Fabrizio Moro da diverso tempo è considerato uno dei più bravi cantautori della nuova generazione della musica italiana. Sì perché, nonostante negli ultimi dieci anni siano diversi gli artisti che hanno dimostrato le loro doti compositive, da Tiziano Ferro a Cesare Cremonini solo per citare due nomi, l’ombra dei grandi del “passato” come Lucio Dalla, Ivano Fossati, Fabrizio De André e soci sembra ancora così ingombrante che ci si ostina a definire artisti ormai affermati come “nuove generazioni”.
In ogni caso, tornando a Moro, anche se l’anno della svolta arriva nel 2007 con la vittoria tra i giovani di Sanremo con il capolavoro intitolato Pensa dedicato alle stragi attuate dalla mafia, ufficialmente la carriera di Fabrizio inizia ben sette anni prima, sempre dal palco del Festival più famoso d’Italia.
Il suo primo singolo edito dalla Warner Music, Per tutta un’altra destinazione, è in radio addirittura nel 1996 ma non ottiene il riscontro sperato e passa praticamente inosservato. Il brano autobiografico racconta il mondo dei giovani e il problema della droga… “Per tutta un’altra destinazione, un viaggio a zero limite morale, generazione che ha le botte bianche per colazione, stiamo varcando una dimensione, ci arresta che fa? Ci arresta o si va?”
Ad arrangiare la canzone c’è un grandissimo chitarrista e produttore, Massimo Luca, già al fianco di Lucio Battisti ma, in quegli anni, noto sopratutto per aver scoperto e lanciato Gianluca Grignani e il suo Destinazione paradiso, disco capace di vendere al primo colpo un milione e mezzo di copie tra Italia e Sudamerica.
Sarà sempre Massimo Luca a continuare il lavoro, in qualità di produttore, sul primo disco di Fabrizio. L’album omonimo che seguirà la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2000 con il brano Un Giorno senza fine.
La canzone si classifica 13esima e il disco, nonostante sia di buona fattura e ne vengano estratti altri 2 singoli, Romantica (se ti va) e Situazioni della vita, non decolla. Il talento di Moro è già evidente, ma forse è proprio la volontà della produzione di “ricreare” un nuovo Grignani a non convincere il pubblico. Tutto infatti è mosso in questa direzione: Fabrizio appare sul palco del Festival con maglione e jeans, mani in tasca proprio come Gianluca cinque anni prima; anche il modo di cantare, seppur più rauco e sofferto, ricorda il cantautore di Falco a metà e poi c’è la produzione, due nomi su tutti, Massimo Luca e Umberto Iervolino, due fuoriclasse della musica italiana, ma anche due dei nomi che hanno contribuito a creare il successo di Destinazione paradiso… per questi e, molti altri motivi a noi sconosciuti, la stella di Fabrizio non riesca a brillare ed oggi quel primo album intitolato semplicemente Fabrizio Moro, è fuori catalogo dal 2007; se come me siete uno di quelli che ci hanno visto lungo nel 2000, allora possedete un’autentica e moderna rarità musicale.
Perché Fabrizio torni sul mercato con un nuovo disco (e con una nuova etichetta, la Don’t worry Records, già management dei primi lavori discografici di Nek), ci vorranno altri cinque anni.
Nel 2004 infatti uscirà in radio il singolo Eppure pretendevi di essere chiamata amore, una ballata energica che anticipa l’uscita del disco Ognuno ha quel che si merita.
In contemporanea con il secondo album esce il nuovo singolo Ci vuole business, una canzone in cui il cantautore inizia a mettere a fuoco uno degli aspetti che diventerà un segno distintivo della sua poetica: uno sguardo attento, lucido e incazzato sulla situazione del nostro paese… “Per le imprese del Paese bisognerebbe avere più ospedali e meno chiese, tanto i santi sono tanti ma servono i dottori e c’è chi paga meglio alle veline e ai calciatori…“.
Ognuno ha quel che si merita è un ottimo disco prodotto dallo stesso Moro con l’aiuto di Marco Falagiani, un album che già mette in mostra tutte le caratteristiche del cantautore: Rock, ironia, ballate d’amore e canzoni sociali lucide e senza troppi fronzoli. Purtroppo anche questo cd passa quasi inosservato e verrà ristampato solo qualche anno dopo sulla scia del successo di Pensa.
Ed è proprio nel 2007, oltre dieci anni dopo il primo singolo uscito in radio, che per Moro arriva il vero successo.
Fabrizio si presenta all’Ariston con un brano che parla delle stragi della mafia, una canzone tra il parlato e il cantato che da subito riceve la standing ovation del pubblico in sala: è chiaro a tutti fin dalla prima sera che a vincere la categoria Nuove proposte quell’anno sarà proprio Fabrizio.
Subito dopo il Festival arriva nei negozi l’omonimo album che debutta alla posizione numero #15 della classifica Fimi e che, grazie anche ai singoli Fammi sentire la voce e Parole, Rumori e giorni, vende oltre 50.000 copie conquistando il disco di platino.
L’anno successivo Fabrizio torna tra i big del Festival con una canzone d’amore, Eppure mi hai cambiato la vita, brano che si classifica al terzo posto e permette al suo quarto album, Domani, di vendere oltre 40.000 copie aggiudicandosi il disco d’oro. Secondo singolo estratto dall’album sarà Libero, una canzone a cui il cantautore tiene molto al punto che, anni dopo chiamerà suo figlio proprio Libero.
In questi anni la penna di Moro è instancabile e infatti già l’anno successivo pubblica L’EP Barabba da cui vengono estratti i singoli Il Senso di ogni cosa e, per l’appunto, Barabba. L’album rimane per oltre 15 settimane in classifica ma le vendite iniziano a calare. Moro crede molto nelle canzoni di denuncia sociale, ma il pubblico sembra più ricettivo verso argomenti meno impegnativi. Nel 2010 Barabba viene ristampato dalla Warner Music con l’aggiunta di sette brani inediti e di una traccia live. Per lanciare l’album il cantautore torna a Sanremo con Non è una canzone, un bel pezzo dalle influenze reggae che però viene eliminato nella quarta serata del Festival. Ancora una volta il pubblico mainstream fa capire che preferisce il Moro di Pensa ed Eppure mi hai cambiato la vita.
Nel 2011 Fabrizio pubblica il suo primo disco live, Atlantico Live.
Il nuovo album di inediti, L’Inizio, arriverà nella tarda primavera del 2013 prodotto dall’etichetta del cantante, La Fattoria del Moro e distribuito Sony Music, il lancio avverrà in un modo decisamente anomalo.
A febbraio infatti il cantante pubblica alcuni stralci del testo della canzone che da il titolo al disco sulla sua pagina Facebook senza specificare che di cosa si tratti; un mese dopo, a fine marzo, il videoclip del brano viene rilasciato su YouTube senza nessun annuncio ufficiale.
L’album arriva nei negozi il 30 aprile anticipato dal brano Sono come sono e debutta direttamente alla posizione numero #13 della classifica Fimi. In questo disco è contenuta una delle ballate d’amore più apprezzare dell’intera discografia del cantautore, L’Eternità, e un brano su Giulio Andreotti che farà molto discutere, Io so tutto.
L’ultimo album di inediti di Fabrizio è Via delle Girandole 10 (qui la nostra recensione), uscito lo scorso anno, anticipato dai singoli di successo Acqua e Alessandra sarà sempre più bella. Il disco ha debuttato alla #10 della classifica Fimi e ad esso ha fatto seguito un tour di successo.
Negli ultimi anni il cantautore, fino a quel momento molto geloso delle proprie composizioni, ha iniziato a cimentarsi anche come autore per altri artisti. Il primo passo in questo senso è il brano Resta come sei donato nel 2009 agli Stadio, ma il successo come autore arriva nel 2012 quando regala a Noemi Sono solo parole, canzone che la rossa interprete presenta al Festival di Sanremo classificandosi terza (nel disco RossoNoemi sono contenuti anche, Se non è amore e Buongiorno alla vita). Quindi nello stesso anno torna a scrivere per gli Stadio (I Nostri anni), dà un brano a Il Parto delle Nuvole pensanti (Crotone) ed un altro ad Emma (La Mia felicità contenuto nell’album Schiena).
Quest’anno inoltre ha ceduto a Valerio Scanu Finalmente piove, la canzone con cui il cantante è tornato sul palco del Festival a sei anni di distanza dalla vittoria con Tutte le volte che.
L’ultimo “regalo” di Fabrizio Moro autore è intitolato Un’Altra storia, e verrà cantata dalla cantante Elodie Di Patrizi, concorrente del talent show Amici di Maria De Filippi già data da molti addetti ai lavori come possibile vincitrice di questa quindicesima edizione, che ha conquistato sul campo la possibilità di cantare il brano in uno scontro con i La Rua (qui la storia di Elodie).
La canzone arriva ad una concorrente del talent show in quanto quest’anno Fabrizio è diventato a sorpresa uno degli insegnanti della scuola di Maria De Filippi. La notizia, trapelata lo scorso autunno, ha scatenato inizialmente molte critiche da parte dei fan del cantautore (come del resto era già successo ad Elisa per la stessa motivazione), critiche da cui Moro si era già difeso qualche mese prima sulla sua pagina Facebook dopo un’ospitata nel programma (e di cui vi riportiamo integralmente il testo alla fine di questo articolo).
In questi mesi anche i più scettici e i puristi del “Mai in tv… ma in un talent…” si sono dovuti ricredere (tra loro anche il giovane cantautore Donato Santoianni che ha scritto una lettera indirizzata a Fabrizio nel suo blog su All Music Italia), infatti l’operato del cantante è inappuntabile. Sempre coerente con il suo essere artista, mai professore, ma piuttosto collega disposto a mettere la propria esperienza ed arte a disposizione dei ragazzi, Fabrizio è sicuramente la vera rivelazione di questa edizione del programma e sentirlo parlare nel corso delle puntata non fa che aumentare la voglia di sentire la sua nuova musica che, vista la grande produttività del cantante, potrebbe concretizzarsi in un nuovo album prima della fine dell’anno.
Ecco a seguire le parole di Fabrizio pubblicate sulla sua pagina Facebook esattamente un anno fa, parole che potrebbero essere di esempio per tanti artisti…
“Cari Ragazzi, ho sempre condiviso i miei pensieri, le mie decisioni, le mie ansie e i miei punti di vista qui, in questo spazio, con voi, e anche questa volta, sento la necessità di raccontarvi apertamente il mio stato d’animo, condizionato, soprattutto in questo momento, dalla scelta di partecipare come ospite a un programma televisivo che non è mai stato in linea con il mio modo di vedere la vita. Intanto, rivolgendomi a chi mi scrive ” ma non eri quello che cantavi contro i talent e contro maria?” ,vorrei spiegare che alcuni miei testi ( uno mi sembra), li ho scritti a 25 anni, quando ero un uomo “diverso”, che viveva in una società “diversa”, dove era applicata una metodologia di comunicazione ” diversa”. Sono passati ben 15 anni da quelle composizioni e io mi avvicino ai 40, ho scritto anche ” Stimo Giorgio Napolitano” in passato, e poi sapete tutti come è cambiato il mio pensiero, perchè nella vita secondo il mio modesto parere, è giusto rimettersi in discussione continuamente e quando è il caso, cambiare anche idea durante questa evoluzione terrena.
Quando ho iniziato a scrivere ( ANCHE) per alcuni interpreti provenienti dai talent ( vedi Noemi, vedi Emma), tanti di voi mi hanno criticato prima di ascoltare i brani, senza chiedersi se il lavoro da me svolto sarebbe stato dignitoso, poi, all’ascolto oppure no, dimenticandosi che io gestico le mie produzioni da solo e che faccio ANCHE il lavoro di autore, quindi, cerco di vivere di questo perchè è quello che amo fare di piu’ nella vita. I brani sono stati ascoltati e poi la storia ha parlato, per fortuna.
Quando andiamo a parlare di Coerenza, ci andiamo a mettere in un percorso che ha equilibri molto, molto delicati. E’ coerente partecipare al festival di San Remo per esempio?? nel mio “integralismo” piu profondo credo di no, perchè dopo aver scritto e trattato determinati argomenti in un certo modo, non è coerente partecipare ad una gara canora che rappresenta la mercificazione totale della musica e di un percorso artistico, una manifestazione strutturata secondo i classici canoni istituzionali che io in primis, non ho mai condiviso nelle mie canzoni, eppure da San Remo io nasco, come Rino, come Vasco, come tanti altri che poi hanno “sfidato”, ognuno a suo modo, il sistema e comunque con il brano giusto e il giusto messaggio da proporre io ci tornerei perchè San Remo, SOPRATTUTTO OGGI, è un “Mezzo” importante e Fondamentale per parlare in tre minuti, a milioni di persone.
E’ coerente suonare al concerto del primo maggio allora?? ….neanche per il cazzo, perchè il NOBILE valore ideologico OPERAIO della manifestazione che da anni raduna migliaia di persone a Piazza San Giovanni, è rappresentato, spesso, da una direzione artistica di giornalisti e addetti ai lavori che con il concetto di LAVORO OPERAIO vi garantisco, non hanno nulla da spartire. Ci sono state edizioni passate, dove il concerto si è concluso con l’esibizione di artisti figli dell’alta borghesia, proprietari di attici pariolini che farneticavano sulla mancanza di lavoro, ma il lavoro vero non lo hanno mai provato……PERO’…..se suoni al concerto del primo maggio sei coerente, se vai da Maria NO…..di che cazzo parliamo??
Ho fatto una lunga riflessione sull’argomento e spesso non ho avuto il “coraggio” di accettare gli inviti che, nel tempo, alcune trasmissioni mi hanno proposto, per la paura di sembrare “incoerente” ma poi mi sono accorto di essere stato IO, il primo ad essere , scusate il termine, “Razzista”, nei confronti di tante persone a cui ho vietato la possibilità di farmi ascoltare, IO HO VIETATO, in questo caso, IO sono stato il ” Radicale”, IO ho deciso che quello era ” SPORCO” e l’altro era ” PULITO”, autolimitando il mio progetto, la mia musica e soprattutto il mio pensiero.
Attraverso questo momento di riflessione che dura ormai da diversi mesi, credo di aver capito una cosa fondamentale per il mio futuro:
LA MUSICA È DI TUTTI ED È SBAGLIATO METTERE I CONFINI. LA MUSICA È DI QUELLI CHE VANNO AL CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO E DI QUELLI CHE GUARDANO AMICI, LA MUSICA È DI CHI PARTECIPA AD X- FACTOR ED È DI QUELLI CHE ASCOLTANO L’HEAVY METAL…. È DI QUELLI CHE SUONANO NEL PAESINO DI PROVINCIA ED È DI QUELLI CHE SUONANO AL ROMA ROCK FESTIVAL….
LA MUSICA E DI TUTTI E PER TUTTI ED È SBAGLIATO AUTO LIMITARSI, PERCHÉ SI HA PAURA DI ESSERE ETICHETTATI NEL PAESE DELLE ETICHETTE… UN MESSAGGIO VA PORTATO OVUNQUE SE È ONESTO. CON QUESTO NON VI STO DICENDO CHE, DA OGGI IN POI, MI VEDRETE IN OGNI CANALE TELEVISIVO E IN OGNI TRASMISSIONE ( ANZI), VI DICO, PERÒ, CHE OGNI VOLTA CHE MI TROVERÒ DAVANTI A UN BIVIO DOVE DA UNA PARTE CI SARÀ LA POSSIBILITÀ DI FARMI ASCOLTARE DA MILIONI DI PERSONE E DALL’ALTRA INVECE UNA LINEA RADICALE DI PRECONCETTO E DI RABBIA CONTRO IL SISTEMA, IO SCEGLIERÒ DI FARMI ASCOLTARE E CERCHERÒ DI FARLO CON LA POSITIVITÀ E LA SPIRITUALITÀ CHE STO CERCANDO E CHE PIANO PIANO STO IMPARANDO A TROVARE E SE QUALCUNO RIMARRÀ DELUSO DA QUESTO MIO ” CAMBIO” DI LINEA O LO GIUDICHERÀ ” INCOERENTE”, PAZIENZA.
OGNUNO HA IL SUO PENSIERO E APPLICA LE PROPRIE IDEE IN BASE AL PERCORSO DI VITA CHE HA SCELTO. A CHI INVECE NELLE MIE PAROLE ANCORA CI CREDE, IO NON POSSO CHE DIRE GRAZIE, PERCHÈ IN QUESTO MOMENTO COSI DIFFICILE DELLA MIA CARRIERA, HA SCELTO DI STARMI VICINO, IN BUONA FEDE, ED È PER QUESTO CHE VI LASCIO QUESTO POST, PERCHÈ DI FARE IL “VAGO” PROPRIO NON ME LA SENTO E PERCHÈ FRA ME E TANTI, TANTI DI VOI, C’ È UN PERCORSO DI RISPETTO E DI AMORE RECIPROCO E IO, NON POSSO CHE PRENDERNE ATTO……SEMPRE. VI VOGLIO BENE.
FABRIZIO“.