Siamo in Sala Stampa “Lucio Dalla” presso il Pala Fiori di Sanremo, dove sta per arrivare Paola Turci in gara al Festival di Sanremo con il brano Fatti bella per te.
Il singolo fa parte dell”album, Il secondo cuore, di prossima uscita.
Sono previsti poi due appuntamenti live:
9 maggio Roma
22 maggio Milano
È bello tornare al Pala Fiori dove ho fatto il mio primo festival con l’Orchestra.
Ci vuoi raccontare qualcosa di più sul testo del tuo brano?
L’ho scritto con Giulia Nania, Luca Chiaravalli e Davide Simonetta. Giulia è stato uno degli incontri più felici degli ultimi anni. Lei riesce a tirare fuori quello che rimane fermo, nascosto.
Questa canzone sembra un inno alle donne, ma è un inno a me stessa, è autobiografica.
Ho passato lunghi anni a fare finta di essere forte e sicura di me, a far finta di aver superato il mio problema con quell’incidente, con la mia faccia e la mia cicatrice e invece mi sono accorta che stavo mentendo a me e a tutti quanti. Con uno scatto di reni, ho pubblicato un libro ammettendo quello che stava succedendo. Da lì mi sono sentita meglio e ho capito che il mio giudizio su me stessa è molto importanti per essere autonome, indipendenti. Avevo paura del giudizio degli altri.
Oggi mi sento di presentarmi al Festival di Sanremo completamente nuova. Il tipo di canzone che porto è totalmente nuova, non ho mai portato una canzone cantando a voce così alta. È un percorso che ho fatto e che mi ha fatto bene. Qualche paura rimane, certamente!, le paure ci sono sempre, ma non mi faccio più intimidire e condizionare.
Sto bene, sono contenta.
Tredicesima partecipazione al festival…
Io ho partecipato 4 volte come giovane… due volte sono stata eliminata e ho ricevuto il premio della critica. La quarta volta, hanno creato una categoria apposta per me, gli Emergenti e ho vinto ancora il premi della critica e, finalmente la mia categoria con Bambini. Gli Emergenti l’anno dopo li hanno tolti e ho partecipato tra i big.
Cosa ti ha spinto ad andare da Carlo Conti ad autoinvitarti?
Avevo due canzoni che mi piacevano moltissimo. Una era Fatti bella per te e l’altra era perché ero stata folgorata da questo brano scritto con Giulia. Non posso dire il titolo, ma la scoprirete nell’album. Non sono lungimirante come Carlo Conti, lui è un vero direttore artistico e mi ha risposto: “È molto bella, ma è molto estrema, ma è difficile che non si fermi qui.” Io volevo una canzone bella, non ho fatto i conti con tutti questo. Allora gli ho fatto sentire Fatti bella per te, un’altra canzone importante del nuovo disco. Al primo ritornello si è esaltato.
La scrittura è antecedente al tuo monologo in teatro Ti amerò lo stesso?
La sera in cui l’ho messo in scena, Giulia è venuta a vedermi in teatro e, guardando questo monologo, le è venuta in mente Fatti bella per te. Per me questo monologo è stato un grande passo in avanti.
Ventiquattro anni fa ho interrotto il sogno di diventare attrice perché mi si è spaccata la faccia. Studiavo a teatro, facevo provini a Cinecittà, stavo avviando la carriera di attrice, ma poi mi si sono cambiati i connotati e l’ho interrotta.
Il direttore di un teatro, dopo aver letto il mio libro, mi ha chiamato e mi ha chiesto di metterlo in scena con un monologo, la cosa più difficile che un attore possa fare. Ed io non sono più un attore. Grazie ad Emilio Russo che mi ha scelta.
Qual è il tuo rapporto con le nuove generazioni?
Penso che la performance di Elodie sia stata impeccabile ieri sera. Sto parlando dell’interpretazione e non del brano in sé. Questa ragazza di 25/26 anni mi ha dato una lezione e ribalta tutte le idee sulle nuove e vecchie generazioni.
A me ha fatto questo effetto.
Il rapporto con le nuove generazioni è bello! Non vado a cercarle appositamente, mi capita. Sono stata sposata con una persona più giovane di me di 10 anni, però non ci ho ragionato troppo e non cerco sempre persone/artisti più giovani. Però le ascolto, anche perché ho due nipoti adolescenti e mi diverto con mia nipote di 14 anni e a lei piace quando canto Justin Bieber e Sia.
Per la serata delle cover, cosa ci dobbiamo aspettare? E dal nuovo album?
Un’emozione da poco l’ho cantata sui social una notte. Stavo andando a dormire ed è venuta fuori spontaneamente. L’ho cantata pensando al Festival di Sanremo quando l’ho sentita cantare da Anna Oxa. Avevo 13 anni.
La mia versione sarà totalmente diversa.
Domani non ci sarà una chitarra acustica.
Vivi a Milano o a Roma? Esiste una somiglianza tra Io e Maria e Fatti bella per te, perché leggendo il testo mi è venuta in mente.
No, le mie due canzoni non c’entrano niente. Come ve la immaginate? È grintosa, suonata. Io incontro i musicisti dell’orchestra che mi dicono: “Dai che stasera canto questo pezzo!”. Non ho portato un pezzo da cantautrice degli anni ’90. Però ho fatto una chitarra elettrica notevole che sentirai nel disco, stasera non la suono.
Vivo a Milano e a Roma.
Farai ballare l’Ariston?
Non lo so, solo Ricky Martin!