Giusy Ferreri, Tony Esposito e Sergio Caputo animano questa settimana la rubrica A TUTTO POP! Il nostro critico musicale Fabio Fiume, ci trascina come sempre in un viaggio all’interno della musica italiana, attraverso il quale scoprire curiosità non solo sui grandi classici e successi, ma anche su brani insoliti o più ricercati nelle carriere degli artisti. E questa settimana sia Tony che Sergio sono intervenuti per raccontare alcune chicche di queste loro canzoni, mentre per Giusy a parlare è stato direttamente uno degli autori della sua canzone, Roberto Casalino.
Pronti alle curiosità ed aneddoti della settimana?
Giusy Ferreri – Fa Talmente Male ( 2017 )
Ho ascoltato questa canzone quando la maggior parte delle persone non ne conosceva nemmeno il titolo, durante la seduta dedicata ai giornalisti di settore, dei preascolti dei brani selezionati per Sanremo. Già in quell’occasione ebbi modo di sottolineare la forza radiofonica di questo brano che si muoveva in linea con le ultime cose, tutte elettropop, della cantante di Abbiategrasso. E non poteva essere altrimenti vista la produzione affidata a Takagi & Ketra che già avevano, nell’anno precedente, rinvigorito le potenzialità radiofoniche della particolarissima voce della nostra. A Sanremo però far risplendere con l’orchestra alcune ritmiche non è sempre facilissimo e Giusy è indubbiamente incappata in interpretazioni al di sotto delle sue potenzialità che ne hanno pregiudicato la resa, capita forse con un po’ di ritardo solo a Festival concluso, dove difatti la cantante è stata eliminata in semifinale. Il singolo ha fatto da apripista all’album Girotondo che è approdato alla n° 11 dei più venduti in Italia. A firmare la canzone è una vecchia conoscenza per Giusy, un autore ed artista che le ha già firmato le hits più importanti della sua carriera, cioè Roberto Casalino che di questa nuova collaborazione ci racconta: “Fa talmente male” è un brano a cui sono molto legato; è nato a fine settembre negli studi di Takagi e Ketra. Mi hanno sottoposto una loro base su cui provare a scrivere qualcosa. Sono stato subito rapito e ispirato da quel sound ed infatti il brano è nato nel giro di un’ora, testo e melodia. Nei giorni seguenti lo abbiamo girato a Sony e a Giusy, che si è immediatamente innamorata della canzone e l’ha provinata. Di lì a poco la decisione, condivisa da tutti, di presentarla a Carlo Conti per il Festival di Sanremo. Come l’abbiamo terminata ci è stato subito chiaro che solo Giusy poteva cantarla”.
La Frase: Vorrei sentirti dire: “l’amore non conosce condizione”….
Tony Esposito – Kalimba De Luna ( 1984 )
Vita lunghissima per questo brano, che è quello della svolta di uno dei musicisti più rilevanti degli italici 80, Tony Esposito, mago delle percussioni, musicista al fianco dei più grandi, Pino Daniele su tutti, autore ricercato ed artista in prima linea fautore di alcuni cult del periodo. Kalimba De Luna fu scritta testo e musica assieme a Remo Licastro e poi, in aggiunta alla parte musicale un altro grande della musica partenopea, Joe Amoruso, mentre per il testo intervenne anche Gianluigi Di Franco, la splendida voce prematuramente scomparsa dello stesso.
Uscita nel Maggio del 1984 è esplosa senza alcun preavviso, salendo pian piano nelle classifiche di mezza Europa e vincendo a sorpresa il Disco Per L’Estate di quell’annata, contro qualsiasi previsione. Al seguito di quel successo il brano ebbe una nuova botta vitale, raggiungendo a quasi sei mesi dall’uscita la sua peak position in classifica ovvero la n° 6 e trascinandosi dietro anche l’album da cui fu estratto, intitolato Il Grande Esploratore, che conquistò a sua volta la n°7 della relativa chart. Anche Tony ha voluto raccontarci alcune curiosità su questa canzone che ha venduto oltre 5 milioni di copie nel mondo e che ancor oggi è una delle migliori rappresentazioni del Made in Italy musicale di quegli anni:
“Quando partecipai al Disco Per L’Estate, con questa canzone che aveva la particolarità di un testo un po’ in inglese e un po’ in napoletano, non avevo proprio idea di giocarmela; nessuno, nemmeno i discografici pensavano potesse vincere. Ed invece accadde cogliendo di sorpresa tutti. Pensa che sia io che la band avevamo lasciato il teatro di Saint Vincent, dove si svolgeva la manifestazione, eravamo andati in albergo a cambiarci ed ci eravamo ritrovati per la cena tutti assieme. E arrivati i risultati non mi trovarono; non c’erano certo i telefonini e la produzione impazzì. Il discografico della Ricordi, l’etichetta di allora, ci cercò in albergo e non avemmo nemmeno il tempo di rivestirci; se ci sono in giro immagini di quella serata è difatti possibile vedere come io sia in scena con dei pantaloni durante l’esibizione e come ne abbia altri durante la premiazione“.
E sulla scelta di non cantare i suoi brani come voce leader Tony ci spiega: “In realtà fino al disco precedente, i brani erano cantati da me. Poi però l’ispirazione mi venne ascoltando il grandissimo Carlos Santana che ha sempre composto brani stupendi lasciandoli sempre interpretare ad altri. Era lui, grande musicista, ed una serie di cantanti. La vidi come una cosa geniale perché se non leghi alla tua voce delle canzoni, ed il pubblico si abitua a sentire le tue cose cantate da voci diverse, la tua musica non invecchierà mai. E come creare un mondo e non una canzone; fu una visione moderna che all’epoca creò anche choc, perché annunciavano me ed io arrivavo col cantante di turno attorno al quale mi ritagliavo solo una piccola parte vocale. Questo mi ah permesso di non confinare le mie canzoni alla mia voce, ma di poter scegliere quella più adatta. Oggi ad esempio i dj han fatto propria scelta”.
E non manca di ricordare l’immortale vocalist di questo brano Gianluigi Di Franco scomparso prematuramente: “E’ stato per me uno dei più grandi cantanti italiani che abbia incontrato e lo inserisco tra i tre che secondo me sono stati i più grandi vocalist italiani. Era uno storico della voce, studioso ed in continua sperimentazione sulle possibilità della voce al pari di Demetrio Stratos degli Area. Era inoltre un musicoterapeuta e mi ha introdotto alla musicoterapia, cosa che ancora oggi faccio. Ammetto che provo proprio dolore quando risento quella splendida voce e mi capita spesso perché Kalimba De Luna è ancora adesso molto passata dalle radio”.
Ed ancora sulle cover del pezzo in giro per il mondo: “Il manager dei Boney M vide la canzone proprio al Disco Per L’Estate e trovandola una bomba la registrò, volò in Germania e la propose alla band che la registrò in un giorno. Infatti in Germania uscirono prima loro e la casa discografica dovette marcare il mio 45 giri con il bollino “L’originale”. Poi c’è la versione in Francia di Dalidà, molto bella e poi c’è la versione dei Frankie Goes To Hollywood e so che voleva inciderla anche Ricky Martin, non so se poi l’abbia realizzata. E non ultimo l’omaggio di Clementino un paio d’anni fa. Ci siamo conosciuti dietro le quinte degli show di Pino Daniele con la storica band ricostituita, dove Clementino era ospite ed io oltre a suonare con Pino, riproponevo per suo volere proprio Kalimba De Luna. Lì Clementino mi disse che gli era venuta un’idea e che avrebbe voluto riproporla; non molto tempo dopo sono stato il primo a cui l’ha fatta ascoltare. Non è una vera e propria cover ma un vero omaggio e devo dire che mi è piaciuto molto“.
La Frase ( tradotta ): Ti prego parla con me, illumina la mia vita credendo in quel che dici…
Sergio Caputo – Ma che amico sei? ( 1990 )
Disco di cambiamento questo per Sergio Caputo che nel 1990 affronta un nuovo contratto discografico che coincide anche con un nuovo stile; abbandonati infatti gli amori orchestrali si produce in un lavoro che respira sempre di musica d’oltreoceano, ma quella meno festaiola e più intimista, con radici da ricercare nel country, nel jazz e nel blues. Il risultato s’intitola Sogno Erotico Sbagliato ed il primo biglietto da visita, il primo singolo, fu questa Ma Che Amico Sei? ispirata fortemente dalla guerra in Iraq come racconta l’artista appositamente per noi : “E’ questo un brano di ispirazione religiosa. L’ho scritto di getto nei giorni iniziali della guerra in Iraq, quando si iniziava a sentir parlare di “guerra santa”. Il concetto è che noi siamo cresciuti con l’idea di un Dio amico, non di un dio sanguinario. Mai avrei immaginato la “permanente” e drammatica attualità di questo pezzo“.
Ma Sergio non lesina sul racconto ed aggiunge: “Sogno Erotico Sbagliato fu il mio album che vendette di più in rapporto ai tempi di uscita. Ovvero, mentre gli altri lavori vendettero “nel tempo”, questo ebbe riscontro immediato ed in grossi numeri. Tutt’ora, quando attacco Ma Che Amico Sei? in concerto, anche da solo alla chitarra, scoppia l’applauso. E’ vero che si trattò di un brano di cambiamento ma non tradendo di certo le mie radici Jazz/Blues, ma solo aggiungendo una struttura gospel al tutto. D’altra parte un artista non può e non deve rinchiudersi in una gabbia, quello lo fanno già gli altri“.
La Frase: Questi siamo noi con il freddo che fa tra l’incudine di Dio e il martello dell’umanità…