Vorrei dedicare queste parole a mia madre, mio padre e mia moglie. Pure al cane. Che nella sua dolcezza sta facendo la sua parte.
Se fossi stato.
Se fossi stato gay forse bacerei molto meglio e mi sarei sentito più uomo di quello che mi sento.
Se fossi stato veramente un poeta sarei meno vigliacco di quello che sono e attraverserei la pioggia come fosse una folla smarrita.
Se fossi stato editore sarei fallito in pochi giorni. Non son adatto a fabbricare sogni. Ma so sognare.
Se fossi stato un musicista vero avrei insegnato in una scuola il canto dei cigni.
Se fossi stato lumaca avrei corso più veloce della vita.
Se fossi stato un killer seriale me la sarei presa con gli arroganti.
Se fossi stato una danza sicuramente sarei stato un tango ballato con una troia in una notte di luna vuota.
Ah amore mio se fossi stato una mano non avresti avuto scampo.
Se fossi stato un coltello lentamente sarei entrato nella pelle come ferita che fa male ed è sale.
Ah nemico mio se fossi stato luce ti avrei accecato di buio e di eserciti di soldatini. Tutti miei.
Se fossi stato la paura avrei avuto paura di me.
Se fossi stato un Dio qualunque sarei riuscito a bestemmiare me stesso.
Se fossi stato un occhio non ti avrei mai vista andare via.
Il mio nuovo romanzo si intitola Vorrei che tu venissi da me in un sera d’inverno. Uscirà tra un po’. E tra un po’ curerò una nuova collana editoriale per una importante casa editrice. E uscirà pure il mio nuovo singolo al quale seguirà un album.
Ma tutto questo sono piccoli particolari. L’importante è esserci. Sono fuori come un balcone. Ma fiorito.
Un abbraccio di libertà
Enrico Nascimbeni