Nuovo appuntamento con le pagelle dei brani in radio a partire da oggi, 24 marzo… tra le nuove uscite Chiara, Maldestro, Boosta, Alex Britti, Mannarino e tanti altri…
Vi ricordiamo che le votazioni espresse al termine della minirecensione sono relative alla carriera dell’artista in questione e non sono da intendere come paragone tra brani di artisti diversi.
I voti inoltre non rappresentano il parere di tutta la redazione di All Music Italia ma di Fabio Fiume, autore dell’articolo.
Andrea Amarù – Ti sento ancora
Una volta questa si sarebbe bollata come “canzone sanremese”! Fortunatamente non esiste più o quasi una canzone sanremese. Questo per dire che siamo di fronte ad un pezzo molto vecchio, che per emergere avrebbe avuto bisogno di un’interpretazione più specifica, meno anonima, perché avere una bella voce non significa essere caratterizzanti.
Quattro
Patrick Benifei – Oltre la mente
Tra le migliori novità dell’anno passato Patrick Benifei si conferma originale ed ispirato anche con questo nuovo singolo che ha radici anni 80 nel sound e gioca con sovrapposizioni, riprese vocali ed un linguaggio contemporaneo che per una volta non è favorito da ambientazioni hip hop.
Sette
Boosta – Tutto bene
Piano, archi, elettronica di fondo e doppia linea vocale tenuta per tutto il brano, che non strizza l’occhio alle scelte radio ma propone un progetto personale che il già tastierista dei Subsonica ha deciso di portare avanti, fregandosene delle convenzioni mediatiche. La resa è per pochi ma quei pochi saranno soddisfatti.
Sei
Alex Britti – Speciale
C’è qualcosa della prima parte della sua ventennale carriera nelle sensazioni di questo arioso ritorno sulle scene. C’è anche nelle strofe qualche richiamo che passando per New Soul di Yael Naim arriva fino ad Amoureux Solitaires della meteora Lio datata 1981. Echi, somiglianze lontane da plagi che però, mentre ascolti, ti fanno continuare a pensare: “dove l’ho sentita”? E’ comunque un raggio di sole di positività e poi la sua chitarra finale regala un punto in più!
Sei ½
Chiara – Fermo immagine
Dopo la mattonellata tra i denti in quel di Sanremo, Chiara si scopre nuovamente giovane con questo brano leggero ed allegro nella resa, con un testo che è un invito alla rivalsa e a guardare il meglio che ti circonda, al : “non fa niente” ! Non è la canzone della vita ma almeno si lascia canticchiare.
Sei
Clementino – Tutti scienziati
Base originale e capacità di lasciarsi ascoltare sempre, rinunciando anche a prevedibili innesti vocali da parte di secondi e terzi artisti, sono la forza di questo nuovo singolo che ce lo consegna più forte quando mette in mostra, come in questo caso, le sue capacità di stare sul tempo come pochi, che quando prova la formula ballad, che finisce indubbiamente per incastrarlo in confini troppo stretti.
Sei ½
Gigi D’Alessio – T’innamori e poi
Esposizione d’amore abbastanza fragile nel testo fin troppo giovanilistico per cotanto artista, si serve di una base pop che radiofonicamente ha una sua funzionalità, nonostante riferimenti non proprio attualissimi. Nel disco c’erano cose migliori da estrarre.
Cinque
Danti – Enjoy
Ma non è Fabio Rovazzi? Ah già lui è l’autore di Rovazzi. E ma un po’ d’originalità per se non poteva conservarla? Li c’erano spallucce e la dub, qui che ci s’inventerà? Nell’attesa di scoprirlo…
Tre
Dobro – Via
Parte ed ho pensato ad Ain’t your Mama di Jennifer Lopez. Si tratta di un attimo, poi entrano le chitarre e si va altrove. Nei momenti più melodici è arrangiato localmente “alla Negrita” tanto che da molto la sensazione di Pao. Ha una sua valenza originale, ma manca un inciso non dico popolare, ma indubbiamente più fissabile. Testo intelligente.
Cinque
Foja – Nunn’è cosa
Capacità di unire tradizione, suoni al passo col presente e melodie aperte e nostrane fanno anche di questo nuovo singolo dei Foja un bellissimo spaccato musicale meritevole di più ascolti e star certi cha anche dopo tanti, non si è mai stanchi.
Otto
Jess – And i wonder
Mondo cantautorale bello nitido, d’ispirazione americana che trova un ottimo supporto in una voce molto bella, limpida e schietta. Come Elisa sceglie di esprimersi in inglese ed al momento per un brano del genere la spinta è giusta. Gradevolissimo.
Sette
Karbonica – Scappo via
Si racconta d’amore senza rinunciare alla matrice rock, che spesso sembra sfuggire a questo tipo di racconto. Inciso ficcante e belle chitarre distorte sul finale.
Sei +
Denny Lahome – Irreversibile
Se l’hip hop non ti affascina con la base è difficile che lo possa fare con un testo che gioca con le tematiche di alcuni film del nominatissimo Vincent Cassel ma che alla fine è una canzone d’amore, che come dice il suo interprete prende le distanze dalla tradizione, solo che aggiungerei che le prende proprio dalla musica.
Quattro =
Linda D – Senza indugio
Pop incalzante, per nulla originale ma funzionale ed al passo coi tempi. Per far emergere un brano del genere, laddove non c’è nome a supportarlo, c’è bisogno di scommetterci non poco.
Sei
Malaspina – Il mio cielo sei
Il rock si ferma alle intenzioni, la resa è decisamente più pop ed anche abbastanza scontata, non godendo di particolari punti di forza per meritare un approdo più importante di quello delle radio di zona, la loro.
Quattro ½
Maldestro – Abbi cura di te
Sa raccontare Maldestro senza cadere nelle banalità ed i suoi racconti non rinunciano a sentimenti . “Ama i tuoi errori perché prima o poi torneranno a trovarti”, canta in questo brano in cui l’amore va origliato, tra una voce che non è mai invasiva, privilegiando ciò che dice a con che potenza lo fa. Ed arriva potente.
Sette ½
Mannarino – Babalù
Orchestrale e sud americana, cantata a più voci con ampi spazi ai coristi. Spinge su una forza radiofonica più vicina alla bella stagione che si avvicina, ma meno pathos dei due precedenti splendidi singoli. Ma Alessandro funziona nella sua unicità sempre.
Sette
Mina & Celentano – Ma che ci faccio qui
Trame reggae ed impasto orchestrale di fiati e percussioni nel finale per questo singolo che altro non è che una discussione tra due persone vittime di gelosia ( lui ) ed insopportazione della situazione ( lei ). Tra recitato e cantato, passerebbe alla storia se si potesse godere della loro interpretazione live, ma già sapendo che non accadrà, resta fine a se stessa.
Quattro
Dutch Nazari – Amore povero
A metà tra cantato e rappato, segue una formula battuta da gente come Coez e Ghemon che non hanno mai rinunciato ad accenti più “pentagrammati”. Brano carino, si lascia ascoltare, non passa alla storia di certo, ma racconta di come sia difficile trovare possibilità se non parti con un portafoglio pieno.
Sei
Alessandra Nicita – Ipocondria
Ironica fuga delle malattie o ricerca di un possibile amante come cura? Il tema non sarebbe nemmeno malvagio, ma le strofe avrebbero necessitato di un passaggio in meno ( da 3 a 2 la prima e da 2 ad 1 la seconda ) per non far distrarre l’ascoltatore e la canzone di un inciso più intelligente di una canzoncina da villaggio vacanze .
Quattro
Pavesi Sound – Hold up
Mauro Pavesi approfitta di questi ritorni al passato generali per riproporre una dance che alla fine degli anni 80 lo vedeva in prima linea. Conosce la materia, che sa molto di quelle cose tipo S-Express che erano primi esperimenti di house, e la riporta piacevolmente in vita, senza concessioni modaiole.
Sei
Sick Tamburo – Un giorno nuovo
Per certi aspetti è un salto indietro di oltre 15 anni, al mondo che non fu loro, che sono 2/3 dei Prozac + ma più di un Cremonini e le sue prime ballads, almeno nelle intenzioni melodiche che trascinano le frasi dandogli cadenza lamentosa. Musicalmente il brano è strutturato in maniera molto semplice, con una voglia d’internazionalità che resta più intesa che realizzata.
Cinque
Mario Venuti – Caduto dalle stelle
Battute dance per questo convincete ritorno di Mario Venuti pronto a cambiare pelle ancora una volta. Puntellature tenui di piano nella base che fanno molto anni 90, fanno da sfondo a strofe di racconto ed un inciso virato invece sulla semplicità ed immediatezza, da cantare e catturare. E poi arriva l’intelligente variazione ad impreziosire… Sorprende.
Sette ½