Maggio, nei miei ricordi di post adolescente immatura, è sempre stato il mese del Festivalbar. Case discografiche e manager musicali programmavano meticolosamente le date di uscita delle canzoni estive in modo da essere pronti per maggio con il pezzo per far ballare le piazze d’Italia.
Era una vera e propria carovana che viaggiava in lungo e in largo per la nostra penisola da maggio a luglio, per poi concludersi con una lunga duegiorni all’Arena di Verona.
Vittorio Salvetti prima e il figlio Andrea negli ultimi anni hanno portato avanti questo progetto dal 1964 al 2007. Quarantatre anni di musica in piazza, quarantatre anni di estate.
E chissenefrega se cantavano (quasi) tutti in playback o se Gianluca Grignani, che allora, oltre ad essere tenebroso, era anche giovane e bello, si metteva il microfono in tasca cantando Falco a Metà per protesta contro questa tecnica. Chissenefrea se gli organizzatori si erano messi in testa che il pubblico doveva assistere alla manifestazione seduto sull’asfalto rovente delle piazze italiane. Chissenefrega se Ambra Angiolini, all’epoca Ambra di Non è la Rai, cantava in jeans attillati e zatteroni ai piedi!
Chissenefrega di tutto, il Festivalbar ce l’hanno rubato. I pochi soldi, gli sponsor mancanti, i ridotti interessi economici, sicuramente è stata colpa loro. Il Dio Denaro ci ha rubato il Festivalbar e gli stacchetti di Alexia che lanciavano la pubblicità gridando The Summer is Crazy Ah Ah.
Ci hanno rubato Raf che ci faceva sognare (anche lui all’epoca era giovane!) cantandoci Sei la più bella del mondo e così anche noi ci sentivamo magnifiche.
Ci hanno rubato la finale dell’Arena di Verona dove pagavamo un biglietto per vedere Luciano Ligabue che, ogni anno, ritirava il premio per il miglior tour negli stadi.
Ci hanno rubato un pezzo d’estate che ci faceva ballare.
Ci hanno rubato la rivelazione italiana degli Articolo 31 con Tranqui Fanky (a proposito, che fine ha fatto DJ Jad?) lasciandoci solo J-Ax con il collo tatuato a fare il coach di The Voice.
Si sono portati via pure il ciuffo di Federica Panicucci.
Ci hanno rubato la doppia, tripla o quadrupla compilation che accompagnava le nostre vacanze estive con mamma e papà, lontano dai nostri amici e ci hanno dato, in cambio, Facebook e gli smartphone così i nostri amici sappiamo sempre che stanno facendo vacanze magnifiche, mentre noi siamo sotto l’ombrellone con la maglietta perché ci siamo ustionati la schiena e gli animatori dei villaggi turistici, ormai, hanno un’età che potrebbero essere figli nostri.
In cambio ci hanno dato due piccoli giorni di Summer Music Festival – Tezenis live (già dal nome, qui gli sponsor, sempre loro, non mancano e, visto che ci sono, volevo fare un appello al sig.r Calzedonia: a noi ci piaceva la pubblicità degli sciatori in mutande, non è che ci fai un altro servizio? Per chi non l’avesse vista, clicchi qui per i risultati della ricerca google), popolato da reduci dei talent show sconosciuti ai più. Una capatina nella musica breve e per nulla intensa, non un’intera estate a girovagare, consacrare e cementare tormentoni.
Ci hanno rubato i ricordi. Ci hanno rubato la COMPILATION dell’estate e a me questa musica manca un sacco.
E la rivoglio.
Per questo faccio un accorato appello a chi ha potere: RIDATECI IL FESTIVALBAR.
Ormai in TV la musica è solo talent show, ma ci siamo anche noi. Ci siamo anche noi che amiamo i nostri cantanti, forse alcuni un po’ attempati (ma, come cantava Vasco Rossi, il tempo cambia tutto lo sai e cambiamo anche noi, cambiamo anche noi, cambiamo anche noi), sicuramente tutti già affermati, e non abbiamo idea di chi abbia vinto Amici nel 2013 e di chi partecipi all’edizione 2014. Noi che vogliamo andare sul sicuro, che abbiamo i nostri gusti definiti e un po’ meno voglia di sperimentare strade oscure.
Ridateci il Festivalbar perché ne abbiamo bisogno. Perché la TV ne ha bisogno.
Grazie.
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