Continuano le nostre interviste ai nuovi autori del panorama musicale italiano, coloro che spesso e volentieri sono i veri artefici delle hit che ogni giorno ascoltiamo nelle radio italiane e non solo. Oggi è la volta di una ragazza molto schiva, Alessandra Flora, che con la sua sensibilità ha composto brani meravigliosi come Adesso e qui (nostalgico presente) per Malika Ayane o Mentre aspetto che ritorni scritta per Noemi.
Ciao Alessandra, quando hai iniziato a scrivere canzoni?
Il primo ricordo risale ai 5/6 anni con la nonna al pianoforte.
Avevamo un quadernetto con una sequenza infinita di numeri da 1 a 5, ad ogni numero corrispondeva un dito della mano destra, suonavamo solo la melodia delle canzoni, ma cambiando le parole: raccontavo quello che mi era successo a scuola.
Chissà dove ho messo quel quadernetto??? (ride .ndr)
Scrivi testo e musica, solo musica o solo testo?
Quando una canzone inizia a prendere vita sicuramente lo fa dai tasti del mio pianoforte a muro (…e molte sigarette!!!) e non dagli appunti di parole su un foglio.
Adoro la “melodia”, mi piace dedicarmi a quella parte di una canzone che fischietti o canticchi sotto la doccia e poi ai ritornelli (a dire il vero sono quasi ossessionata dai ritornelli!).
In alcune occasioni, pero’,ho l’urgenza emotiva di “cercare” delle parole o il tema mi coinvolge particolarmente e allora scrivo o coscrivo parte dei testi.
Ti ricordi il titolo della prima canzone che hai scritto? Se sì è finita in un cassetto, in un cestino o l’hai utilizzata?
Avevo 15 anni e il bisogno assoluto di una canzone che raccontasse “quella” storia.
Non l’ho trovata, mi sono seduta al pianoforte, armata di penna e carta e me la sono scritta su misura.
Non aveva un titolo e non l’ho mai utilizzata: sarebbe come esporre in pubblico un’istantanea senza filtri della mia anima da adolescente.
Quando hai capito che quello dell’autrice poteva essere un lavoro concreto per te?
Faccio fatica ad associare la parola “lavoro” alla mia “necessità” di scrivere canzoni e quindi a parlare del “lavoro dell’autore”.
E’ vero,mi pagano per farlo, ma non lo faccio perché mi pagano.
L’ho sempre fatto ed è un’attività necessaria per tenere la mia anima in equilibrio: mi siedo al pianoforte e inizio a scrivere una canzone per lo stesso motivo per cui la gente si sdraia sul lettino del proprio analista, li’ cerco risposte senza filtri, senza sovrastrutture.
E’ uno dei pochi modi che conosco per familiarizzare con le mie emozioni, rielaborandole.
Da quale nome noto hai sentito cantare per la prima volta una tua canzone?
Dimmi adesso con chi sei, Gianni Morandi, musica scritta da me e testo coscritto con Cheope.
Gianni ebbe un’idea molto carina: invitare in trasmissione l’autrice per spiegare come fosse nata la canzone.
Il giorno successivo mi facevano tutti la stessa domanda “oh ma poi quel tizio che ti ha spezzato il cuore l’hai lasciato??”(ride . Ndr)
Una personalissima storia d’amore finita malissimo improvvisamente era diventata la storia di un sacco di altre persone.
Sei un’autrice per SonyAtv come sei arrivata a questo contratto?
Avevo già pubblicato un discreto numero di canzoni senza avere la benchè minima idea del fatto che esistessero dei contratti editoriali (!!) o nozioni sull’argomento, quasi per caso durante una cena, mi ha illuminato Roberto Mancinelli all’epoca a capo di SonyAtv.
Mi ha chiesto di inviargli un po’ di canzoni e una settimana dopo ero a Milano per la firma del primo contratto di esclusiva.
E’ stato il primo a scommettere su di me e per questo lo ringrazierò sempre.
Successivamente ho firmato con Paola Balestrazzi un ulteriore rinnovo che ha confermato con lo stesso entusiasmo il mio sodalizio con SonyATV
Si dice che ogni canzone scritta sia come un figlio ma fino ad oggi qual’è la canzone di cui vai più fiera?
Non amo particolarmente il paragone con i figli, preferisco definire ogni canzone che scrivo un’istantanea della mia anima.
Ovviamente non tutte la ritraggono alla stessa maniera, ognuna di loro scende ad un livello diverso di profondità: ci sono quelle che l’hanno solo tratteggiata, altre che l’hanno anche dipinta, altre ancora l’hanno descritta nel dettaglio come può fare solo una fotografia.
Più fiera è complicato, ma non ho alcun dubbio sul fatto che Nostalgico presente (adesso e qui) mi abbia regalato contemporaneamente una serie di emozioni quasi impossibili da replicare: Malika Ayane, una tra le mie amiche più care, era in gara al Festival di Sanremo con una canzone scritta anche da me e adoravo il suo modo di cantarla, ma allo stesso tempo immagina che responsabilità!
La sera della prima esibizione in green room credo di aver smesso di respirare dalle prime 5 note dell’intro di pianoforte fino alla fine del primo ritornello mentre l’ultimo giorno di gara, quando ho capito che eravamo sul podio, ricordo di aver pensato che stavo vivendo uno momenti più belli della mia vita.
L’annuncio del Premio Mia Martini come miglior canzone del Festival ha sublimato questa esperienza pazzesca.
Quale tra le voci della musica italiana vorresti interpretasse un tuo pezzo?
Senza ombra di dubbio Mina, ma se potessi fantasticare ulteriormente ti risponderei Mia Martini: una voce ed una intensità interpretativa accompagnate da un enorme coraggio nello scegliere le canzoni da cantare, la grinta, la sofferenza, quel timbro vocale fanno di lei un gigante della musica italiana ed una delle voci femminili a cui sono più legata.
Con quale autore invece ti piacerebbe collaborare nella stesura di una canzone?
Mi piacciono e mi divertono le collaborazioni, le trovo stimolanti e ricche sempre di nuovi spunti.
Se scrivi troppo da solo a volte rischi di scriverti addosso.
Se potessi osare ti direi Ivano Fossati, Vasco Rossi, Giuliano Sangiorgi, Gianna Nannini.
Gli autori delle canzoni non sempre godono della luce che gli spetterebbe, il pubblico è molto concentrato su chi canta. C’è stato un episodio legato ad uno degli artisti per cui hai scritto che ti ha riempito di gratitudine?
Credo che la luce sia quella giusta: l’interpretazione è fondamentale per la riuscita o meno di una canzone e i cantanti sono quelli che ci mettono alla fine davvero la faccia.
Noi autori ci occupiamo della parte creativa, ma il lavoro duro lo fanno loro e quella luce a mio avviso se la meritano!
Comunque no, nessuno si è mai dimenticato di ringraziarmi anche, in qualche caso, pubblicamente durante i concerti, Nina Zilli e Noemi per esempio.
Credimi veder cantare un muro di 15.000 voci tutte insieme il ritornello di Finalmente (scritta per Emma) ti regala già di suo una tale emozione da non richiedere altro: siamo qui, siamo felici, abbiamo fatto tutti un ottimo lavoro, la gente canta, non c’e’ bisogno di ulteriori manifestazioni di gratitudine.
C’è una canzone che hai sentito provinare da qualche artista ma che poi non è finita in un disco che ti ha lasciato l’amaro in bocca?
Si un paio e le custodisco gelosamente andandole a riascoltare di tanto in tanto, ma senza amaro in bocca.
E´ come tirar fuori una foto dal cassetto e riguardarla: ferma un momento.
Ora che il tuo nome compare spesso tra quelli degli autori italiani più quotati, scriveresti per un’artista poco noto/a ma con grandi doti interpretative e che riesce ad emozionarti?
Senza dubbio si! E’ più facile che io eviti il contrario 🙂
Cosa consiglieresti ad un giovane che volesse fare l’autore?
Difficile dare consigli visto che sono ancora alla ricerca delle risposte, ma sicuramente gli direi di ascoltare i “fondamentali”: gli ultimi 60 anni di musica italiana, senza limitarsi ad un solo genere musicale.
Esiste tanta “roba vecchia”, ma ci sono li’ dentro capolavori immortali dai quali non puoi prescindere se vuoi fare questo nella vita. Riarrangiati e ripubblicati, diventano “cover” che oggi scalano ancora le classifiche.
Comprendere a fondo le radici per poi smontare tutto e creare qualcosa di veramente nuovo e originale.
Tre canzoni che non hai scritto tu ma che avresti voluto scrivere…
Ne ho almeno 50… come si fa????
Nel ringraziare Alessandra che, inconsapevolmente, a mio avviso ha dimostrato con le risposte di questa intervista quali sono i veri punti di forza e la giusta indole e sensibilità per poter fare uno splendido lavoro come quello dell’autore, qui di seguito potete trovare i brani fino ad oggi donati da Alessandra Flora ad altri artisti del panorama musicale italiano e non.
Dimmi adesso con chi sei – GIANNI MORANDI
La noce que acabo – MARTA SANCHEZ
A metà strada – KARIMA
Un angolo di mondo – KARIMA
In un giorno qualunque – NOEMI
La casa sull’albero – NINA ZILLI
Il valore del momento – BUNGARO feat. Miucha Buarque de Hollanda
Sono un “ti amo” – GIANNI MORANDI
Così lontano – GIULIANO PALMA (Festival di Sanremo 2014)
Adesso e qui (nostalgico presente) – MALIKA AYANE (Festival di Sanremo 2015)
Nel fango – GIOVANNI CACCAMO
#RLL (Riprenditi le lacrime) -NINA ZILLI
Rimani tu – RAF
Finalmente – EMMA
Mentre aspetto che ritorni – NOEMI