Proseguiamo con la serie di interviste che vi permetteranno di conoscere meglio i giovani artisti che tra pochi giorni si contenderanno un posto nel cast di Sanremo Giovani 2016. 8 posti per 20 realtà che si presenteranno in diretta TV venerdì 27 novembre, quando Carlo Conti – conduttore della serata nonché direttore artistico del Festival – annuncerà il cast ufficiale: 6 di loro accederanno dopo un confronto che richiama alcuni meccanismi dei talent che vedrà contrapposti i 12 finalisti selezionati dalla commissione tra le 648 richieste pervenute. Gli altri 2 posti saranno occupati come di consueto da nomi selezionati tra gli 8 vincitori di Area Sanremo 2015.
Oggi vi presentiamo Irama, personaggio con poca esperienza nella scena musicale che con la forza di un pezzo scritto di proprio pugno tenta di conquistare uno spazio dove poter mettere in luce la propria indole, basata sul contrasto tra la passione per il classico cantautorato e la ricerca di sonorità provenienti dal mondo hip hop.
Conosciamolo meglio in quest’intervista.
INTERVISTA a IRAMA
Venerdì sapremo se potrai salire sul palco dell’Ariston a febbraio. Mi parli di Cosa Resterà, il pezzo con il quale ti sei presentato?
La canzone l’ho scritta io sulla musica di Giulio Nenna. L’ho scritta in un momento difficile, da come si può intendere sin dalle prime strofe del pezzo. Un periodo davvero intenso di sensazioni e sentimenti contrastanti, che ben descrivono questo periodo della mia vita. Il testo è uscito da sé: l’ho scritto di getto, come se avessi la necessità di trovare in musica una via per buttare fuori tutto ciò che avevo dentro.
Il pezzo è accompagnato da un video. Mi racconti cosa racchiude questa clip?
Il video è una citazione ed un omaggio a Lucio Battisti a Teatro 10, in Giardini di Marzo. Non c’è chiaramente intenzione di paragonarmi a Battisti, ma una cosa che cerco di carpire da questo grande artista è la sua verità: quella verità che lui portava avanti a sé come la cosa più preziosa della sua arte, ancor più della sua bravura intesa in senso meramente tecnico.
IRAMA – COSA RESTERÀ – VIDEO
Qual è il ricordo più forte che ti è rimasto del percorso che hai vissuto durante l’audizione dei 60 finalisti a Roma?
E’ stata la mia prima esperienza legata ad una audizione di questo tipo, quindi le emozioni ed i ricordi sono davvero tanti. Forse quello più forte ed intenso è legato all’orgoglio che ho provato quando Carlo Conti mi ha chiesto se il testo fosse mio, ed io ho potuto dire di sì.
Conosci qualcuno degli altri candidati? se sì, chi ritroveresti con piacere sul palco dell’Ariston?
Sinceramente non li conoscevo prima di questo percorso comune.
Tra i giovani che sono passati negli ultimi 10 anni al Festival di Sanremo chi ti è rimasto impresso?
Ci devo pensare, magari ve lo dico alla prossima intervista (ride ndr)…
CHI È IRAMA
Irama, all’anagrafe Filippo Maria Fanti, è un giovane che ha scoperto la passione per la musica da piccolissimo. Il suo nome d’arte, Irama, deriva da una parola malese che significa ritmo, elemento che identifica al meglio la sua indole. Un talento costruito sulle basi di un contrasto che alberga nei suoi gusti musicali: la passione per i grandi cantautori italiani e le loro opere, contrapposta alla ricerca di sonorità e arrangiamenti più vicini al mondo hip hop con il quale da tempo si confronta.