Si è spento a Roma nel giorno di Pasqua a Roma Gianni Boncompagni, celebre e geniale autore televisivo e regista noto anche per aver lanciato Ambra Angiolini e per aver scritto i testi di alcune delle canzoni più amate di Raffaella Carrà.
Nato ad Arezzo il 13 maggio 1932, aveva 84 anni. A dare la triste notizia sono state le figlie Claudia, Paola e Barbara:
“Dopo una lunga vita fortunata, circondato dalla famiglia e dagli amici se n’è andato papà, uomo dai molti talenti e padre indimenticabile“.
Boncompagni ha fatto nella sua lunga carriera la storia della tv ideando programmi cult come Discoring, Pronto, Raffaella?, Non è la Rai, Macao e Chiambretti c’è tra i tanti.
Tanti anche gli anni di lavoro in radio dove ha fatto storia ideando Bandiera Gialla e, con Renzo Arbore, Alto gradimento.
Ma Boncompagni è noto anche per aver scritto i testi di alcune delle canzoni più celebri della discografia di Raffaella Carrà; tra le più note ricordiamo il Tuca Tuca del 1971, Accidenti a quella sera (1972), Tanti auguri (1978), Rosso (del 1978 di cui scrisse il testo insieme a Giancarlo Magalli su una musica di Franco Bracardi celebre pianista del Maurizio Costanzo Show), Amico (1984) e A Far l’amore comincia tu (recentemente rilanciata da Bob Sinclair e inserita ne La Grande bellezza di Paolo Sorrentino). Tutte queste canzoni conobbero una seconda vita negli anni ’90 attraverso le ragazze del programma da lui ideato, Non è la Rai.
Non molti lo sanno ma Gianni Boncompagni è anche autore dei testi di Ragazzo triste di Patty Pravo e di No di Mina.
Boncompagni è stato anche colui che ha scoperto Ambra Angiolini diventandone il pigmalione e scommettendo su di lei come presentatrice (prima) e cantante (dopo) riuscendo a portarla ad un successo mai visto prima in Italia per una starlette così giovane (in questo articolo potete ripercorrere la storia musicale di Ambra).
Ecco le parole con cui la Angiolini ha salutato il maestro dalla sua pagina Instagram.
Con la morte di Boncompagni viene a mancare un grande professionista della tv che a sua volta è stato un personaggio oggettivamente amato e odiato allo stesso modo, questo anche per un carattere non certo facile e per alcune polemiche scoppiate con diversi personaggi dello spettacolo e della musica, alcune anche molto dure ( Mia Martini dichiarò in un’intervista ad Epoca del 1989: “La delusione più cocente me la diede Gianni Boncompagni, un amico per l’appunto. Una volta fui ospite a Discoring, lui era il presentatore. Appena entrai in studio sentii Boncompagni che diceva alla troupe: ragazzi, attenti, da adesso può succedere di tutto, salteranno i microfoni, ci sarà un black out…”