Noi italiani siamo un gran popolo eppure allo stesso tempo a volte siamo proprio strani.
Mi stupisco sempre quando mi accorgo che abbiamo ancora il vizio di pensare che “l’erba del vicino sia sempre più verde della nostra” e rimango negativamente colpito ogni volta che vedo persone negare l’evidenza di fronte a risultati che oltre ad essere oggettivi, sono di proporzioni internazionali, come fossimo incapaci di rendere atto (in qualsiasi) campo anche a chi, nonostante possa anche fare qualcosa che non rientra nei nostri giusti, porta in alto il nome del nostro paese… come Laura Pausini per esempio.
Nell’ultimo anno e mezzo, dall’uscita dell’ultimo disco di inediti Simili, mi è capitato di leggere la qualsiasi su questa donna e artista e, allo stesso tempo, ho appuntato ogni risultato a livello internazionale portato a casa. E mi rendo sempre più conto che, nonostante l’affetto incondizionato che i fan (ma non solo) nutrono per questa donna la critica è sempre dietro l’angolo, e spesso è tutto fuorché musicale.
Qualche settimana fa per esempio ho guardato con divertimento un video postato da Laura su Instagram dove sua figlia, la piccola Paola cantava. L’ho guardato, mi ha strappato un sorriso e poi sono tornato a fare quello che stavo facendo, scrivere di musica.
Nei giorni successivi mi sono poi accorto che tanti, troppi, siti che di musica dovrebbero parlare (oltre a siti di grandi network radiofonici nazionali) avevano fatto articoli su articoli su questo episodio… una bambina che canta che, ok è la figlia di Laura Pausini, ma davvero è di questo che i siti di musica devono parlare? Non dovrebbe farlo Signorini su Chi?
Sono certo che nemmeno la stessa Pausini si aspettava una reazione del genere. Certo, mi direte, è stata lei a postare il video sui social, un gesto, quello della condivisione di tutti gli aspetti della sua vita che fa da sempre parte del suo carattere. Non a caso qualche settimana fa senza nessuna paura ha confessato ad un quotidiano un suo momento di crisi mentre è alla ricerca della giusta direzione da dare al suo nuovo disco. La Pausini è esattamente così nel bene e nel male.
Ecco a me quel singolo, e forse banale, episodio ha spinto ad una riflessione su quanto spesso si parli troppo poco di musica e di risultati e quanto invece ci si perda dietro alla ricerca di una notizia che non esiste. Perché contandoli in rete credo di poter affermare quasi con certezza che sono stati scritti più articoli su questo o sull’episodio del dito medio al concerto allo Stadio San Siro dello scorso anno che sulla nomination ai Grammy Awards 2017.
E in fondo la capisco Laura… anche io avrei mille dubbi sul percorso musicale da intraprendere col nuovo disco perché già me li vedo tutti (tranne qualche caso di adorazione a prescindere a volte fin troppo smisurata) pronti a puntare i fucili ancora prima di ascoltare. Perché del resto l’erba del vicino, come dicevamo, è sempre più verde della nostra e pertanto un disco della popstar americana di turno sicuramente sarà per molti più cool del disco di Laura Pausini, questo già lo sappiamo in pre ascolto, ma che dico già al momento del pre order quando ancora il disco nemmeno lo puoi sentire. Poco importa che quando la ragazza (si perché a me Laura sembra ancora una ragazza) fa un concerto allo Stadio ci siano 500 persone che si accampano sotto alla location nelle due due notti precedenti… “quelli non capiscono niente di musica…” dicono alcuni critici. E probabilmente non capiscono nulla di musica nemmeno in Sudamerica dove dire Laura Pausini è come dire Mina in Italia.
Per carità, viva la critica, esiste da sempre e per sempre dovrà esistere, pero viva anche l’informazione che riconosce i meriti dei risultati… perché a me la discografia della Pausini mica piace tutta, ci sono canzoni che per dire io avrei mai cantato, ma questo non toglie i numeri che, nonostante le nuove generazioni, i nuovi metodi di fruizione della musica e gli anni passati dal debutto (quasi 25), questa donna continua a portare a casa, anzi, in due case… la sua e la nostra, l’Italia.
Allora mi viene proprio istintivo di chiudere in pompa magna… tra tutti i comunicati che ci arrivano con diciture del tipo “Dopo lo strepitoso successo…“, “numeri da capogiro…“, “Ennesimo riconoscimento…“, roba che a volte mi chiedo io stesso qual è la differenza tra vendere un prodotto e vendere a se stessi un’illusione. Ecco dopo tutto questo mi viene proprio l’istinto patriottico di ricordarlo qualche risultato… giusto perché mi piacerebbe che avessimo un po’ più di orgoglio italiano (in tutti i campi, non certo solo nella musica) e riuscissimo ad andare oltre i nostri gusti personale, le nostre simpatie e le nostre antipatie… del resto nelle gare questo istinto ci viene (basta guardare la compattezza e l’entusiasmo per l’ultimo Eurovision) perché Laura Pausini con i suoi oltre 10 milioni di follower sui social vari è quella che…
E´ufficialmente riconosciuta come la terza artista femminile italiana di maggior successo commerciale dopo Mina e Patty Pravo.
E´l’unica artista italiana ad aver ricevuto dalla FIMI un FIMI Icon Awards per le oltre 70 milioni di copie vendute nel mondo
E´l’artista femminile italiana con le maggiori vendite dell’ultimo ventennio
E´la seconda artista italiana dopo Domenico Modugno ad aver vinto un Grammy Awads, e l’unica di sesso femminile
E´l’artista italiana più premiata al (e nel) mondo
Unica ad aver vinto un Latin Grammy Award (per la precisione 3)
La prima ad aver vinto un IFPI Platinum Awards
Prima artista donna ad essersi esibita allo Stadio San Siro e ad aver realizzato un tour negli stadi
Ah, per concludere, Laura Pausini è anche quella che ha cantato e canta La Solitudine, una canzone che, nonostante ascoltiate rap, metal, hardcore, lirica o che altro, è inutile negarlo, conoscete tutti!
Ps. Ora qualcuno penserà che le sue vendite sono diminuite. Certo, come quelle di ogni altro artista, italiano o internazionale. Mina&Celentano fanno il disco evento e vendono un quarto di quanto vendevano vent’anni fa e lo stesso vale per, chi più chi meno, artisti che hanno fatto rivelazioni “shockanti” da affiancare all’uscita dei loro dischi, rivelazioni che la Pausini non fa… del resto sta “pora donna” è a far musica e concerti 13 mesi l’anno, dove lo trova il tempo per inventarsi pure ste cose (ed in ogni caso negli ultimi mesi è stata sempre l’artista più ascoltata mensilmente su Spotify) … suvvia… torniamo a parlare di canzoni senza scordare anche i risultati che alla fine critichiamo la De Filippi o la D’Urso ma a me sembra che siamo diventati tutti un po’ troppo shampiste…
IMMAGINE DI COPERTINA realizzata da Outlinesfa in esclusiva per All Music Italia.