Oggi 27 maggio esce in tutte le piattaforme di musica digitale “Syria10” il nuovo album di Syria.
Una ventata di freschezza elettronica nel panorama musicale italiano.
Il disco uscirà anche in formato fisico (e in una versione deluxe su iTunes) il 10 giugno.
Noi di All Music Italia abbiamo incontrato la cantante romana per parlare del suo nuovo singolo e di questo nuovo album, che vi consigliamo di acquistare su iTunes a 6,99 euro a questo link: Syria10 (il disco è entrato direttamente nella top ten di iTunes)
Inoltre a fine intervista su richiesta della stessa Syria troverete un sondaggio per votare quale canzone vi piacerebbe venisse scelta come secondo singolo del nuovo album. A voi la parola.
Da “Canzone d’odio” ad “Odiare”: un sentimento diffuso che ricorre nelle tue canzoni, vivo, pulsante, gridato: un odio che fa quasi bene, non è malato e fine a se stesso, ma può essere talvolta persino cura alle “vampate di dolore”… Che esperienza hai con questo sentimento? Ti è servito odiare qualcuno e qualcosa nella tua vita?
Non è qualcosa che serve, ma capita nella vita di provare questo sentimento, forse anche da quando si è bambini ovviamente in maniera più leggera, meno pilotato, più spontanea…
Col tempo impari a prendere le misure con questo sentimento. Si può viverlo in mille modi e sicuramente da adulti gli si dà un peso diverso.
Ovviamente anche io ci sono passata nei confronti di un’amicizia, anche di un amore e per questo ho saputo dare una forma a questo sentimento.
Oggi, se lo urlo, se lo grido, visto che è una parola che mi piace, è meglio di una seduta dallo psicanalista quando poi tocchi il fondo e provi tutto ciò.
Credo di sapere esattamente cosa sto dicendo alla persona a cui mi rivolgo nella canzone.
Ricordatevi che a volte posso anche fare solo da tramite non è detto che se “racconto” una canzone e quelle parole, per forza stia provando tutto questo, anzi, in questo momento della mia vita sono molto felice, non odio nessuno.
Da sempre hai abituato il tuo pubblico a diversi cambi di direzione, reinventandoti e abbracciando mondi musicali (e non) a volte lontani dalla “prima” Syria melodica a Sanremo.
Ti ritroviamo oggi quantomai energica ed elettronica con un sound estremamente di moda e ben prodotto. Qual’è la direzione di Syria? Quant’è importante per te sperimentare suoni e generi diversi nelle tue produzioni?
Sono curiosa per natura.
A volte vorrei vivere all’estero, parlare perfettamente l’inglese… avere la possibilità di vivere la musica in maniera più profonda di come si vive in Italia. A volte ti capita di pensare che all’estero ci siano situazioni e produttori che ti potrebbero permettere di “sprofondare” nelle cose più belle.
Per me sperimentare è importantissimo e ci provo… aggregando le persone, mettere insieme dei produttori e degli amici in grado di rendere la produzione più attuale.
In fondo se lo hanno fatto i Coldplay che si sono fatti produrre da Avicii e hanno rinunciato al loro sound per un singolo, significa che evidentemente ormai la musica elettronica è la vera protagonista, la vera musica pop…
A me piace il fatto di avere un disco elettronico, mi piace il fatto di potermi sentire pop nell’elettronica.
Sperimentare finchè si può è meraviglioso. è l’evoluzione.
“Odiare” porta la firma prestigiosa di Max Pezzali nel testo. Un Max insolito: arrabbiato e risoluto che raramente si è concesso a “regali” in musica per altri artisti. Come nasce la vostra collaborazione su un testo così forte?
La collaborazione con Max è nata in modo spontaneo.
Chiaramente lui è uno di famiglia essendo prodotto da Pierpaolo (nda Peroni, il marito di Syria).
In tutti questi anni non gli ho mai chiesto nulla, negli anni ho avuto la possibilità di approfondire questa persona, di viverla, di godermela sotto altri aspetti.
Dopo tanto tempo alla fine mi sono trovata di fronte ad un pezzo in cui avevo bisogno di confrontarmi con lui e sentivo, cosa che non è mai successa in passato per discrezione e timidezza, il desiderio di rompergli le scatole su questa musica che avevo, scritta da Fortunato Zampaglione e De Benedettis…
Volevo un suo parere, sapere cosa ne pensava e capire se poteva darmi una mano a trovare una bella soluzione sul testo.
Lui dopo pochi giorni mi ha regalato “Odiare”… e mi ha sorpreso, sembra quasi un testo scritto da una donna, c’è qualcosa di molto femminile, e mi è piaciuto, mi ha spiazzato.
E’ una collaborazione che nasce da questo, dagli anni passati insieme e dal mio desiderio di confrontarmi con lui che, in nome di tante cose ha accettato con piacere, ed è rimasto molto contento del risultato.
Nel comunicato stampa dell’uscita del tuo nuovo album si leggono tantissimi ospiti con cui hai collaborato alla realizzazione di questo decimo disco della tua carriera… quanto è importante affiancarsi ad altri artisti per scrivere delle canzoni? Qual è il musicista o produttore con cui vorresti lavorare un giorno?
In realtà il musicista/produttore con cui vorrei continuare a lavorare non è uno, ma sono tanti. Mi sono infatuata di ognuno di loro. Tutti quelli che hanno collaborato nel disco, in uno o più pezzi, comunque mi hanno fatto venir voglia di fare più cose insieme.
Forse è proprio questo il punto questo album, che si chiamerà “10” essendo il decimo della mia carriera, mi ha fatto capire che potrebbe esserci una continuazione… il fatto di poter pensare che in futuro con ognuno di loro possa nascere qualcosa a prescindere dal discorso album… che si possa collaborare.
Senza dubbio Fish per me è stata una grande sorpresa e ci siamo detti che sicuramente collaboreremo insieme e abbiamo anche in mente un progetto parallelo su cui stiamo riflettendo.
Da questo punto di vista non ho limiti, io mi metto a disposizione delle cose belle, delle collaborazioni non credo che ci possano essere dei limiti, c’è tante carne al fuoco e tanta energia, ho un gruppo di amici pazzeschi che regala emozioni anche solo quando si esce la sera per mangiare una pizza e ci si ritrova a parlare di musica… le cose nascono proprio così dal nulla mentre chiacchieriamo e commentiamo le diverse realtà musicali.
Quindi massima apertura verso chi ha voglia di collaborare e divertirsi con me.
Ti destreggi con naturalezza e credibilità tra la canzone d’autore e la musica più genuinamente pop. Qual è il tuo disco migliore e che riascolti sempre con piacere? E ce n’è uno che secondo te è arrivato troppo presto e ricanteresti tutto da capo?
Il mio disco che amo di più è “Un’altra me” o perlomeno è un disco che mi sono goduta e vissuta al pieno per mille motivi… per la ricerca, per Cesare Malfatti che è uno straordinario produttore, una persona meravigliosa… amo quel periodo della mia vita, mi piace quell’approfondimento verso canzoni che ho amato appieno sia le originali che le versioni fatte da Cesare.
Un album che ricanterei tutto? Forse “Come una goccia d’acqua” lo risistemerei per bene senza dubbio. Il primo disco invece è stato un esperimento, è quello che chiamo “l’album da mettere nella bacheca degli orrori”, per il resto in generale sono contenta di tutto quello che negli anni ho fatto. Forse se certe cose sono state fatte in quei tempi era giusto così. Qualche canzone forse, non dico album interi, sarebbe bello rivisitarla, potrebbe venir fuori sicuramente meglio.
Magari in futuro penserò a farlo in chiave elettronica con qualcuna di loro, qualora dovessi fare un best.
“Odiare” così come il nuovo album avranno una distribuzione digitale. Sei sempre stata al passo con i tempi in questo senso, credi che questo tipo di mercato sia l’unico possibile oggi?
La distribuzione digitale è sicuramente il futuro. La decisione di affidarmi ad un etichetta che lavora soprattutto su questo fronte per me è, in questo momento, una priorità perché mi sono resa conto che accadono in cose diverse e affascinanti nel web, dove come ben sappiamo c’è un popolo infinito. Trovo molto affascinante sperimentare questa realtà appieno… avendole provate tutte nella vita “perché no” mi sono detta e per un album elettronico mi sembrava un occasione perfetta.
Non sono stati solo i tuoi fans a supportarti, alcuni tuoi colleghi hanno registrato dei videoclip per supportare “Odiare”. Francesco Sarcina, Paola Iezzi, Diego Passoni, Marina Rei e Laura Pausini. Con quest’ultima sembri avere un rapporto speciale di sincere stima e amicizia. Avete mai pensato ad un duetto?
Che dire di Laura, la amo, l’adoro è una persona generosa, stupenda, disponibile, altruista.
Abbiamo mai pensato ad un duetto? Io per discrezione non le ho mai chiesto nulla, perché onestamente non penso che sia fondamentale questa cosa… nel senso che nella vita potrebbe anche succedere, però a me di Laura piace vivere tutt’altro, quello che c’è dietro, la nostra amicizia… Anche il fatto di poter essere con lei a Taormina, di poter partecipare alle sue iniziative, di condividere con lei parole… amicizia per me è già qualcosa… è come duettare nell’amicizia e questo ha un grande valore… chissà poi nella vita, ma questo mi sembra già tanto perché è realmente una gran persona.
Sei figlia di un epoca in cui Sanremo era un “Officina di talenti” e sei cresciuta adeguandoti ai tempi, sei un artista sempre attenta a quello che succede nel mondo musicale italiano e non ed usi spesso la tua pagina Facebook per condividere e segnalare musica ai tuoi fans. Nel panorama musicale italiano attuale ci sono degli artisti emergenti, delle voci e dei talenti che tieni d’occhio e che credi valga la pena tener d’occhio?
Confesso che sono più attaccata per gusto a realtà più internazionali indie e non che mi intrigano di più.
Sto molto attenta a quello che arriva dall’estero, per ora in Italia una delle realtà che mi incuriosisce di più è Levante per la sua freschezza ma allo stesso tempo mi ricorda qualcosa dal passato.
Proprio oggi, 27 maggio esce su tutte le piattaforme di musicale digitale il tuo decimo album intitolato per l’appunto “Syria10”. Come lo descriveresti?
Sono dieci canzoni che mi rappresentano con un filo conduttore: la produzione elettronica. E’ un disco coerente con quello che mi piace vivere ed ascoltare oggi nella musica.
Lo trovo un disco molto attuale, pieno di ritmo e di sonorità che ti fan venir voglia di ballare, di lasciarti andare. E’ un disco “leggero” che si proietta verso l’estate.
Nell’album c’è di tutto; sono canzoni molto diverse tra loro e storie molto diverse. Vale la pena ascoltarlo secondo me. Sicuramente è un disco coerente con i miei gusti musicali del momento.
“Odiare”, il primo singolo estratto dall’album sta riscuotendo un ottimo successo. Quale brano del nuovo album ti piacerebbe lanciare come secondo singolo?
Amo molti pezzi di questo album per questo la scelta mi viene difficile. Ad istinto ti direi forse “Squalo” ma mi piacerebbe ricevere pareri al riguardo anche dai miei fans, anzi li invito ufficialmente a farlo qui nei commenti e sulla mia pagina ufficiale Facebook. Sarebbe molto interessante perché potrei rendermi conto che ci sono brani che secondo chi mi segue e ascolta la mia musica potrebbero avere un senso come secondo singolo per rappresentare “Syria10“.
“Sono io” tratta un argomento molto delicato in modo schietto e diretto: la violenza sulle donne.
E’ stato difficile farsi interprete dello stato d’animo che vive una donna vittima di molestie?
“Sono io” è un brano che ho aggiunto all’ultimo minuto nel disco e ne sono molto fiera. E’ un testo particolarmente forte in cui ho voluto cimentarmi, e non è stato facile immedesimarsi in una situazione delicata come quella descritta. Mi sono fatta portavoce di una storia forte di cui credo sia importante parlare soprattutto in questo periodo in cui la problematica è dilagante; ho voluto sottolineare soprattutto quella che è la dura realtà su cui è doveroso riflettere, ovvero che essere vittima di stalking e avere un uomo violento accanto è un esperienza allucinante… diventa un incubo nella vita di una donna ed è una cosa che mette i brividi solo a pensarci. Mi sono permessa affrontare questo tema a modo mio: in realtà questa canzone è un grido; sto urlando questo malessere con tutta me stessa per tutte le donne che vivono o hanno vissuto questo dramma.
SONDAGGIO SECONDO SINGOLO SYRIA
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