“Io non credo impazzirò
Dammi nuove idee
Triste ninfea
Dammi nuove idee
Dammi nuove idee”
Dopo Colle Immane è Identikit il secondo singolo dei Verdena estratto da Endkadenz Vol. 2, pubblicato il 28 agosto scorso, in in rotazione radiofonica da venerdì 4 dicembre. Tracciato da tratti di synth, meravigliose percussioni, chitarre allucinate e voci impazzite Identikit si veste dell’estrosità compositiva di una ballata psichedelica in pieno stile Verdena, dove si combinano e si fondono vibrafono, glockenspiel, clavicembalo e un hammond che rimanda a certe fortunate pagine dei tardi anni ‘60 nei quali la voce e l’interpretazione sapevano incidere come strumento aggiunto.
Endkadenz Vol. 2 è il settimo album registrato in studio del gruppo bergamasco, che fa da seguito ad Endkadenz Vol. 1 concepito inizialmente come unico album per volere dell’etichetta discografica – Black Out / Universal – diviso poi in due volumi pubblicati a 7 mesi di distanza l’uno dall’altro. Un unico progetto, diviso in due dischi diversi quanto complementari, il primo <<costantemente in rosso, un disco costantemente in picco.», il secondo «più solare e frizzante del primo volume, più dark, più giocoso.» queste le parole di Alberto, frontman del gruppo. 13 nuove tracce dai titoli curiosi e accattivanti, che vanno a completare un lavoro iniziato nel giugno 2013.
Ma addentriamoci ora in un curioso dettaglio: un titolo insolito, dai tratti nordici, che ci riporta al teatro scenico e a Kagel, l’Endkadenz è infatti un effetto scenico teatrale. Il titolo è ispirato a una foto che raffigura il finale dell’esibizione musicale-teatrale Konzertstück für Pauken und Orchester del compositore Mauricio Kagel, nel quale un uomo si schianta dentro un timpano da orchestra dalla membrana di carta. «È la “cadenza finale”, l’ultimo “colpo”. Ci piaceva l’idea che il nostro disco fosse questo: il colpo finale del concerto. Tutto concentrato lì.» afferma entusiasta Luca Ferrari, batterista del gruppo.
Da sempre distintosi per un genere che oscilla tra alternative rock, grunge e stoner rock, i Verdena hanno abbandonato la consueta distorsione, alla quale ci avevano abituati, lasciando spazio alla follia psichedelica avvolta in un folk obliquo.