Non deve essere certo semplice chiamarsi Eros Ramazzotti; a trenta (ed oltre) anni dal suo debutto il cantautore romano ha raggiunto tutto quello che si poteva raggiungere: milioni di copie vendute delle sue incisioni, duetti con star internazionali e l’affetto di innumerevoli ammiratori sparsi in tutto il mondo.
Interpretare e soddisfare ad ogni album le alte aspettative ed il gusto del pubblico, facendo coesistere allo stesso tempo gli stimoli nuovi e la voglia di aprirsi a cose diverse, sembrerebbe dunque una vera e propria impresa. Oggi esce Perfetto, disco in studio numero tredici della discografia di Eros che aLL Music Italia ha avuto il piacere di ascoltare in anteprima e vi racconta nelle prossime righe anticipandovi già che il buon Rama ha fatto centro anche questa volta.
Perfetto è il disco che ci consegna un Eros ricaricato di un’energia positiva e solare che contagia tutte le quattordici tracce inedite di questa raccolta spaziando dal folk e new country del primo singolo Alla fine del mondo (già in rotazione radiofonica da qualche settimana), la melodia e il miglior world pop caratterizzante delle ultime produzioni conosciute. Quel che salta da subito all’occhio è il “ritorno” alla musica suonata con strumenti veri, lasciando per il momento da parte le strutture sintetiche tipiche dell’elettronica, affondando inoltre le radici per un nuovo percorso della sua storia musicale, che si apre a nuovi suoni e soprattutto alle parole, donate per l’occasione da alcuni illustri ed insospettabili colleghi: da Mogol a Francesco Bianconi passando a Federico Zampaglione, Pacifico e Kaballà; tutti incontri insoliti che nella maggior parte dei casi sfociano in ottimi brani, che riportano alla mente la freschezza e l’efficacia di certi motivetti storici del repertorio di Eros (vedi Il tempo non sente ragione o Sogno N.3).
Eros canta d’amore come al solito declinandolo in ogni sua occasione e sfumatura, nelle ballate così come nei brani più movimentati, che mai come in questo album, rappresentano la parte preponderante e più convincente del tutto, creando una tela di canzoni leggere. orecchiabili e fruibili per un po’ tutti i gusti.; ne sono un esempio le ritmiche moderne ed immediate di Vivi e vai e Un’altra estate.
Un paio di ballate delicate ed ispirate sul modello ramazzottiano classico spiccano sparse per il disco , raddoppiando in due occasioni una dedica disincantata e paterna: “…e tu poi camminerai, mi dirai chi sei, anche se la vita qui, non è più così come la vorrei...” (Rosa nata ieri) e “…ti vedo tra vent’anni, verrà una notte d’estate preziosa e perfetta, e avrai vent’anni…” (Tra vent’anni); anche messe insieme però, dobbiamo dirlo, non intaccano affatto il ricordo, ormai quasi ventennale di L’aurora, il brano storico del 1996 dedicato alla sua primogenita.
Non sarà certo un disco d’avanguardia, ma un album onesto e sincero, ben scritto ed arrangiato da chi questo mestiere lo fa ancora con la cura e la dedizione come se fosse il primo giorno ed Eros, in casi come questo dimostra di saperlo fare molto bene.
MIGLIORE CANZONE: Tra vent’anni
VOTO: 7.5/10