Torna l’appuntamento settimanale con le pagelle dei brani che sentirete da oggi in radio…
Vi ricordiamo che le votazioni espresse al termine della minirecensione sono relative alla carriera dell’artista in questione e non sono da intendere come paragone tra brani di artisti diversi.
I voti inoltre non rappresentano il parere di tutta la redazione di All Music Italia ma di Fabio Fiume, autore dell’articolo.
Aldo, Giovanni & Giacomo – A Copacabana
Sambetta senza alcuna pretesa se non quella di accompagnare la nuova commedia cinematografica dei tre. Canta Giovanni, gli altri si limitano ad incursioni recitate. Scrive ed arrangia Mauro Pagani che già in passato aveva avuto incursioni “filo comiche” . Ricordate i Figli di Bubba? Nonostante tale firma, abbastanza inutile.
Quattro
Giulia Anania – Roma Bombay
Italici riferimenti rock noti nel modo di cantare per una scrittura invece molto personale ed anche originale, per la sagacia con cui si racconta una città si eterna ma non così perfetta. Le campane stanno sempre a suonare, mentre i satelliti fanno fotografie … ma possono pure sparare! Geniale.
Sette
Benji & Fede feat Jasmine Thomson – Forme geometriche
Sembrano aver trovato una buona quadratura pop Benji & Fede ed il duetto con la fresca Thomson riesce persino ad alzare le aspettative, magari aprendo le porte all’estero. Qui in Italia è indubbio che i giovani abbiano conquistato un pubblico tutto loro, grazie anche al linguaggio molto contemporaneo, con cose però quanto mai opinabili. Chissà dove possono arrivare con un pezzo buono nel suo insieme come questo.
Sei ½
Boosta & Luca Carboni – Come la neve
Mondo Subsonica più rintracciabile nel secondo singolo di Boosta, rispetto al precedente. Il fantasma di Samuel Romano aleggia su di lui. Qui Luca Carboni presta la voce ed è perfettamente addentro al progetto. Arrangiamento sostenuto e di tanto in tanto squarciato da scariche elettriche. Piacevole ma non imprescindibile.
Sei =
Cosmo – Le voci
Bella realtà contemporanea che sfugge alla palude del ”nazional popolare” da cui però non è che voglia proprio star lontano, eppur sfugge. E tutto è un richiamo, pure i sogni inconfessabili, il tutto su un tappeto elettronico intelligente perché molto variegato
Sette
Tony Hadley & Max Giusti – Jingle bells
Ingiudicabile la canzone perché storia che non voglio opinare certo qui, ma l’incursione a mo di giullare di Max Giusti sembra davvero cosa fatta solo per aprirsi le porte di qualche spettacolo Rai nel periodo delle feste, porte che si sarebbero aperte comunque, visto che Hadley nel nostro paese è ancora molto considerato.
Tre
Mannarino – Apriti cielo
Un mondo da scoprire quello di Mannarino, cantore di borgata sempre più meritevole di sconfinare, come in effetti già fa, guadagnandosi mansioni e premi e vendite tutto sommato agli esordi insperate. Una preghiera laica ispirata, in richiesta di un raggio di sole su chi cammina solo tra milioni di persone, su chi non ha nome o ragione.
Otto
Fiorella Mannoia – Nessuna conseguenza
Il racconto tutto femminile del suo ultimo album “Combattente” , trova in questo secondo singolo nuova forza propositiva. Firmano Abbate e Cheope, come a dire il nuovo ed il vecchio, la freschezza e la saggezza, che abilmente mescolati alla voce di Fiorella, che è già racconto in se, ci vengono resi come un godibilissimo prodotto pop, che non getti via, ma ascolti e ricordi.
Sette
Jack Savoretti – I’m yours
Ma perché Savoretti non esplode come dovrebbe? Il successo non è ancora quello che potrebbe essere per questo ispirato cantautore, capace di essere centrato sia in uptempo ritmati che in ballate profonde, sentimentali ed intime come questa, che è davvero scenografia perfetta di una serata a due, che finisce nel più dolce dei fuochi.
Sette
Sergio Sylvestre – No goodbye
Ad un passo dal disco di platino, Sergio prova ad arrivarci con questo suadente terzo singolo dall’album “Big Boy” , firmato come la title track da Ermal Meta, una delle più belle realtà del cantautorato pop dei giorni nostri. Il Big boy ci mette la sua voce ampia, piena di pathos e che ti da sempre la sensazione di non essere incline a sbavature.
Sette