Oggi stringo tra le mani un cd che, in questo momento, è il più prezioso del mondo… quello di Romina Falconi.
Lo è perché è frutto di quasi dieci anni di lavoro.
Dieci anni a scrivere sperando che qualcuno un giorno potesse ascoltare, con tanta dedizione e tenacia, ma nessuna certezza.
È un disco bello? Questo sta voi a giudicarlo… sicuramente è figlio delle paure, degli amori e dei dolori di una cantautrice, una ragazza che vomita letteralmente il bello e il brutto della vita, senza filtri né censure, e già questo nella musica italiana, non è poco.
Questa ragazza ha fatto quattro dischi: li ha scritti, cantati, incisi e masterizzati… ma poi nessuno di questi è arrivato nei negozi. Secondo voi per mancanza di talento, sfortuna o discografici troppo pigri ormai per rischiare?
Io credo una delle ultime due, altrimenti dovremmo togliere molti album dagli scaffali dei negozi di dischi… e credetemi la fortuna conta molto nel mondo della musica.
Un’artista come Laura Pausini, una che giusto ha venduto qualche milionata di copie nel mondo e portato a casa un Grammy lo dice sempre: “Ho avuto fortuna… la fortuna è indispensabile…“. Persino lei non dimentica mai di ricordarlo e ciò è bello, perché la verità è questa: nella musica bisogna essere bravi, avere qualcosa da dire, una propria dimensione artistica, una propria fra stilistica… ma serve anche avere quella maledetta fortuna, senza la strada sarà molto dura.
Ora, senza entrare in inutili dettagli ne volervi ricordare che i talent uno ne creano 10 ne abbandonano (talento o no), questa cantautrice non è stata decisamente fortunata… è capitata in due posti giusti, Sanremo e X Factor, ma al momento sbagliato. E tra l’altro non le si può neanche imputare di aver commesso errori madornali su quei palchi. Ha fatto il suo e lo ha fatto bene, punto. C’erano altre persone a decidere e guidarla… è sotto gli occhi di tutti che gli errori, se ci sono stati, li hanno fatti loro. Ma chi li ha pagati? Chi li paga sempre? Ovviamente lei, ovviamente l’artista, mentre chi sbaglia continua a stare seduto tranquillamente su una poltrona milionaria.
L’uscita di questi disco, Certi sogni si fanno attraverso un filo d’odio, è un momento importante… questo disco rappresenta la rinascita, alla faccia di tutti quei discografici che dovrebbero ascoltare prima di dire che “è finita”. E´ finita cosa? l’arte? ma per favore… se i discografici dovessero essere accantonati per ogni errore fatto, per ogni disco sbagliato, per ogni scelta non azzeccata… beh, verrebbero sostituiti probabilmente una volta al mese.
Dire o sussurrare che un’artista “è finita” quando ancora non ha nemmeno dimostrato quel che può dare non è un atto di amore verso la musica… è fare il commercialista, e farlo anche male.
Mi piacerebbe molto che quei pochi “romantici” che ancora comprano musica riuscissero a capire che fare un disco oggi non è facile, non è quello che ti mostra la tv.
Ci vogliono tempo e soldi, tanti soldi. Musicisti e canzoni, idee e spazi… ed una volta che il disco è lì pronto riuscire a farlo ascoltare alle persone è la missione più difficile del mondo, non importa quanto sia bello.
Perché la televisione non è un posto per tutti.
Perché le radio passano chi è già famoso, chi gli cede le edizioni, chi gli appartiene, chi devono… raramente gli artisti e la loro musica.
E la musica se non ha la possibilità di essere ascoltata, svanisce nel nulla, come se tu avessi recitato per ore in un teatro vuoto.
Si dice che oggi i dischi non abbiano più un valore, perché abbiamo perso il “romanticismo”, ce lo siamo fatti strappare dalla tv, dalle radio e dalla nostra innata pigrizia… non siamo più curiosi, aspettiamo che sia la televisione a servirci qualcosa e allora lo ascoltiamo. Ed il menù è sempre lo stesso.
A me piacerebbe solo sedermi ad un tavolo con i discografici, da Massara della Universal Music ad Alboni della Warner Music, con tutti gli altri a seguire, lasciarli ascoltare questo disco e poi ascoltare le loro motivazioni, sapere cosa quest’artista ha meno di altre secondo loro, che cosa rende ai loro occhi migliori molte delle cose discutibili che pubblicano rispetto a questo disco… e che magari mi indicassero se c’è qualcuna in Italia a parte Romina che può scrivere e cantare queste canzoni con credibilità, queste canzoni in cui la donna non è “un pezzo di carne affranto” che aspetta il ritorno del suo lui… lui che torna e viene. Perché il valore aggiunto di Romina Falconi è questo: scrivere e cantare canzoni che nessun’altra in Italia potrebbe cantare. In America hanno Lady Gaga, Rihanna, Beyonce… grandi voce che giocano col proprio corpo, che non parlano come maestrine di scuola elementare, e in Italia perché fingiamo che tutto ciò non posso esistere?
Cari discografici, fatevi un giro per strada, le donne si sono evolute (grazie a Dio), e sanno quello che vogliono, chi vogliono e sanno prenderselo meglio di noi maschietti.
In attesa che arrivino risposte che mai arriveranno Benvenuta Romina… ora vivi e splendi e sentiti amata anche se, Certi sogni si fanno attraverso un filo d’odio (qui la nostra recensione).