Eccoci anche oggi qui con il consueto appuntamento del venerdì con le pagelle dei singoli in radio da oggi, venerdì 17 marzo. Tante novità da Nesli a Giò Sada, da Alessandra Amoroso ad Arisa.
Vi ricordiamo che le votazioni espresse al termine della minirecensione sono relative alla carriera dell’artista in questione e non sono da intendere come paragone tra brani di artisti diversi.
I voti inoltre non rappresentano il parere di tutta la redazione di All Music Italia ma di Fabio Fiume, autore dell’articolo.
Allthetime – Are you feeling me now?
Riuscitissimo gioco pop fatto di strofe di preparazione ad un inciso in falsetto che fa molto Maroon 5 ma che non li scimmiotta musicalmente, restando originale in midtempo elettronico. E’ un esordio, tra l’altro tutto italiano, ma potrebbe essere una solida base.
Sette
Alessandra Amoroso – Fidati ancora di me
Daniele Magro firma questo ennesimo singolo di Alessandro Amoroso dall’album Vivere a colori ( ed ancora a mio parere non è uscito il brano migliore…) e le conferisce per l’occasione un’impressione black tanto a lui cara. Di suo l’Amoroso riesce ad essere personale e fortunatamente meno trapanante per le orecchie, ma solo funzionale alle evoluzioni melodiche del brano.
Sei ½
Arisa – Ho perso il mio amore
Non era così perfetta da diverso tempo Arisa, persa dietro a brani che magari pur vincenti in alcuni contesti, non ne risaltavano la gran classe interpretativa, che qui viene fuori integra. E sono davvero poche quelle che cantano come Rosalba…
Otto
Niccolò Bolchi – The remedy
Già autore, adesso artista in prima linea sceglie di proporsi in inglese con questa ballata fm rock che fa tanto Nickelback che, pur se abbastanza corrivi, in Italia conservano un importante zoccolo duro di fans, che di lui potrebbe accorgersi.
Sei ½
Cenere – Poco di buono
Riferimenti pop tutti abbastanza sentiti, che fanno moltissimo primi anni 2000, soprattutto per le incursioni elettroniche ma il brano nell’insieme ha una sua forza, tanto che sarebbe stato adatto sia ad un palco classico come Sanremo, ma anche ad uno più ludico e festoso come fu il Festivalbar.
Sei
Pietro Daniele – L’uomo che lavora
Ma vero, vero? Cos’è la fiera del baratto e dell’usato dove il tema erano frasi qualunquiste? Si possono raccontare cose così importanti, ci mancherebbe, ma un filo di poesia che non sia il sognare il mare, ci può stare? Quelle piacevoli allusioni che lascino intendere che l’uomo svita i bulloni ma non ti ci facciano sentire finanche la puzza del sudore è chiedere troppa grazia?
Tre
Fred De Palma – Tornare a casa
Linea melodica per l’inciso giocata tra la cantilena e l’uso di autotune, base essenziale invece per le strofe, che hanno un buon bit, per un testo al passo coi tempi, dove il classico gioco della lei che fa la preziosa ( ma siamo davvero al passo coi tempi? ) del “mi piaci, ma faccio finta di no”, si capisce dai like messi via social.
Cinque +
Jarabe De Palo & Kekko Silvestre – Fumo
Continua la collaborazione tra Pau & Kekko con questa ballata che anticipa il nuovo album della band spagnola capitanata dal primo. E’ un brano che fa stranamente poco Modà, vocalmente non tirato e giocato invece a due voci più unite nella delicatezza delle parole che dalla spinta dell’impeto.
Sei
Fantasia Pura Italiana – Una canzone semplice
Brano singolare che più che la sua valenza apre alle possibilità della band, essendoci nei suoi poco più di tre minuti diversi tipi d’intenzione. L’inciso fa molto Max Gazzè. Strappa una sufficienza d’attesa.
Sei
Filippo Ferrante – Nello specchio
Buona costruzione pop con strofe di preparazione per un inciso scorrevole e melodicamente cantabile. Voce senza particolari peculiarità, sembra cedere laddove ci vorrebbe maggior potenza per rafforzare l’impatto della canzone. Accorgimenti…
Sei
Giacomo Ghinazzi – Freedom
Sapori dance che si stagliano tra il decennio 80 ed il principio dei 90. Piacevole per club esclusivi, dove i bpm possano essere anche solo sottofondo e non per forza sudore da pista da ballo. Riuscita.
Sette ½
Le Tendenze – Blackout sociale
Rock giovanile ma funzionale, modo di mettere in musica un malessere di tutta una generazione che non riesce a venire fuori dal blackout sociale che avverte attorno. Scelte abbastanza prevedibili ma tutto sommato giuste per un pubblico che scopre che tra le possibilità c’è anche il rock.
Sei
Ylenia Lucisano – Riverbero
Continua a provarci la Lucisano e stavolta propone un brano molto interessante, sospeso tra elettronica, una forma strofa inciso ficcante e riuscitamente pop e per condimento la sua voce che è sempre interessante e non ha certo da chiedere permesso a nessuno.
Sei ½
Fabio Marza Band – Nightmare
Per un musicista è un incubo esser portato via i propri strumenti e Marza lo racconta in questa chiave blues da balera che poco può impressionare oltre che il suo pubblico nelle sue serate.
Quattro
Marco Marzi & Marco Skarica – Lady2k17
I due Dj ripescano un brano dance di grande successo dei primi anni 2000, ma nel farlo riscoprire alle generazioni più giovani lo spogliano di quell’eleganza che la produzione di Modjo gli aveva conferito. Il risultato è un tronfio up tempo con aggiunte di testo non richiesto e molta meno magia.
Cinque
Maxi B & Giorgia Pino – Come cambiano le cose
E’ la nuova frontiera dell’hip hop italiano, quella di sfruttare la ballata romantica, con ausilio di bella voce per un inciso molto pop, per emergere ed affacciarsi con convinzione nei circuiti radio. L’ha insegnato a tutti Fedez che è diventato pioniere della cosa che tutti seguono. Il brano di Maxi B e l’ex The Voice Giorgia Pino in tal senso funziona, ma ha il problema di non essere arrivata prima e sicuramente non sarà ultima.
Sei
Valentino Negri – Pensavo
Arrangiamento e formalità melodiche un po’ datate da cui l’autore, bassista e pianista prova a trovare via di fuga grazie alla scelta di avvicinarsi al rap nelle strofe, più raccontate che cantate. Il problema è che anche in modalità rap sembra di essere fermi un po’ a vent’anni fa. Peccato perché il racconto autorale non è affatto male.
Cinque
Nesli – Se guardi il cielo
Quarto singolo dall’album Kill Karma che ha in sé migliori pedine da scegliere di quelle fin qui proposte. Qui c’è una fortissima radiofonicità ed alcune soluzioni vocali come gli “eh oh” che riavvicinano il nostro al mondo hip hop di provenienza. L’inciso ripetitivo svilisce un po’ il bel racconto delle strofe.
Sei =
Out Of Sound – Angel
Ed Alan Walker cominciò a raccogliere emuli musicali. Lo stile è proprio quello, ciò che cambia è la scelta vocale, meno fanciullesca, nota tra l’altro ai più, visto che si tratta di Mattia Lever già Ti Lascio Una Canzone e The Voice.
Cinque
Marco Quadri – Capita che
Non malvagia musicalmente parlando, dove intervengono persino dei fiati non così scontati, lo è decisamente dal punto di vista del testo dove l’idea di partenza non sarebbe nemmeno malvagia, ma alcune uscite, in rima baciata, sono davvero terribili e sviliscono il tutto.
Quattro ½
Quintetto Esposto – David Bowie
Vuole essere un omaggio al grande Bowie ( ma solo nel titolo perché poi… ) e lo vuole essere usando diverse lingue, tanto da finire con l’essere però un esperimento chiaro sono nella musica stilosa e per palati alti, ma totalmente confuso come messaggio e modalità di esposizione dello stesso.
Quattro ½
Chiara Ragnini – Un colpo di pistola
Vestito energico per la nuova prova della cantautrice che ben spiega di come la violenza a volte possa non necessariamente passare per il contatto fisico, ma risiedere in maniera anche più veemente nelle parole. E’ uno di quei casi in cui la breve durata è funzionale al brano e non lo azzoppa.
Sei ½
Riciclato Circo Musicale – Anni luce da qui
Il “cosa ci aspetterà” è la base del racconto di questo testo interessante sviluppato con una mistura di suoni artigianale, perché artigiani della musica si definiscono i 4 ragazzi che compongono la band. Si gioca di fatto con strumenti caldi come percussioni, strumenti a corde costruiti con materiali di riciclo, appunto. Interessante il progetto, la resa canzone, in questo caso, un po’ meno.
Sei =
Vasco Rossi – Come nelle favole
Cambia singolo ( finalmente ) Vasco! E sceglie tra gli inediti della sua raccolta questo carinissimo midtempo che ce lo agevola in forma leggera. Il rock e le sempre presenti chitarre aspettano un po’ per entrare in questa canzone in cui Vasco è più intimo senza rinunciare ad essere ironico nei confronti di una quotidiana normalità.
Sette
Gio Sada – Lago
E’, ad oggi, la miglior proposta di Sada ed arriva come terzo estratto dall’album Volando al Contrario. Si tratta della prima esposizione del nostro nell’ambiente ballata e riesce a risultare profondamente intimo e centrato. Forse la base scarna non premetteva un uso come singolo, ma le radio ad oggi non gli hanno mica voluto così bene? Quindi meglio pubblicare ciò in cui si crede!
Sette
Sfera Ebbasta – Dexter
Brano lancio per il suo tour in tutt’Italia questa Dexter è ispirata all’omonimo personaggio del cartone animato Il Laboratorio di Dexter. La valenza radio è piuttosto discutibile nonostante una durata esigua a loro molto gradita. Racconta poco e dei 2 minuti e 45 se ne spendono circa 1 e 45 a dire sempre la stessa cosa.
Quattro =
Skelters – Londra
L’inciso brucia un po’ le ottime strofe in cui il piano dialoga con la ritmica e dona una buona capacità evocativa. L’inciso invece è come se non decollasse, preferendo ancorarsi su posizioni melodiche che non hanno spinta.
Cinque
Sudestrada – Syrah
Musicalmente accattivante, si lascia ascoltare anche grazie ad una voce che sembra quasi estranea al progetto ( molto Bianconi dei Baustelle ) e che invece dona al tutto una forza quasi tangibile. I luoghi descritti, le situazioni sembra che davvero si possano toccare.
Sette
Terroni Uniti – Gente do Sud
Sorprendente progetto che vede assieme tantissimi artisti del Sud per una canzone che unisce rap e tradizione, sentori orientali e caldissime aperture reggae. La musica come voce pacifica di protesta contro le differenze tra nord e sud, contro la visione che si continua a dare mediaticamente del sud del nostro paese. Dall’idea di Massimiliano Jovine tantissimi artisti rispondono, dai classici Eugenio Bennato ed Enzo Gragnaniello, passando per O’ Zulu, Franco Ricciardi e Valentina Stella fino ai giovani ma già notati Tueff e Tommaso Primo e tanti tanti altri.
Sette 1/2
Elia Truschelli – Buona prospettiva
Un tempo un nome del genere un produttore lo avrebbe cambiato, perché oggettivamente non si presta ad essere annunciato o ad essere letto in una classifica. Brano leggerino con vezzi cantautorati che hanno nel testo qualche buona intuizione, ma vengono resi con un arrangiamento fin troppo telefonato.
Cinque ½
Valeria Ventura – Sospiri liberi
Questo brano sarebbe stato adattissimo come nuova proposta a Sanremo negli anni in cui è nata la sua interprete. Il fondo musicale conclusivo trasporta la mente alle tonalità basse di Mad About you degli Hooverphonic ed anche li… siamo al 2000… il periodo sempre quello è.
Cinque