Laura Bono è tornata.
Rocker e cantautrice varesina di nascita, un curriculum di tutto rispetto: nel 2005 con la sua Non credo nei miracoli aveva conquistato non solo il pubblico sanremese, vincendo il Festival nella categoria “giovani”, ma anche Vasco Rossi che, ospite quell’anno della rassegna canora, l’aveva dapprima convocata in camerino per farle personalmente i complimenti, quindi qualche mese dopo richiamata per aprire i suoi concerti negli stadi.
Il suo primo album dal titolo omonimo conquista le classifiche con i successivi singoli Tutto ha una spiegazione, M’innervosisci e Oggi ti amo davvero, e non solo quelle italiane! Infatti dopo qualche mese sbarca in Finlandia dove entra nei primi dieci brani dell’Airplay radiofonico con Non credo nei miracoli ed arriva fino al primo posto delle classifiche di vendita con un duetto con il cantante finlandese Tomi Metsaketo sulle note di Oggi ti amo davvero.
Negli anni successivi seguono la partecipazione a Music Farm, la pubblicazione di un secondo album per il solo mercato finlandese e un terzo disco, il cui primo estratto, Tra noi l’immensità, viene utilizzato come colonna sonora per gli spot pubblicitari Telecom.
Qualche mese fa le prime avvisaglie del suo ritorno erano avvenute con la pubblicazione sugli store digitali di Fortissimo, cover del celebre brano di Rita Pavone. Il 17 giugno con la produzione di Davide Tagliapietra è stata la volta del primo inedito tratto dal suo nuovo album in uscita nei prossimi mesi, Un minuto dolcissimo.
Noi di All Music Italia abbiamo avuto modo di conoscerla parecchi anni fa e ora l’abbiamo raggiunta per fare il punto della situazione sulla sua carriera prima della grande ripartenza.
Iniziamo questa intervista dal fondo, ovvero dal tuo ultimo singolo “Un minuto dolcissimo”. Una canzone energica che parla di un amore finito che, per l’intensità con cui è stato vissuto, non potrà scomparire mai del tutto. Quanto è duro e lungo il percorso che porta a lasciare da parte i rimpianti per riuscire a trattenere in sé solo i momenti di gioia vissuti per un grande amore finito?
Duro? Sicuramente è sminuente come aggettivo, è “inimmaginabile” nel momento in cui si attraversa questo momento… ma ad un certo punto scatta qualcosa e ora a distanza di tempo diventa inimmaginabile non pensare a quanto di bello ci sia stato e ci sia rimasto dentro di te.
“Un minuto dolcissimo” segna una svolta nel tuo percorso artistico, dopo quasi dieci anni ha una nuova produzione, quella di Davide Tagliapietra. Cosa c’è di nuovo nel tuo modo di affrontare e scrivere la musica che ti ha portato a voler sperimentare nuove sonorità?
L’arrivo di Davide Tagliapietra ha portato una nuova energia di cui avevo bisogno, questo non significa che sia più bravo o meno a produrre le mie canzoni, è semplicemente quello di cui ho bisogno ora, mi rispecchio nel suo linguaggio musicale. Traduce esattamente in musica le mie emozioni in questo momento.
Nel tuo singolo dici “Non ho niente da rimpiangere e se piango e per non fingere” riferendoti all’amore… Ma nella tua carriera, in un ambiente difficile come quello della musica, è sicuramente più facile che ci siano dei rimpianti, anche perché spesso ci si ritrova di fronte ad un’infinità di possibilità e scegliere quella giusta al momento giusto non sempre è facile. Quali sono i rimpianti di Laura Bono e le scelte che, a posteriori, pensa di aver fatto nel momento sbagliato?
Difficile rispondere a questa domanda…sicuramente il “non ho niente da rimpiangere” è una frase che ci si dice per aiutarsi ad affrontare con più coraggio delle scelte fatte, poi qualche rimpianto scavando c’è sempre… ma va bene così perché alla fine non si torna indietro mai. Quindi preferisco guardare avanti adesso piuttosto che soffermarmi a risponderti a cosa rimpiango di aver o non aver fatto.
Prima di “Un minuto dolcissimo” sei uscita su iTunes con una cover di “Fortissimo” di Rita Pavone. Come mai questa scelta? Hai avuto modo di sentire Rita e sapere cosa ne pensa?
“Fortissimo” è una canzone che amo profondamente e mi evoca ricordi impagabili. Era la canzone che mi cantava mia madre quando ero bimba…ho voluto farla mia, ora la sento un po’ anche mia. Con Rita non ho avuto il piacere di confrontarmi personalmente, ma ho apprezzato il suo “in bocca al lupo” che mi ha fatto su Facebook 😉
Hai esordito a Sanremo nel 2005 vincendolo a furor di popolo con “Non credo nei miracoli”, ricevendo anche i complimenti di Vasco Rossi che, in seguito, ti avrebbe anche chiamato ad aprire i suoi concerti. Qual è il ricordo più forte e quale quello più strano che hai di questa manifestazione?
Sanremo è davvero un mondo tutto a sé… un delirio totale, faccio ancora fatica a rimettere i puzzle a posto dei ricordi dell’esperienza sanremese. La botta straordinaria la ricordo appena sono salita sul palco la prima serata di esibizione… è durata qualche secondo, mentre la platea si zittiva e Mario Natale (il direttore d’orchestra nonché mio ex produttore) dava l’attacco all’orchestra… lì ho veramente realizzato che un sogno più grande di me si stava avverando.
Quello più strano? Forse quando invece ho realizzato di aver vinto davvero il giorno dopo la vittoria leggendo il giornale che mi avevano recapitato fuori dalla stanza del mio hotel… Era il caso di crederci veramente.
L’anno successivo, le regole del Festival, per la solita girandola di presentatori e direttori artistici che di volta in volta cambiano il regolamento apportando modifiche, non sempre riuscite, non fu previsto che il vincitore delle nuove proposte gareggiasse nei big, così uno dei tuoi brani più belli, “Che bel vivere”, non ha potuto godere di questa importantissima vetrina. Oggi avresti voglia di tornare su quel palco? E se sì hai già un brano che non ti lasci dubbi e ti fa dire: “Ok, questo è perfetto per il Festival!”?
Sì, ci rimasi male perché ritenevo fosse giusto avere la mia seconda possibilità come tutti prima di me… ma poi scoprii che non ero stata né l’unica né l’ultima… ma soprattutto che si vive anche senza Sanremo. Tuttavia quella manifestazione l’ho sempre avuta nel cuore e quest’anno ho intenzione di ripresentarmi e… SÌ! HO LA CANZONE!
Nel tuo percorso artistico c’è stata anche l’esperienza a Music Farm, forse uno dei programmi più interessanti e originali con al centro la musica. Oggi la tv è colma di talent che cercano di lanciare nuovi talenti in pochissimo tempo spesso creando più illusioni che carriere. Segui questo tipo di programmi e se sì c’è qualche nome di artista uscito/a da questo percorso che ti piace particolarmente?
Tornando ai tuoi dischi, non tutti sanno che il tuo primo album ebbe un successo enorme anche in Finlandia con un singolo (“Oggi ti amo davvero”) primo in classifica e la tua presenza quale ospite di punta della finale dell’edizione finlandese del “Grande fratello”. Quali differenze musicali trovi tra l’Italia e la Finlandia? Come e in cosa è diverso il rapporto tra pubblico e musica in questi due paesi?
Il tuo secondo album, “S’intitola così”, è uscito solo in Finlandia e contiene alcuni brani amatissimi dai tuoi fan “Bonomettiani”, che sicuramente meriterebbero di essere ascoltati e conosciuti dal grande pubblico anche in Italia. Ne cito solo due, i miei preferiti “Ti lascio” e “Non so più niente di te”. Ci sono progetti al riguardo? Usciranno anche in Italia?
Sì, io e il mio team contiamo di portare quell’album anche in Italia molto presto. Prima ci concentriamo sulla chiusura e pubblicazione del nuovo album, poi penseremo a far tornare in patria anche “S’intitola così“.
Il tuo terzo disco, “La mia discreta compagnia” contiene sicuramente uno dei tuoi brani più intensi e, probabilmente difficili da scrivere, “Cinture di pelle”. Una canzone che parla della violenza domestica di un padre nei confronti di suo figlio. Come hai fatto ha centrare l’obiettivo raggiungendo l’intensità necessaria, in un brano non certo autobiografico?
Il tema della tutela dei bambini è uno di quelli che mi sta più a cuore, ho voluto dar voce a tutti i “Luca” che non hanno potuto parlare e credimi ce ne sono tanti. Mi hanno scritto tante donne e uomini che hanno avuto esperienze simili dopo aver sentito “Cinture di pelle”. Questa è una canzone che avevo nel cassetto da quando avevo 18 anni circa e ho trovato il coraggio di pubblicarla solo nel 2010 proprio per l’argomento ostico. Temevo di passare per quella che sfrutta un tema tanto delicato per farne merce. Poi ho trovato il coraggio e ho fatto bene, cerco di sensibilizzare attraverso la mia musica e questo non può far altro che bene.
Tornando al presente, in “Un minuto dolcissimo” dici di credere agli angeli, agli alieni, agli ufo e alla anime gemelle. Laura crede davvero in tutte queste cose?
Parlando del nuovo disco, non ti chiedo se c’è già una data di pubblicazione che, credo, sarà legata al tuo desiderio di tentare o meno la carta Sanremo, ma mi piacerebbe sapere se c’è un brano a cui sei particolarmente legata e perché.
Lo sai che cosa ti rispondo vero? Sono tutti figli miei… scontata ma è la verità. Però il figlio prediletto, lo ammetto, c’è… ma non ti dirò mai chi è perché ci rimangono male gli altri. Posso dirti però che c’è una canzone che corona un mio grande sogno. Questa canzone è scritta con una delle artiste Italiane che più amo e tutto questo è una figata. Non svelo ancora il nome… presto!
Sei una delle poche artiste affermate che ama condividere la musica. Nella tua carriera hai spesso duettato con artisti noti come Grido e Gerardina Trovato, ma anche con emergenti. Quanto è importante la condivisione tra artisti secondo te e con chi vorresti duettare tra big e nuovi talenti?
La collaborazione con Grido è stata molto bella, vuoi per lui che è una persona eccezionale… vuoi per la musica che fa che a me piace molto (a proposito mi piace l’hip hop!!!). Per future collaborazioni chissà… lascio libera immaginazione.
Come si vede Laura Bono in veste, oltre che di cantautrice, in quella di autrice?
Mi vedo bene, forse sono ancora troppo concentrata ad essere cantautrice ma chissà, più avanti potrei cominciare a proporre a qualche collega.
Di solito chiudiamo le nostre interviste chiedendo all’artista di turno di rompere un cd in stile gioco della torre… quindi tu a chi rompi il cd tra…
Sai che non ci ho mai giocato??? Suppongo che sia… cosa butti giù dalla torre e cosa salvi giusto? Quindi se rompo il cd vuol dire che butto giù dalla torre… allora facciamo che ti rispondo chi salvo ok? Preferisco dai… cattivissimo te!!
Gianna Nannini o Ligabue? Gianna Nannini
Loredana Errore o Irene Grandi? Loredana Errore
Pago o Gerardina Trovato? Pago
Emis Killa o Fedez? Fedez
Morgan o Elio? Devo proprio scegliere??? Nooooooooo
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