Incontriamo oggi Durden, giovane cantautore presente nella compilation che racchiude la musica dei finalisti dell’ultima edizione di Area Sanremo il suo brano La verità dei fatti. In quest’intervista scopriamo l’origine del suo nome d’arte e il mondo musicale di un talento emergente che in pochi anni di carriera può già vantare collaborazioni illustri, come quella che ha visto il contributo inatteso della penna di Marco Travaglio al suo EP d’esordio e il magico ricordo lasciatogli da un grande come Franco Califano.
Benvenuto su All Music Italia, ti andrebbe di presentarti ai nostri lettori ?
Un saluto a tutti i lettori di All Music Italia, il mio nome è Durden (David Boriani) e sono un cantautore.
Da dove nasce il tuo nome d’arte?
Durden non è altro che il nome di un personaggio inventato dal celebre scrittore Chuck Palahniuck, uno tra i tanti autori che preferisco. La premessa è che sarebbe dovuto essere Durden per una sola serata, in occasione del mio primo live. Sono passati cinque anni e ancora oggi questo nome rappresenta il mio progetto di musica cantautorale e sono felice sia così perché oltre a rappresentare una passione la musica ora per me è anche lavoro.
Ti incontriamo in occasione del lancio della compilation che racchiude la musica dei finalisti di Area Sanremo, dove è contenuta la tua La verità dei fatti, di cosa tratta la tua canzone?
La canzone l’ho scritta circa due anni fa e rappresenta una crescita personale, un cambiamento. Siamo soliti tirare le somme in certi momenti della nostra vita e l’intento è sempre quello di capire cosa continuare a portarsi dietro e cosa lasciare. E’ un brano a cui tengo in maniera particolare perché segna l’inizio di un mio nuovo periodo.
E’ prevista la realizzazione di un video per La verità dei fatti?
Si, la lavorazione del video è quasi conclusa e la data di uscita ancora è da definire. L’intenzione è che il brano accompagnato dalle immagini possa fungere da anteprima del mio nuovo disco in uscita a settembre.
Hai partecipato a molti concorsi, Premio De Andrè, Lunezia, Area Sanremo, a quale esperienza sei maggiormente legato?
Ti dico la verità sono state tutte esperienze importanti. Tali realtà rafforzano le capacità artistiche e personali. Si ha la possibilità di mettersi a confronto, ma non in competizione. In realtà questi “premi” sono delle vere e proprie competizioni perché lo scopo è stabilire un vincitore, ma è l’esperienza il valore che ti rimane va oltre la gara.
Area Sanremo forse è il ricordo più caro perché a differenza degli altri è un concorso che dura quasi una settimana e in tutti questi giorni vuoi o non vuoi tra colleghi si passa bene il tempo.
Il ricordo più bello dell’esperienza di Area Sanremo?
Ne ho almeno due. Innanzitutto il mio primo anno nel 2011. Eravamo in cinque cantautori chiusi in una camera d’albergo improvvisata a sala prove. Le chitarre suonarono accompagnate da calde voci fino al mattino. Il secondo ricordo a cui tengo di più è di quest’anno. Ho avuto l’occasione di suonare davanti alla straordinaria commissione di Area Sanremo durante i laboratori di formazione. L’applauso dei colleghi musici unito a quello dei docenti (Tony Vandoni e Tino Silvestri ndr) è stato uno scroscio davvero emozionante.
Hai legato con qualche altro artista in particolare?
La cosa bella di Area Sanremo è che le amicizie che si stringono rimangono forti. Sono molti gli artisti a cui tengo e che ho conosciuto in quel di Sanremo perché la musica ha una fantastica proprietà, quella di unire.
Durante la tua giovane carriera hai avuto la possibilità di collaborare con personaggi illustri, come sei arrivato a collaborare con Marco Travaglio e come ti sei trovato?
Non ho mai avuto alcun contatto diretto con Marco Travaglio e forse devo il suo contributo al mio disco alla fortuna o alla sua estrema gentilezza. Stavo per esordire nel mercato discografico con il mio EP e poco prima inviai una mail al giornalista con allegato il brano Res Publica chiedendogli il permesso di poter utilizzare una sua piccola frase nel pezzo. Marco apprezzò moltissimo la canzone facendomi trovare nella risposta alla mail inviata anche una splendida nota di copertina per il disco. Fu una gradita sorpresa.
RES PUBBLICA – DURDEN – VIDEO
Hai avuto la fortuna di incontrare artisticamente anche Franco Califano, qual è il tuo ricordo di quest’artista?
Ho un ricordo nitido. Era una persona speciale, un maestro vero e proprio. Ho sentito talmente tanto dei suoi racconti che potrei scrivere una biografia su Franco, ma non avrei la capacità di raccontare tanta grandezza. Come me anche tanti altri dovrebbero lasciar fare a chi davvero ha il merito di poter narrare una vita simile…
In quali progetti sei impegnato in questo momento?
Al momento sono alle prese con l’organizzazione della registrazione del mio disco. E’ un lavoraccio ma dovuto. Le tempistiche e i giusti passi devono essere regolati per non lasciare le cose al caso. Perché questo accada c’è bisogno di tempo, variabile essenziale per lavorare davvero bene.
A cosa ti dedicherai nei prossimi mesi? Hai qualche obbiettivo in mente?
Il 2015 sarà ricco di novità perché come dicevo prima a settembre pubblicherò il mio nuovo disco quindi si preannuncia un periodo pieno di lavoro e soprattutto di live. Chi lo sa magari rivolgerò un pensiero anche per la nuova edizione di Area Sanremo.
Davide, ti ringraziamo per la disponibilità e ti salutiamo…
Un caro saluto a tutti e a presto, Stay Durd!!
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