Dopo la vittoria del 66° Festival di Sanremo, gli STADIO hanno rimarcato un posto privilegiato nella storia della musica italiana.
Un posto che avevano già, dato che nel 2017 saranno ben 40 gli anni di attività della band bolognese capitanata da Gaetano Curreri e composta (nella formazione attuale) da Giovanni Pezzoli (batteria), Roberto Drovandi (basso elettrico) e Andrea Fornili (chitarra).
Quarant’anni segnati da quindici album in studio e da una serie di strepitosi LIVE il cui conteggio è praticamente impossibile.
In mezzo ci stanno pagine di storia della musica indelebili come Chiedi chi erano i Beatles, Acqua e Sapone (il cui testo porta la firma di Vasco Rossi), Un disperato bisogno d’amore, e la lista potrebbe essere un facile copia incolla di tutta la loro discografia…
Poi ci sono le firme importanti che Curreri ha gioiosamente posto su altrettanto splendenti carriere di leggende intoccabili quali Patty Pravo, Vasco Rossi e Lucio Dalla e, scorrendo nella voce “Curreri”, ci rendiamo conto che siamo davanti a una bibbia vivente del rock nostrano.
Gli Stadio sono tornati in giro per l’Italia con un nuovo album, Miss Nostalgia, pubblicato il 12 Febbraio dalla Universal Music, a pochi giorni di distanza dalla loro insindacabile vittoria con il brano Un Giorno Mi Dirai.
12 brani da manuale, quello rock che ha fatto e fa ancora scuola, segnato e scandito dalle sonorità strutturali che hanno fatto di Curreri & Co. un vero punto di riferimento per chi vuol fare vera musica.
Lasciandosi dietro retorica e gossip (trappole mai sfiorate dal gruppo), i rocker portano nuovamente in circolo l’esperienza di chi la storia, oltre a conoscerla, l’ha scritta di proprio pugno.
L’Instore per promuovere Miss Nostalgia è una trasversale dichiarazione a cuore aperto di tutto quello che vorreste sapere, vedere, ascoltare di un evento culturale intimo ma collettivo, che nessuno vi direbbe mai e nessuno potrebbe prevedere. E’ l’effetto STORIA.
Nella tappa di Palermo, presso La Feltrinelli (che ringrazio vivamente perchè, lo devo dire, mi ha praticamente adottato!) lo scorso 19 Febbraio Gaetano Curreri ha puntualmente saziato le menti più ingorde di sapere.
Accompagnato da un impeccabile staff (ringraziamenti dovuti e col cuore a COLORSOUND), una folla in religioso silenzio ha ascoltato aneddoti Rock che Curreri ha elargito con inaspettata ed erudita condivisione.
Il nuovo album è stato un punto di partenza felice per raccontare qualcosa che, inconsciamente, appartiene a tutti, la cultura che racconta la patria.
E così, tra un applauso e un abbraccio, tra un ritratto del gruppo dipinto e un paio d’autografi epocali su rarissimi 45 giri (dal valore inestimabile) di Silvia C’è e Jenny/Silvia di Rossi (ma con arrangiamenti di Curreri), scopriamo delle cose che, a mio avviso, chi era presente quel giorno, racconterà agli amici con il vanto e la spavalderia di “chi sa“.
Io per esempio, quel giorno, ho scoperto un pò di cose che potrebbero interessarvi.
La Miss Nostalgia che da il titolo al nuovo album è…
Altro non è che una certa Nicoletta Strambelli, conosciuta nella mitologia rock come Patty Pravo, che della decadenza tipica della nostalgia non ha nulla, ma porta col suo nome e le sue leggende il soave ricordo di tempi emotivi ed emozionali scanditi nella memoria sensibile di chi, della sensibilità, ne ha fatto un’arte e una cultura.
La Vittoria di Sanremo
Un giocoso e candido gioco sporco. Gli STADIO sono stati trattati come dei super ospiti ma loro non hanno subito nessuna raccomandazione ne favoritismo. Il gruppo si è messo in gioco come un grande artista umilmente farebbe. La loro vittoria suona “facile” solo perchè la qualità è un meritocratico segno distintivo che ha reso oggettivo il loro trionfo. E poi, aggiungo, di facile non hanno avuto nulla, ricordiamo che la new generation è tanto snob quanto punitiva nella guerra d’immagine mediatica alla quale, gli STADIO, non hanno mai preso parte.
Le sorti di “Un Giorno Mi Dirai”
Curreri l’ha scritta per Vasco Rossi: è un viaggio viscerale e sofferto nei meandri più coraggiosi e difficoltosi della paternità. Un brano sull’amore, sulle rinunce, su un figlio, sulle rinunce fatte per amore di un figlio… Vasco di rinunce ne ha fatte poche e niente e allora il brano rimbalza a Curreri con l’invito a essere lui il veicolo che da voce a quel mondo che, nonostante sia un campo vergine e inesplorato per l’artista, non è stato mai abbastanza ascoltato. La storia di come siano andate le cose a Sanremo la conosciamo tutti….
La cover “La Notte Dei Miracoli”
E’ il manifesto della vita di Curreri ma anche dei suoi compagni di avventura, in sintesi la manifestazione musicale degli STADIO che non racconta solo il periodo con Dalla, le loro origini, ma anche il loro presente e il loro iconico futuro.
Hanno scelto di portala a Sanremo perchè era la cosa più giusta da fare; La Notte dei Miracoli non segna solo una tappa importante nel sodalizio Dalla/Stadio, è il riassunto della crescita di piccoli grandi uomini diventati fratelli.
A Sanremo durante la sera delle cover, quando hanno proiettato una foto del grande Lucio, racconta Curreri, la sensazione della presenza di Lucio andava ben oltre l’emozione… lui era lì, lui c’è.
E il premio delle cover è stato meritato (non sono l’unico a pensarlo).
Lucio Dalla, lo zoccolo e il crocifisso.
E’ uno dei momenti più toccanti dell’Instore. Curreri racconta dell’ego sproposito dell’amico Lucio:
…non potevi mai litigare con lui per il semplice fatto che Lucio aveva una visione di sé idilliaca, si vedeva alto biondo e con gli occhi azzurri…. litigare con lui significava aver perso, comunque potesse andare lui non ne usciva mai scalfito.
Quando registravamo era uso (di Dalla) solfeggiare e sillabare i vari strumenti, le armonie, le melodie, in modo da contrapporre su più livelli le idee di base per un nuovo pezzo. E se sbagliavo, e sbagliavo, Lucio prendeva uno zoccolo e me lo tirava… e se era solo uno zoccolo mi andava bene. Il problema era quando mi tirava addosso il suo mazzo di chiavi, credetemi… un mazzo di chiavi con dentro le chiavi di tutto il mondo, incluso un crocifisso…. ecco il problema era quando mi arrivava addosso quel crocifisso… Ma Lucio non era mai arrabbiato, non si arrabbiava con nessuno e non invidiava nessuno… ripeto, il suo ego lo innalzava oltre tutto, persino oltre l’invidia e la rabbia…
Il Nome.
Che il nome STADIO derivi dal popolare giornale sportivo bolognese lo sanno tutti, quelli che molti non sanno è che, per diletto o per follia, Curreri & Co, hanno rischiato (o forse no) di chiamarsi Dalla & Brothers… il caso è chiuso quanto mitologico.
L’Albachiara… ma solo all’inizio.
Molti credono che Albachiara di Rossi sia stata scritta da Curreri. E’ una leggenda sulla quale ambiguità e poca chiarezza hanno alimentato dubbi, ipotesi e probabilità.
In realtà testo e musica sono di Rossi, Curreri ha scritto l’intro al pianoforte. Solo quello. Solo… e mica poco.
Dopo questa serie di aneddoti, l’evento ha seguito una carrellata di abbracci, sorrisi, autografi, foto e video nei modi più disparati.
Mentre lo staff di Curreri gestiva la folla facendo ordine e prestandosi alle richieste dei sostenitori del gruppo (a proposito, all’evento era presente solo Curreri perchè gli altri membri erano impegnati in altre attività legate al gruppo), il mio fiuto da All-Music-Italia-Reporter, scorge una bella torta donata a Gaetano da una fedelissima fan, torta e festeggiamento che il leader degli STADIO ha voluto condividere tutti voi di amici di All Music Italia con un esclusivo videomessaggio speciale.
Alla fine della giornata Gaetano invita tutti al prossimo Tour che parte da Fabriano il 10 Marzo e toccherà un pò tutta l’Italia. Mi abbraccia e mi dice “grazie di tutto… e in bocca al lupo per tutto“.
Grazie a te Gaetano… adesso torno a casa con parecchio sapere in più e la nostalgia di aver conosciuto un mondo storico e non antico che fa arte invisibile ai miei occhi fino a quel momento… e chissà quant’era buona quella torta!
A seguire il video di Gaetano e le foto esclusive dell’instore.
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Articolo e foto di Giuseppe Mazzola per All Music Italia