Continuano le interviste della blogger Alessandra Carnevali ai membri della commissione artistica di Area Sanremo 2015, l’unico concorso che porta due giovani sul palco del Festival di Sanremo.
Dopo quella a Franco Zanetti, che potete leggere qui, oggi è la volta di Stefano Senardi.
Senardi, noto discografico, ha iniziato la sua carriera in CGD Sugar negli anni ’80, arrivando a ricoprire alla fine di quel decennio la carica di Direttore Generale della CGD East West (gruppo Warner).
Dal 1992 al 1997 è stato Presidente della Polygram Italia. Nella sua carriera ha significativamente contribuito al successo di artisti come Enrico Ruggeri, Raf, Litfiba, Vinicio Capossela, Zucchero, Biagio Antonacci, Jovanotti, Gianluca Grignani, Gianna Nannini, Subsonica e Carmen Consoli.
A fine anni ’90 crea la NUN Entertainment. Con Domenico Procacci ha diretto Radio Fandango.
Negli anni più recenti è stato Senior Consultant Sugar Music Publishing, consulente editoriale per Believe e Sanremolab, consulente e autore per X Factor, Musica sul 2, Che tempo che fa, Festivalbar.
E’ stato membro della Commissione Artistica Rai per il Festival di Sanremo 2015. Attualmente è Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo.
Area Sanremo 2015 sta per prendere il via: che edizione sarà?
Sarà un’edizione diversa dal solito, gli incontri con gli iscritti non saranno un semplice preliminare che li accompagnerà alla possibilità di salire sul palco dell’Ariston, ma la filosofia e le intenzioni della direzione artistica di Area Sanremo di Mauro Pagani, è andare a fare dei corsi di formazione vera e propria. I ragazzi non verranno, come si dice, a scaldare i banchi, ma avranno parecchi giorni a disposizione per conoscersi e approfondire insieme a grandi professionisti alcuni temi basilari per il loro eventuale futuro nel mondo della musica, e ci auguriamo possano essere utili per la loro carriera e per fargli prendere coscienza delle loro reali capacità.
Un consiglio pratico a chi si iscriverà: che tipo di artisti cercate?
Non ci sono preclusioni di sorta, interpreti, band rock, cantautori. Qualsiasi artista dunque, che sia però originale e speciale.
Rispetto ad un talent show che sforna decine di artisti usa e getta, dei quali pochi emergono e durano nel tempo, cosa offre di più o di diverso Area Sanremo? E invece come confortate qualcuno seppure bravo che viene escluso a un passo da Sanremo?
Nel primo caso: siamo persone educate, senza ferire nessuno certamente diremo la verità. Però cercheremo di far emergere, laddove ci saranno, le loro lacune, abbiamo il dovere di segnalarle. E poi saranno loro a regolarsi, a capire se intraprendere con serietà questa professione, a insistere. Incoraggeremo i giovani bravi che verranno esclusi a un passo dalla gara dell’Ariston – non sarebbe la prima volta che capita – perché non si arrendano e siano perseveranti. Sanremo è una vetrina molto importante, ma non necessariamente decreta il futuro di un artista.
Domanda da mille punti: come vedete il futuro della musica italiana?
Mi pare che siamo decisamente in ripresa, almeno dal punta di vista creativo.
Intervista di Alessandra Carnevali
Si ringrazia Monica Ripamonti e l’ufficio stampa di Area Sanremo