Abbiamo il piacere di ospitare quest’oggi su All Music Italia il capostipite dei vincitori di Amici: Dennis Fantina!
Classe 1976,è stato il primo storico trionfatore del programma di Canale 5, nella prima edizione che portava ancora il nome di Saranno Famosi. Dopo l’esperienza del talent tre album, concerti, esperienze in radio e tv e… molte polemiche.
A breve lo vedremo su Rai 2 come concorrente di The Voice of Italy e abbiamo voluto raggiungerlo per capire cosa lo ha spinto a tornare sul piccolo schermo in un talent a 13 anni dalla sua vittoria, quanto è cambiata la sua vita e soprattutto, abbiamo cercato di mettere definitivamente i puntini sulle i sulle polemiche a distanza che hanno tenuto banco in questi anni tra lui e Maria De Filippi.
Iniziamo dagli albori. Il pubblico ti conosce in quanto vincitore di Saranno Famosi, sono passati 13 anni da allora. Spesso si pensa che se non si è in televisione non si stia facendo nulla di costruttivo nel campo della musica, perciò ti chiedo: oggi, 4 marzo 2015, cosa fa Dennis Fantina nella vita?
Sto organizzando la tournée estiva, come ogni anno da 13 anni a questa parte. Nel periodo invernale si lavora poco, quindi per ora sto solo programmando. Non so se nel frattempo uscirà qualcosa di nuovo perché discograficamente, come tu ben sai scrivendo di musica, il periodo non è dei migliori.
Una tournée che si terrà in quali contesti? So che per molto tempo ti sei esibito in un resort in Egitto…
È presto per dire dove canterò, di solito lavoro un po’ dappertutto, dov’è c’è la possibilità e vengo chiamato. Qualsiasi posto va bene. Per quanto riguarda l’Egitto, per un po’ di tempo ho avuto l’opportunità di esibirmi nello Smaila’s Club di Sharm el Sheikh come guest star fissa, ma ora quest’esperienza è finita.
L’anno scorso è uscita una canzone, con relativo video, di cui avevamo anche parlato sulle nostre pagine: La Zumbada. Si sa, il web sa essere molto critico e di commenti sferzanti ne ho letti molti, ma c’è chi ha apprezzato. Com’è nato il progetto?
Mia moglie faceva fitness in una palestra e un giorno mi fa: “Senti, siccome in palestra usiamo spesso canzoni latine, divertenti, perché non ne fai una anche tu?“. Ho accettato, ma era una cosa che doveva finire lì, da usare solo in quel contesto. Poi però a Ronnie Roselli, il regista della clip, la canzone è piaciuta molto e abbiamo deciso di girare il video. La canzone inizialmente era solo un provinaccio, quindi con Massimiliano “Maxino” Cernecca, che ha scritto la musica, e LorE, abbiamo creato l’arrangiamento giusto e funzionava. Ho deciso di farla uscire ma senza aspettarmi chissà che, non mi premeva più di tanto la cosa. “Quello che succede, succede” mi son detto.
Qualche anno fa, nel 2008 se non sbaglio, nacque una polemica a seguito di un’intervista su Di Più in cui dichiaravi di aver smesso di fare il cantante e di lavorare come operaio in fabbrica. In realtà subito dopo smentisti la cosa, dicendo che le tue affermazioni erano state poste in maniera errata e non corrispondevano alla realtà. Mi hai parlato prima della tournée estiva in programmazione, ma nel resto dell’anno di cosa ti occupi?
Faccio serate nei locali.
Quindi fai il cantante 365 giorni l’anno?
Mmm… diciamo 300? Facciamo 200, non è che ci sia tutto ‘sto lavoro, si fa un po’ di fatica. Magari lavorassi 365 giorni l’anno.
Riesci a mantenerti solo facendo serate?
Si fa fatica, veramente fatica a mantenersi solo con questo. Non è fattibile. Fortunatamente c’è mia moglie che lavora e ci arrangiamo come possiamo. Si sopravvive.
Perciò non è vero che lavori in fabbrica?
Ma magari! Trovare un lavoro oggi non è mica cosa semplice.
Passiamo all’altra polemica, quella nata con la signora della televisione a cui sei più legato, Maria De Filippi. Nel 2009, su Libero Magazine, uscì un’altra tua intervista dalla quale si evinceva che ti fosti sentito “rinnegato” da Maria che non ti contattò (a differenza di Giulia Ottonello, Anbeta Toromani, Leon Cino, Antonino Spadaccino e altri) in occasione di Amici – La sfida dei talenti.
Analizzando la storia di Amici, fino alla sesta edizione la discografia era molto scettica nei confronti di questo programma…
Certo. Probabilmente con l’ingresso delle etichette discografiche si sono venute a creare nuove situazioni a me sconosciute.
E dopo le dichiarazioni di Maria a Vanity Fair (“Sui giornali mi dipinsero come la stronza che crea illusioni. Lui stesso, poi, mi ha dato la colpa del suo fallimento ma io non mi sono sentita in colpa“) hai avuto modo di confrontarti con lei?
È stato brutto per me leggere quella dichiarazione, anche perché non ho mai detto che è “responsabile del mio fallimento”. Io non mi sento un fallito. Certo, non è andata come ad altri, per la mancanza di una discografia forte che all’epoca non c’era, ma io sono andato avanti con le mie gambe. Nel 2009 avevo già pubblicato il mio terzo album, ero già andato in tournée con Grease a teatro, conducevo un programma televisivo su Video Italia da cinque anni, ho condotto un programma radiofonico su Radio Italia per una stagione, sono sempre stato in tournée e ho partecipato anche a Notti sul ghiaccio con Milly Carlucci. Come potevo io dire che Maria è stata responsabile di un fallimento che io non vedo?
Può darsi che abbiano montato una polemica ad arte?
Non so se è stata montata, se sono parole sue o no, perché io con lei non c’ho parlato. C’ho provato ma prima che uscisse quell’articolo, più che altro per capire, perché erano già usciti articoli precedenti in cui sembrava che io fossi arrabbiato con lei, ma volevo spiegarle come erano andate davvero le cose.
Hai tentato un approccio quindi…
Sì. Non ho il suo numero, quindi ho provato a contattare più volte tramite messaggi e chiamate la sua assistente, che mi ha sempre rassicurato, dicendomi “Figurati se lei pensa una cosa del genere” ma non me l’ha mai passata. Non c’è mai stata occasione di parlare vis a vis o al telefono. Mi rendo conto però che è una persona molto impegnata, che non ha tempo da perdere dietro ad articoletti che escono ogni due secondi. Penso comunque che non abbia nulla contro di me, non ce ne sarebbe ragione.
Ogni anno che c’è una nuova edizione di Amici ci sono 10/15 blog e 2/3 giornali che mi chiamano per intervistarmi. “Ma come mai non ti chiama, ma come mai qui, ma come mai là“. Lei perché dovrebbe chiamarmi o aiutarmi? Non è mica un ufficio di collocamento. E tra l’altro, quanti di noi non chiama? Tra la mia edizione e quella di Marco Carta sono passati cinque anni. Quindi non è che non chiama solo me, non chiama me e tanti altri. Io ho sempre detto questo, non mi piace che poi esca che “Dennis ha il dente avvelenato“. Non è così, penso solo che sarebbe carino ritrovarci nel programma. Certo, mi dispiace, ma avrà i suoi motivi se non lo fa.
Quali potrebbero essere i motivi?
Potrebbero essere milioni di cose. Io ad esempio il contratto discografico lo ottenni dopo la partecipazione al programma, non durante. Vero invece che da Marco Carta in poi è entrata in mezzo la discografia che prima non c’era. Magari, ma è una mia supposizione, c’è un contratto che impone a Maria di chiamare i personaggi usciti da lì, di farli lavorare, di invitarli più spesso, o è probabile ci sia un contratto per cui ogni volta che Maria ti chiama hai l’obbligo di andarci. Ad esempio quando ho firmato il contratto per partecipare alle Blind Audition di The Voice, mi sono legato in qualche modo alla Universal tramite delle clausole. Lavorando per The Voice lavori anche per la Universal.
Ripeto, sono semplici supposizioni. Potrebbe anche essere tranquillamente una questione di amicizia, di affetto che si è creato col tempo.
Su The Voice ci torneremo fra poco, intanto ti chiedo: chi è il tuo preferito tra i tuoi colleghi nati da Amici?
A me vocalmente piacciono molto Antonino, Karima, Samantha Discolpa e Monica Hill (corista di Laura Pausini), l’ho sempre detto. Auguro loro ogni bene, perché hanno voci che meritano.
Antonio e Karima hanno partecipato ad Amici Big nel 2012. Se dovessero rifarlo e ti convocassero, ci andresti?
Sì, ci andrei ma non credo mi chiamerebbero, come non hanno chiamato me ed altri la prima volta. Si chiama Amici Big, sono un Big secondo te? Sii sincero.
No, però secondo me sarebbe bello creare una sorta di Champions League della storia di Amici che vada al di là delle copie vendute…
Spero che Amici Big non sia nato contando le copie vendute perché se vogliamo ho venduto più io con tre album di qualcuno che era presente. Ma al di là di tutto non si pone neanche il problema sul perché io non venga chiamato ad Amici perché io in primis non me lo pongo.