Ancora The Voice of Italy a far capolino nell’Officina del Talento di All Music Italia!
Questa settimana facciamo tappa ad Alessandria, in Piemonte, per presentarvi Elisabetta Gagliardi. Alcuni di voi l’avranno vista nella seconda edizione del talent show di Rai Due, come parte del Team Pelù. Nella sua carriera vi sono però altre esperienze artistiche, tra le quali la formazione del gruppo Le Minigonne, di cui è stata leader e il tentativo di salire sul palco del Festival di Sanremo.
Elisabetta non è una “sprovveduta” che da un giorno all’altro ha tentato la strada televisiva, bensì una musicista diplomata in pianoforte al conservatorio Vivaldi di Alessandria che lavora a stretto contatto con la musica.
Dopo l’esperienza col piccolo schermo, Elisabetta ha continuato a produrre musica con due inediti, uno dei quali, Una volta sola, è protagonista della nostra rubrica e in rotazione sulla nostra emittente partner Radio Hinterland.
Ciao Elisabetta e benvenuta nell’Officina del Talento. Scontato ma automatico partire dall’esperienza televisiva che ti ha dato notorietà: la seconda edizione di The Voice of Italy, come parte del team di Piero Pelù. Con che spirito hai partecipato al talent?
Avevo appena finito di registrare un mio pezzo. Su internet avevo letto che il pre-casting per il talent The Voice consisteva nell’inviare tramite posta elettronica un brano. Così inviai d’istinto la mia canzone. Due giorni dopo mi arrivò una mail dalla redazione. Erano incuriositi dalla mia voce e mi chiedevano una cover.
Da lì è partito tutto. Avevo voglia di far conoscere la mia musica e speravo di arrivare più in là possibile in questo gioco televisivo per far conoscere la mia musica.
La tua avventura si è conclusa nella fase delle battle, cosa ti ha donato The Voice? Lo rifaresti oggi?
The Voice mi ha dato la possibilità di confrontarmi con cantanti bravissimi. Ragazzi che come me sono appassionati e sognatori. Dei veri e propri lottatori. Mi rimane un bellissimo ricordo di quest’avventura e soprattutto un bagaglio umano importante. Sono rimasta in contatto con tutti i ragazzi del mio team. Ci sentiamo quotidianamente tramite Whatsapp. Con alcuni di loro sto collaborando su alcuni progetti.
Se dovesse ricapitarmi lo rifarei ancora, senza sbagliare questa volta.
Purtroppo, come abbiamo potuto vedere, non è andata affatto bene ai finalisti del programma dal punto di vista commerciale. Quale pensi sia il punto debole del format?
Penso che il punto debole del talent The Voice sia la mancanza di credibilità. Da altri format come Amici o X Factor sono usciti personaggi che oggi sono ai vertici delle classifiche italiane grazie anche all’appoggio di alcune major che sostengono quei programmi. Perciò sono credibili al pubblico. Hanno seguito e curato il prodotto ma soprattutto l’hanno messo sul mercato, investendo.
Chi è Elisabetta Gagliardi oggi, che si presenta al nostro sito con un suo progetto solista da cantautrice?
Sono una cantautrice Piemontese. Scrivo per esigenza di raccontare storie. Mie e di altri. Vivo in un piccolo paese e lavoro presso l’associazione musicale “RockStar” di Alessandria.
Come nasce la collaborazione con Nicola Bruno e il brano che stai promuovendo, “Una volta sola”?
Nicola Bruno è un bravissimo bassista che insegna nella scuola musicale dove lavoro. Un giorno mi ferma e mi dice: “Mi manderesti una traccia tua, voglio provare a metterci una linea di basso“. Gli inviai subito la bozza di Una volta sola piano e voce. Quella che ascoltate ora è la versione definitiva con il super arrangiamento di Nicola. Minimal ma efficace. D’impatto.
Diversi mesi fa avevi pubblicato un altro inedito, “La mia più grande trasgressione” (QUI IL VIDEO), decisamente molto diverso dal pezzo che presentiamo quest’oggi. Quale pensi sia la tua dimensione musicale interiore, quella più sperimentale o più sbarazzina?
La mia più grande trasgressione esatto. Suonata all’ukulele dall’amico musicista Francesco Albertazzi.
Subito dopo The Voice avevo giocato a scrivere un pezzo pop, allegro. Estivo. E “paraculo”. Sforzandomi di scrivere qualcosa in maggiore (eheh). Devo ammettere che aveva funzionato. Ma sono poi tornata subito a scrivere quello che più mi appartiene. Verso la sperimentazione e… gli accordi minori (eheh).
Sei al lavoro sul tuo primo album di inediti?
Sì, ci stiamo lavorando.
Futuri progetti e sogni nel cassetto?
Al di là dello stare bene e della salute che sono due concetti fondamentali nella mia vita, spero di preparare e iniziare una serie di live con i pezzi del disco.