Tornano anche questa settimana gli ascolti in anteprima da parte di Fabio Fiume dei singoli in uscita domani in radio.
Attenzione i voti espressi alla fine della “minirecensione” sono attribuiti in scala al percorso dell’artista in questione e non mettendo in paragone un canzone di un artista e quella dell’altro.
Cominciamo sunbito…
Afterhours – Non voglio ritrovar il tuo nome
Mentre la rete si interroga su cosa abbia portato uno come Manuel Agnelli ad accettare un’esperienza come quella del prossimo X Factor, forse dovrebbe passare per l’ascolto di questo singolo nuovo con cui la sua band, gli Afterhours, si avvicina come mai prima ad un concetto di rock che non elimina dalle sue corde quella dell’appetibilità per un pubblico di massa. Certo, sempre senza scadere nell’ovvio.
Sei +
Malika Ayane – Blu
Continua la promozione massiccia a Naif , l’ultimo disco di Malika, lanciato verso un disco di platino ottenuto senza vendite sfolgoranti ma indubbiamente costanti, che lo hanno portato a superare l’anno di permanenza in classifica. Blu con una cantabilità facile, non sempre comune ai pezzi della Ayane, potrebbe aiutarlo a raggiungere l’ambizioso traguardo. Sfido a non cantare l’inciso di questo pezzo, tutto con le finali in u…uuuu! Sto già cantando!!!
Sei ½
Samuele Bersani – La fortuna che abbiamo
Zampata scanzonata ma sempre piena di contenuti e metafore riuscite ed attente di particolari a cui spesso nessuno da peso, questa La fortuna che abbiamo, oggi è un’indovinata parentesi, un primo assaggio del Samuele che è e che per il momento si dona a piccole dosi, passando per un live con inediti, prima di un atteso nuovo album. Frattempo non fa fatica a piacermi anche col nuovo abito.
Sette
Giorgeness – Io torno a casa
Immediata ed indovinata la band ripercorre stili che al femminile hanno esplorato in poche in Italia. E verrebbe da chiedersi perché? Sound perfetto per il vinile, voce, quella della vocalist, dotata di uno stile proprio, adatto all’idea di band, senza dover a tutti i costi primeggiare
Sette ½
Iaco & Luca Carboni – Il mio cuore fa ciock
Sta diventando un’ habitué delle collaborazioni Luca Carboni che ormai sta dappertutto e con chiunque. Qui si presta a Iaco per riaggiornare un brano di circa 20 anni fa di sua penna, che non è in realtà chissà quanto modificabile, complice la scrittura sempre minimal del cantautore bolognese. Qui arriva quindi a supporto una buona base elettronica che dona il bit ad un brano che non l’aveva. Può funzionare per le nuove generazioni a cui non era pervenuta; per noi più fortunati meglio l’originale.
Sei
Irama – Tornerai da me
Un racconto passionale e impetuoso, di quelli che non trovano ostacoli; una volta che hai iniziato a parlare nulla ti può fermare. E’ un po’ la cifra stilistica di Irama confermata con questo nuovo singolo e con tutto l’album. Un po’ acerbo e giovanilistico ma con il suo da raccontare.
Sei ½
Deborah Iurato – Sono ancora io
Forse per la prima volta la Iurato mi strappa un consenso. Brava è brava, potente, con un bel timbro penetrante e meno fastidioso di altre sue colleghe più famose, ma il repertorio è sempre stato poco degno di nota. Il singolo in questione non è un capolavoro che può far differenza, ma se non altro lo puoi ascoltare due volte di seguito senza che ti venga l’orticaria.
Sei =
Jake La Furia -& Alessio La Profunda Melodia – Me gusta
Corre ai ripari La Furia con l’uscita di un secondo singolo ( rimpiazzando guarda caso il duetto con uno a caso… Carboni! ) per riprendere le vendite di un album che sta calando troppo velocemente rispetto alle aspettative e lo fa puntando sul mix di idee. C’è il latino introdotto da Alessio che fa molto Enrique Iglesias e tutte le altre collaborazioni, c’è la “spizzata” nella base che fa tanto Major Lazer ed alla fine persino gli accenti sbagliati che fanno molto Max Pezzali. Manca solo una cosa: l’originalità!
Cinque
La Rua – Il sabato fa così
Originale per il panorama italiano e soprattutto per una band mainstream, unisce in realtà elementi che all’estero è già parecchio che funzionano e non parlo solo degli “oh oh” che ormai i Coldplay hanno sdoganato come condimento universale per ogni tipo di sugo. Ci si possono ritrovare infatti anche atmosfere alla Of Monsters and Men. Qualche rima dalla facile chiamata di troppo nel testo però, toglie qualche velleità maggiore. L’esordio è comunque annotabile e pruomovibile
Sei ½
Marco Ligabue & Shade – Una sosta dal mondo
Strofe puntellate da tocchi di piano conditi di arpeggi di chitarra già sentiti che fanno un tantino Manu Chao e che poi sfociano in un inciso più rock casareccio, ruspante, emiliano a cui il Ligabue piccolino ci ha già abituati. Eppure il brano ha una sua funzionalità ed una metrica capace di risultare ipnotica. Potrebbe funzionare se con spazio a disposizione.
Sei +
Ermal Meta – Volevo dirti
Incalzante pop sound con bei rimandi di matrice 80’s ( specie con quel sax finale che fa maledettamente Spandau Ballet )a sostegno dell’arrangiamento vocale in doppia linea vocale nelle strofe che poi si uniscono nell’inciso più aperto e melodico. I pezzi di Ermal sposano le ambientazioni radio sempre con intelligenza.
Sette +
Neyla – Cambiando sognando
Neyla mette da parte per una volta le sue congeniali ambientazioni r’n’b per far spazio al contenuto con questa “Cambiando sognando” dalla linea melodica più nostra, con breve inserto rap, solo per non scostarsi troppo dal proprio. Importante il contenuto, si vero, ma più solita la resa. Fa tanto artista rap superbig che va a Sanremo con la “sanremata”, che non ti dispiace ma che ti sembra spersonalizzante.
Cinque
Nitro – Solo quando bevo
In un mondo, quello hip hop, che ormai ha preso il sopravvento e che rappresenta il cantautorato di ribellione di oggi, Nitro riesce ad essere personale e ad emergere forse proprio per il tono della voce. Io ti amo quando bevo è una frase da oscar; sembra il prologo per una battuta da avanspettacolo da rifilare alla “bruttona” di turno, che ci spera.
Sei +
Patty Pravo – Per difenderti da me
C’erano diverse opzioni per scegliere un secondo singolo da rilasciare dall’album Eccomi, molte decisamente una spanna su, ma chiaramente la firma ( Tiziano Ferro ) ha avuto il suo peso nella scelta. Brano molto Tiziano style, soprattutto periodo “Alla mia età” , in cui l’autore pontino era ai massimi storici dell’introspettività. Patty decanta con scioltezza ma la sua interpretazione colpisce meno di altre volte.
Sei
Cassandra Raffaele & Elio – Meditazione
Geniale collaborazione per la sempre attivissima Cassandra che trova in uno dei suoi mentori, Elio, una partecipazione preziosa per un brano che avrebbe comunque meritato attenzione ( che probabilmente non le sarebbe stata concessa ) anche in solitaria. Magari con la presenza mai scontata di Elio, qualche pigro direttore artistico presterà orecchio.
Sette
Studio 3 – Siamo ancora qua
Coriacei gli Studio 3 tornano a riproporsi dopo un periodo ( piccolo ) di pausa. Il brano è indubbiamente fotografia di questo loro ritorno. Dicono di riprendere un cammino a luci spente ma bisogna dire che difficilmente questo singolo potrà accenderle. Non brutto, ma non leva e non aggiunge.
Cinque +
Osvaldo Supino – Infinity
Pezzo dal fortissimo appeal internazionale, degno delle cose dance che vanno per la maggiore in tutta Europa. Potrebbe essere per Osvaldo il brano della svolta, se programmato dai nostri network in maniera adeguata, anche se il video molto, “troppo”, forte, lo penalizza non poco. O no? Alla fine sbalordire può persino aiutare e mai come in questo periodo in cui siamo in una fase di storico cambiamento…
Otto
Zibba – Universo
Universo arriva a confermare una capacità di scrittura superiore alla media che rende Zibba tra gli autori più interessanti di questi ultimi anni. Quando poi canta lui le sue cose, sa condirle con una potenza evocativa che forse arriva dalla profondità della voce o da quell’apparente calma che ha di snocciolare parole che ti colpiscono.
Sette