Ormai il 2016 è arrivato alla fine e per questo abbiamo deciso di chiedere ad alcuni dei blogger della redazione di All Music Italia di scegliere i tre dischi e le cinque canzoni italiane che hanno ascoltato e apprezzato di più nel 2016 oltre a chiedere di indicare secondo ognuno di noi quale è l’artista rivelazione del 2016.
Curiosi di scoprire le nostre scelte? Andate avanti a leggere…
MASSIMILIANO LONGO – Direttore All Music Italia
I dischi che ho amato di più nel 2016…
DETACHMENT degli Urban Strangers (qui la recensione)
UNA SOMMA DI PICCOLE COSE di Niccolò Fabi
COMPLETAMENTE SOLD OUT dei TheGiornalisti
Tre dischi molto diversi tra loro. Uno, quello degli Urban Strangers, coraggioso dal sound internazionale… due ventenni che hanno trovato il successo in un talent show ma che non ne seguono le regole e ci regalano un disco che ci ricorda che a vent’anni la vita non ruota solo attorno all’amore, ma anche a turbamenti, ansie e paure.
Fabi non fa che confermare il suo talento di disco in disco e questo Una Somma di Piccole cose ne è la conferma. Delicata, malinconico a tratti ma senza mai cadere nella retorica e con testi che, come sempre, sono una spanna sopra la media.
Infine i TheGiornalisti che hanno sfornato un album di puro pop… suonato, romantico, con testi diretti e che fanno breccia… canzoni come non se ne sentivano da un po’ in Italia.
Le canzoni che ho ascoltato di più nel 2016…
FACCIAMO FINTA di Niccolò Fabi
COMUNQUE ANDARE di Alessandra Amoroso
HO CREDUTO A ME di Laura Pausini
TORNERAI DA ME di Irama
PERFETTO di Raige
L’intensità di uno dei testi più commoventi della carriera di Fabi. Il pop diretto e arriva in modo diretto di Alessandra Amoroso qui alla sua prima prova (riuscitissima) con un brano up tempo.
E poi ancora la potenza di un testo di rinascita firmato di Agliardi ed interpretato con potenza e delicatezza dalla Pausini.
E poi il nuovo che avanza, la freschezza di Irama con un ritornello che ti si appiccica in testa e Raige con una canzone che parla di fragilità come un (ex) rapper raramente fa. Una canzone che infonde coraggio in molti giovani che vivono male con se stessi e con la società che li circonda e che fa leva sulle debolezze altrui.
L’Artista rivelazione
Irama
GIANMARCO REGALDI – Caporedattore nuove proposte All Music Italia
I dischi che ho amato di più nel 2016…
HELLVISSBACK PLATINUM EDITION di Salmo
AMEN di Eman
ALEX di Raige (qui la recensione)
Tre dischi che sono riusciti – per motivi differenti – in quello che ormai è sempre più raro: farsi ascoltare più e più volte senza che ti sfiori la tentazione di skippare nemmeno una traccia.
Salmo ha portato in scena uno spettacolo rap di fattura magistrale, capace di soddisfare le alte aspettative create nei fan puristi dopo Midnite e di raccogliere nuovo seguito con merito.
Eman ha fatto il suo “disco della vita”, condensando una storia bella e dura e presentando i suoi talenti in una serie di tracce che pulsano di verità ed empatia.
Raige è tornato dimostrando di saper raccontare storie ed emozioni in modo ancor più efficace di prima, noncurante di critiche sull’incoerenza musicale e presunte ambiguità stilistiche.
Tre dischi veri, onesti, senza riempitivi. Tre veri lavori carichi di spunti e ritratti di vita che portano a riascoltarli senza sosta e senza la minima idea di noia.
Le canzoni che ho ascoltato di più nel 2016…
INGANNATI di Siruan feat Inoki
GIORNI BUI di Sercho
COMA di Gemitaiz feat Victor Kwality
DREAD INNA BABYLON di Raphael
D’IMPROVVISO di Lorenzo Fragola
Siruan è uno dei nomi più sottovalutati della scena musicale italiana che in Incazzati ancora una volta sa far arrabbiare, emozionare e riflettere.
Sercho è un giovane della scuderia Honiro che con Giorni Bui ha calibrato atmosfera, testo e melodia in maniera efficacissima.
Coma di Gemitaiz è una traccia che conquista grazie all’indole di uno dei talenti più puliti della scena, enfatizzata da un bel video e dal feat. con Victor Kwality (già frontman degli LN Ripley e valore aggiunto che ha già dato tanto a Il Messia di Salmo) che vi consiglio di scoprire nel suo disco d’esordio Loan.
Raphael con Dread Inna Babylon conferma in una canzone quello che è: un’eccellenza reggae tutta italiana riconosciuta a livello internazionale. Un nome da celebrare e del quale andare fieri.
D’Improvviso di Lorenzo Fragola esce ad agosto e ti fa subito sentire il benessere di quando ti piazzi davanti al camino abbracciato alla tua donna. Una sensazione partita con le infradito e che ancora viva oggi davanti alla realtà di quel fuoco. Merito soprattutto di un testo particolarmente ispirato scritto da Lorenzo con Federica Abbate e Gianclaudia Franchini.
L’Artista rivelazione
Occupandomi di musica nuova sarebbero tanti da citare, soprattutto non potendo motivare e approfondire il tutto. Tra i primi nomi che mi vengono in mente ci sono Yota, Cima, Loomy, Andrea Maestrelli, Roberta Carrieri, Maldestro, Andrea Corona, Rubens Capone, i Cantiere 164, Nòe,… ma spero di poterli indicare il prossimo anno come solide realtà.
JENNIFER ENGELMANN – Redazione All Music Italia
I dischi che ho amato di più nel 2016…
JOAN THIELE di Joan Thiele
UNA SOMMA DI PICCOLE COSE di Niccolò Fabi
DETACHMENT degli Urban Strangers
Le canzoni che ho ascoltato di più nel 2016…
SONO ANNI CHE TI ASPETTO di Fabrizio Moro
FACCIAMO FINTA di Niccolò Fabi
DIMENTICA di Mahmood
MENTRE NASCE L’AURORA di Briga
SOGNI D’ODIO di Shade
L’Artista rivelazione
Joan Thiele
SIMONE CAPRIOLI – Redazione All Music Italia
I dischi che ho amato di più nel 2016…
UNA SOMMA DI PICCOLE COSE di Niccolò Fabi
IL MESTIERE DELLA VITA di Tiziano Ferro
DETACHMENT di Urban Strangers
Le canzoni che ho ascoltato di più nel 2016…
VINCE CHI MOLLA di Niccolò Fabi
DIMENTICA di Mahmood
NOI di Boosta feat Malika Ayane
SUCCEDE D’ESTATE di Diego Mancino
COMPLETAMENTE dei TheGiornalisti
L’Artista rivelazione
Miele
ALESSANDRO GENOVESE – Redazione All Music Italia
I dischi che ho amato di più nel 2016…
UMANO di Ermal Meta (qui la recensione)
NOI SIAMO LA SCELTA di Paolo Simoni
IL MESTIERE DELLA VITA di Tiziano Ferro (qui la recensione)
Le canzoni che ho ascoltato di più nel 2016…
COMBATTENTE di Fiorella Mannoia
TI SEMBRA NORMALE di Max Gazzé
PEZZI DI PARADISO di Ermal Meta
SE AVESSI UN CUORE di Annalisa
LA RISPOSTA di Samuel
L’Artista rivelazione
Irene Ghiotto
Ho scelto 3 album di 3 giovani cantautori, Ermal Meta, Paolo Simoni e Tiziano Ferro.
Umano è un album in cui molti brani potrebbero essere lanciati come singoli, un disco che rivela tutte le qualità oltre che di autore, anche in veste di cantautore di Meta. Canzoni con un “ariosità” coinvolgente.
Simoni ha dato vita ad un album che descrive in molto molto schietto e diretto la generazione dei trentenni di oggi, quella in cui lui si ritrova ed io stesso mi ritrovo. Non è sempre facile raccontare in musica l’attualità.
Infine il nuovo album di Ferro è per me una conferma del suo talento noto a tutti, un album importante e di cambiamento che mi ha stupito non poco.
FABIO FIUME – Critico musicale All Music Italia
I dischi che ho amato di più nel 2016…
IL MESTIERE DELLA VITA di Tiziano Ferro
Quando penso che Tiziano possa avere esaurito il suo racconto ( gli inediti del best mi piacevano molto poco ) ecco che mi stupisce. Il suo nuovo lavoro nemmeno è uscito e lo sento a ripetizione. E’ un disco che ha dentro tutte le sfaccettature che si son fatte amare del cantautore ma rilette in una nuova maniera; meno suonato, più elettronico, meno ballad più uptempo, meno introspezione più frasi aperte, buttate li a colpire ed affondare.
ECCOMI di Patty Pravo
Certo il cantato di Patty non è più quello di una volta, ma la capacità di saper scegliere i pezzi da interpretare le appartiene sempre come a pochi. Eccomi non ha in se una canzone che scarteresti e se l’etichetta non si fosse arenata nel promozionarlo, ma avesse mosso le carte giuste, avrebbe pure venduto di più. A me è piaciuto un casino.
COMBATTENTE di Fiorella Mannoia (qui la recensione)
Anche lei libera un colpo di coda. Quando ormai sembrava aver detto tutto nella sua pluripremiata carriera e non esser più capace di stupire, ecco un album bello, compatto. Un racconto al femminile che si snocciola pian piano attraverso varie tematiche: la violenza, la speranza, il sogno, l’assenza, il tempo, la mancanza… il tutto fornito da un ottimo insieme di autori noti e meno noti, ma sempre scelti con grandissima cura .
Le canzoni che ho ascoltato di più nel 2016…
L’ESTATE DI JOHN WAYNE – Raphael Gualazzi
Canzone che non stanca anche dopo innumerevoli ascolti. Sfrutta la magia della nostalgia ma ce la rende in maniera piacevole. Ritmo, registri diversi, una voce ( quella della Morton ) ai cori eccezionale ed azzeccatissima, per un brano che resta senza tempo.
QUASI QUASI di Tiziano Ferro
Sembra strappata ai cantautori degli anni 60. Non urlata, delicata, piena di pathos, descrive la noia di stare senza qualcuno a cui dire “Vita mia ti aspetto”, provando ad andare avanti… ma è tutto fatto quasi… quasi.
VERONICA GUARDA IL MARE di Noemi
Bellissimo fermo immagine dello scorrere di una vita. Ci puoi sentire il tempo che scorre come se fosse vento che sposta i capelli e nuvole che si avvicendano. E la voce di Noemi che “blueseggia” qui è il massimo.
DIMENTICA di Mahmood
Qui più per la canzone in se ho amato l’ ensemble. Trovo bellissima la voce di Mahmood ed avendolo già dato per perso, dopo che qualche prima esposizione non era andata bene, ritrovarlo a Sanremo ed anche finalista mi ha reso molto felice. Lui può esser molto più black di così, eppure alcune intuizioni di questo singolo, soprattutto elettroniche, me lo hanno per un periodo favorito al loop mentale.
VAI PENSIERO VAI di Francesco Sarcina
Il brano che avrebbe vinto Sanremo se lo avesse fatto. Bello, arioso, raccontato, con un’apertura vocale come poche, ispirato. Sarcina ha qui unito i suoi intuiti solisti ma anche tutta la sapienza del mondo che fu de’ Le Vibrazioni.
Rivelazione
Ermal Meta
Potrebbe non esserlo perchè già leader della band La Fame di Camilla e poi autore per quasi chiunque, ma Ermal quest’anno ci ha donato il primo disco solista, Umano, che, da Sanremo in poi, personalmente mi ha fatto compagnia instancabile fino ad oggi. Amo tantissime tracce del lavoro che diverse potevano finire nel mio “best 5 dell’anno” ma ho preferito dargli questa speciale menzione, sperando che gli sia di buon auspicio per nuove cose in futuro, per se e per gli altri.