Se dovessimo pensare ad un volto della scena musicale italiana al quale associare il termine iperattività, Clementino sarebbe sicuramente quello giusto. Da quando ha saputo conquistare la platea nazionale con la partecipazione al Summer Festival 2013, trionfando con la sua O’Vient, sembrerebbe proprio che il rapper campano non si sia fermato un attimo.
Un’attività intensa e varia, che ha visto Clementino portare avanti il proprio percorso musicale, affiancando una serie di attività collaterali che hanno contribuito a farlo conoscere ancora meglio al pubblico e ad accrescere un consenso già fortificato da anni di gavetta in provincia.
Basti pensare alla partecipazione come guest star alla soap cult partenopea Un Posto al Sole e all’avventura che lo ha visto protagonista con il fratello Paolo Maccaro nella scorsa edizione di Pechino Express, appuntamenti che non hanno tolto un briciolo di credibilità alla sua attività musicale, come dimostra il primo posto in classifica guadagnato dal suo ultimo album Miracolo! e il successo di pubblico del tour che ne ha seguito l’uscita.
Il prossimo 5 novembre avremo modo di scoprire un’altra anima di Clementino, quella di scrittore. In libreria arriverà infatti La Profezia di Clementino, prima fatica letteraria del rapper pubblicata per la casa editrice Rizzoli. Una sorta di racconto biografico che ci permetterà di entrare in contatto con l’essenza di questo artista attraverso la sua storia personale, quella di un ragazzo cresciuto in una zona non facile, dalla quale salvarsi cavalcando un’indole artistica che si trasforma via via in passione portando ai frutti che oggi tutti possiamo vedere attraverso la produzione di Clementino.
Per presentare l’uscita del libro è stato rilasciato un comunicato che racchiude il senso e le caratteristiche dell’intero progetto:
“Ai margini di Napoli, dove il ghetto c’è davvero, dove camorra e neomelodici la fanno da padroni, Clementino è un alieno e, per sfuggire a Gomorra, fa l’animatore nei villaggi turistici. Allo stesso tempo scopre un tipo di musica che dalle sue parti non c’era, il rap, e diventa artista e poeta, creatore di rime sempre in bilico tra napoletano e italiano che lo portano a essere applaudito in tutta Europa, da Londra ad Amsterdam. Ed è così che, con ironia, senza fingersi né balordo né macho, ci guida nel ventre della sua città, fra droga e tifo calcistico, ma ci porta anche a guardare lontano. La profezia di Clementino è pensiero positivo.“