano è tecnicamente molto difficile da eseguire, hai un po’ di ansia da prestazione per il live?
In realtà no, è una canzone che sento talmente mia da non preoccuparmi tecnicamente, l’ansia da prestazione ci sarà come per ogni live, ma non per le difficoltà canore, anzi ho proprio voglia di urlarla e di farla arrivare il più possibile cantandola dal vivo.
Tra meno di due mesi sarai sul palco musicale più ambito d’Italia, quello del Festival di Sanremo. Cosa rappresenta questo evento per te?
Rappresenta una boccata d’aria fresca: finalmente potrò far ascoltare quello che sono attraverso il mio progetto, che continuerà con altre canzoni. Rappresenta la possibilità concreta di aspirare a fare la musicista nella vita, partendo da Sanremo per raggiungere altri palchi; ho tanta voglia di suonare e di confrontarmi con il maggior numero possibile di realtà in giro per l’Italia. Mi auguro che la visibilità di Sanremo mi porti la possibilità di vivere molti spazi live, per poter vivere la musica al massimo.
Arrivi all’Ariston da Area Sanremo. Era la prima volta che partecipavi a questa manifestazione?
Si, è stata la prima volta. Un’avventura partita come una sfida, che mai mi sarei aspettata di vincere. Conoscevo la storia di molti artisti che hanno dovuto presentarsi molte volte prima di essere scelti ed ero convinta di doverci provare per qualche anno. Non avevo nessuna aspettativa e per questo ho affrontato Area Sanremo con la massima serenità, con l’unico obbiettivo di cantare ed avere un feedback sulla mia canzone da una giuria prestigiosa. Puoi quindi immaginare la mia gioia quando sono passata, in quel contesto non hai modo di ascoltare le canzoni degli altri artisti e quindi non hai idea di quello che sia il contesto, passi le selezioni senza avere elementi di confronto.
Perché avevi paura che il tuo pezzo non venisse capito, come hai detto durante il commento alla proclamazione?
Io arrivo da ascolti musicali molto internazionali, mi sono formata con il jazz e il soul. Proprio su queste basi ho scelto di proporre qualcosa che mi rappresentasse, con il rischio di portare una canzone lontana dall’idea “sanremese”. Temevo fosse un autosabotaggio ma ho scelto con convinzione di portare avanti l’onestà e la coerenza con me stessa, senza alcun tipo di compromesso. Il mio timore era quello di proporre qualcosa di diverso dal target ricercato, ma fortunatamente mi sbagliavo.
Da un esercito di artisti siete stati ridotti prima a 40, poi a 8 nomi tra i quali la Commissione di Sanremo ha scelto te e Amara, ti andrebbe di farmi il nome di qualcuno dei tuoi colleghi tra i 40 finalisti, esclusi ma che secondo te avrebbe meritato un’eventuale terzo posto sul palco?
Eravamo più di 400, un record per Area Sanremo e purtroppo non ho avuto modo di conoscere a fondo gli altri ragazzi, anche perché essendo io di Savona non mi trattenevo la sera ma facevo la pendolare. I brani poi sono top secret, sicuramente c’erano molte persone di talento con alle spalle percorsi musicali meritevoli, come spesso accade in questi contesti, dove poi si viene premiati non solo in base al merito ma grazie anche alla casualità e al gusto della giuria.
La selezione, ad eccezione della finalissima che ha visto te e Amara essere scelte da Carlo Conti, è avvenuta da una commissione formata da grandi personalità, ti chiedo un commento su ognuno di loro:
Paolo Giordano
Paolo Giordano, oltre ad essere un pozzo di scienza, è una persona meravigliosa, sono orgogliosa di poter dire che mi ha scoperta lui, ha creduto in me apprezzando il mio lavoro e questo mi inorgoglisce; inoltre anche lui è ligure – di Noli – e sarò fiera di rappresentare anche un po’ della nostra terra e di lui sul palco di Sanremo.
Giusy Ferreri
Giusy è una persona meravigliosa, con la quale condivido anche alcuni gusti musicali, anche lei ama Billie Holiday e tutto il mondo souleggiante e black, ci siamo trovate da subito anche per questo.
Roby Facchinetti
Penso che Facchinetti si sia dimostrato una delle persone più magnanime che io conosca, ha anche corretto alcuni aspetti dell’arrangiamento di Ritornerai; un artista che negli occhi ha solo la musica, nemmeno l’ombra di eventuali secondi fini, è totalmente trasparente e contento per chi fa musica, in particolar modo per i giovani che sprona continuamente.
Dargen D’Amico
Dargen ha un carisma pazzesco, una grande personalità che sappiamo quanto sia centrale nella scena hip hop italiana: sentirmi dire da uno come lui che il mio lavoro è moderno è stata una grande soddisfazione. Lo vedo come un modello per quanto vorrei fare, cercando di introdurre dei linguaggi nuovi nella musica.
Mogol (arrivato per la fase finale)
Lui ha fatto un discorso introduttivo bellissimo, spiegando a tutti come nella musica siano pochissimi i geni, tutto il resto è lavoro, dedizione e cultura, non solo talento. Una visione molto simile alla mia che ritengo la musica una materia da studiare, curare e sulla quale fare una grande ricerca. Il rapporto con la musica è molto complesso, credo che debba essere amata, ripudiata e poi riconquistata; io studio al Conservatorio proprio per sviscerare il mio rapporto con la musica, per arrivare a capire a fondo quello che mi piace fare. Per questo sono stata rapita dal discorso di Mogol e spero che lui sia contento della mia presenza a Sanremo.
Hai ascoltato gli altri brani delle nuove proposte in gara? se sì quale ti piace di più?
Non te lo dirò, …(ride ndr) mi piace tutto, non per buonismo ma perché siamo tutti molto differenti tra noi e non riuscirei mai a paragonare i nostri brani, inoltre ho conosciuto tutti ed è un gruppo di persone fantastiche, anche per questo non esprimo giudizi. Ti posso dire che per ora sto pensando più a me che a loro, al mio progetto più che alla competizione. Il mio obbiettivo è salire sul palco e portare il mio messaggio, fare in modo che non sia un’occasione vana e che io riesca a dare il massimo. Poi il risultato della gara è importante ma non mi fisso su quello, anzi a volte fa bene anche perdere.
Come mai la scelta di Chanty come nome d’arte?
La scelta del mio nome d’arte è molto semplice, Chanty è il nome con il quale mi chiamano tutti gli amici, un nome volutamente “familiare” e in qualche modo intimo, una scelta collegata al voler portare tutta me stessa al pubblico.
Dopo Ritornerai ci sarà un album?
Ci sto lavorando in questi giorni, sicuramente ci sarà un EP, non so ancora le date perché tutto sta accadendo molto velocemente e nel frattempo sto lavorando molto anche sulla dimensione live, per poter essere pronta a presentare le mie canzoni al meglio dopo il Festival.
In questi giorni hai realizzato un video a Milano, di che si tratta?
E’il video ufficiale di Ritornerai, quello presente con il brano sul portale Rai è una clip “temporanea”, il video andava consegnato entro il 1 dicembre e le scadenze non hanno permesso la realizzazione di un video pensato come si deve. In questi giorni sto realizzando il video che avrei voluto fare che uscirà prossimamente.
Qualche mese fa hai realizzato il brano Non ti basto mai, molto ritmato e differente da Ritornerai, nel disco vedremo entrambe le anime?
Si, io mi sento una persona che contiene due poli opposti in sé, un doppio registro che mi appartiene dalla nascita, mamma africana e papà italiano, due culture diverse che anche nella musica si trasformano in due ispirazioni diverse, amo il mondo soul delle ballate intense allo stesso modo delle sonorità funk, penso alle canzoni di Sam Cook, Marvin Gaye e Stevie Wonder, musica sempre moderna e capace di far ballare ad ogni ascolto. Nel mio progetto ci saranno anche delle contaminazioni con il sound elettronico, sto lavorando ad un collage che mi rappresenti al meglio, con tutte queste componenti.
Come “paroliera” hai regalato un brano a Verdiana, l’anno scorso, potendo scrivere per una/un altro collega, a chi regaleresti un brano?
Con Verdiana è stata una bellissima esperienza, io adoro lavorare con altri artisti ogni volta che ne ho occasione, ora sono concentrata sul mio progetto ma non escludo nulla. Collaborare con altri è un’esperienza forte e importantissima, grazie alla quale esci dal tuo orticello e entri in contatto con il mondo musicale di un’altra persona, una cosa che mi piace e che spero di fare presto, è sempre una grande occasione di crescita.
Nella collaborazione con il portale Unconventional30, oltre a cantare racconti con sapienza i grandi della musica soul, dimostrando oltre alla presenza indiscutibile, spigliatezza e predisposizione al racconto, hai mai pensato ad un esperienza in tv?
Io ho sempre amato parlare e scrivere, se non avessi puntato tutto sulla musica avrei fatto Lettere e avrei aspirato a fare la giornalista o la scrittrice, a me piace leggere ora sto preparando la tesi per il Conservatorio sull’era dello swing. Se ci saranno occasioni collaterali alla musica convincenti io le sfrutterò molto volentieri, non sono cose che programmo e sono aperta a tutto. E’ lo stesso spirito che mi attrae della mia futura esperienza a Sanremo, oltre ad ottenere visibilità con il pubblico potrò farmi conoscere anche dagli addetti ai lavori e confrontarmi con mondi ed esperienze di varia natura.
Ringraziando Chanty per la sua disponibilità, in attesa di vederla all’opera sul palco del Festival di Sanremo se volete conoscere meglio il mondo di questa giovane e determinata artista vi segnaliamo la sua pagina ufficiale Facebook (QUI), il suo profilo Twitter (QUI) e il suo sito ufficiale (QUI).