Alla fine dello scorso anno Silvia Mezzanotte mi concesse una lunga intervista, “un Fiume di parole” attraverso cui raccontò ai tanti lettori di All Music Italia la sua carriera attraverso aneddoti, curiosità, momenti storici vissuti, occasioni prese al volo ed altre perse per strada. Si stava per lei concludendo l’avventura di Tale & Quale Show ed aveva in cantiere alcune cose che presto avrebbero visto la luce ma di cui non poteva anticipare nulla.
In quell’occasione le strappai la promessa che poi ci saremmo ritrovati per raccontarcene ed oggi, che è finalmente fuori il suo nuovo singolo inedito Lasciami Andare, scritto per lei, tra gli altri, da un signore del pop made in Naples, Gianluca Capozzi , quel momento è arrivato:
Ed è un bel momento, aggiungerei. C’è tanto da fare per promozione e per fortuna.
E’ un nuovo start discografico per te Silvia, come lo affronti, come stai?
Sto proprio benissimo. Riparto con questa canzone che è proprio una fotografia precisa, un ritratto fatto con i controfiocchi dagli autori dopo tanto chiacchierare tra noi. La prima parte è proprio un pugno nello stomaco; sembra che Gianluca mi conosca da sempre. Pensa che la prima parte della strofa me la mandò su Whatsapp una mezz’oretta dopo che ci eravamo sentiti al telefono, chiedendomi se era questo quello che intendevo.
Ed era proprio quello?
Assolutamente! Proprio come un pugno nello stomaco. Sono io allo specchio che mi osservo e vedo tutte le rughe del tempo, tutti gli sbagli, i macelli, i calci nel sedere che ho preso.
Come si è incrociata la tua strada con quella di Gianluca Capozzi che nel napoletano è un vero e proprio big?
Iniziando la collaborazione con la Rosso Al Tramonto per cui anche Gianluca lavora da qualche annetto. Confesso che non lo conoscevo e sono rimasta molto colpita. Lo trovo proprio bravo.
Che effetto fa essere nuovamente in pista da sola, senza la barriera del gruppo, dei tuoi Matia Bazar?
Ti dirò che in realtà per carattere non penso mai all’io ma sempre al noi. E’ vero non sono più avvolta dai Matia ma lo sono dalla mia band, dai miei autori, dalla nuova produzione. Qualsiasi cosa io faccia, anche questo singolo, il risultato che arriva è di tutti, non solo mio. In questo senso quindi non mi sento per nulla in pista da sola.
Cosa cercavi esattamente da questa nuova avventura artistica?
Di trovare ciò che poi ho trovato: freschezza nel rispetto della mia storia. Lavorare con Sabatino Salvati , Chicco Palmosi, Gianluca di cui prima, ma anche Tony Maiello mi ha fatto sentire proprio rispettata ma anche al passo col tempo. Anche il lavoro col regista Beppe Gallo ,che col video mi ha introdotto nel suo mondo underground, è stata una ventata di novità e verità al contempo. Ed il risultato in termini di visualizzazioni mi ha davvero stupito, non me l’aspettavo.
E perché mai?
Perché nel mondo Matia il video era un accessorio con un’importanza del tutto relativa. Adesso invece la strategia di marketing passa anche attraverso queste cose per me in un certo senso nuove. E le sto scoprendo con gioia.
Il risultato mi sembra di capire ti aggrada particolarmente?
Sai cosa? Mi capita spesso di sentire in radio grandi artisti che cantano canzoni che non ne rispettano per nulla il calibro. Capisco che si cerchi di stare dietro alla radiofonicità, però alcune cose che mi è capitato di ascoltare, sono così “teen”, che al massimo possono star bene proposte da Benji & Fede che hanno quell’età. Per me era importante invece contare su un pezzo che andasse incontro a queste esigenze ma senza dimenticare che ho comunque un percorso, una storia e soprattutto un’età.
Ti sei così affrancata dall’ultimo mondo Matia che era molto più Adult come sound…
Si, e mica è stato facile? Non ero sicura di riuscire a cantare Lasciarmi Andare, infatti ammetto che mi hanno parecchio aiutata, consigliata. Pensa che non mi era mai successo di sentire la mia voce lavorata in studio con l’autotune e la cosa che fa sorridere è che la produzione l’ha dovuto usare al contrario, non per mettermi in nota ma per sporcare alcuni passaggi, dove io risultavo troppo precisa per camminare al passo col testo del brano che è volutamente più sporco. Adesso questa cosa sto cercando di portarla anche nei live.
Sei già in giro quindi?
Siamo già partiti con degli spettacoli in cui giro con 4 musicisti e ripercorriamo le mie esperienze da solista, da voce dei Matia Bazar ed anche teatrali. E sto cercando beatamente di fregarmene della ricerca della perfezione del suono della mia voce. Voglio che arrivi il cuore e non la tecnica. Ho dovuto compiere 50 anni per capirlo, ma mai troppo tardi.
Mi piace l’idea come ho letto un po’ in giro che tu non li chiami 50 anni in realtà, ma appelli te stessa come Silvia 5.0, come a dire: questa è la Silvia di oggi…
Esattamente. Si ho compiuto 50 anni – beeep – ma li ho compiuti oggi, nel 2017. Sono qui oggi.
Come si sono approcciati i media a te in quanto solista e non più voce di un gruppo dalla storia importante quale i Matia?
In realtà forse va anche meglio adesso. Mi spiego meglio: alla Rosso al Tramonto ci sono tutta una serie di persone atte ai vari aspetti promozionali. C’è chi si occupa della radio, chi della stampa, chi della tv e tutte le energie sono convogliate verso un unico risultato e soprattutto integrate perfettamente con le esigenze ed i metodi utili nel 2017. Con i Matia sinceramente quest’esigenza non si avvertiva. In alcune situazioni la storia parlava per la band, ma per la radio o per altre situazioni non si era comunque ritenuti più prioritari. Detto questo anche da sola sapevo che con alcuni network avrei avuto problemi. Non mi aspettavo certo di andare prima in classifica. Però ad esempio con le radio piccole, il web, i giornali ed anche nei live, che sono sempre la prima cartina al tornasole, la risposta è stata più che positiva.
Ma stai lavorando ad un album col tuo nuovo team?
Certamente. Silvia 5.0 è un concept proprio. Ci stiamo lavorando ed ho provinato già diversi brani così come altri ne provinerò. Voglio trovare canzoni che siano abiti su misura, che siano moderni, ma che tengano conto che non ho 18 anni. Alcune cose le ha scritte Tony Maiello ed anche lui devo dire che ha una penna proprio d’oro.
In che modo scegli le canzoni solitamente?
Mi lascio colpire dalla melodia, come è accaduto con Lasciarmi Andare. Mi piacque molto ma non aveva un testo che mi convinceva granché. Ho chiamato allora Gianluca Capozzi e gli ho spiegato cosa e come volevo dire alcune cose, abbiamo chiacchierato. Lui si è sentito anche in difficoltà perché ovviamente la mia visione è molto femminile, ma d’altronde io questa sono e non posso cantare qualcosa che non mi rappresenti. Gli ho chiesto di fare uno sforzo e quando, come ti dicevo prima, mi ha rimandato il testo gli ho subito scritto: “hai visto che sei capace di scrivere per una donna”?
Quali canzoni dei Matia Bazar sei solita nei tuoi spettacoli riproporre?
Quelle che in qualche modo mi hanno rappresentato come Brivido Caldo, Messaggio d’amore ma non solo; secondo te posso mai lasciare un palco senza cantare Vacanze Romane? Impossibile! Mi linciano. E poi in questo spettacolo che è più pop/rock ho preso anche quella parte lì del repertorio e quindi brani come Dedicato a te, o La prima stella della sera. E poi non dimentico nel live lo spazio dedicato a Le Mie Regine che è questo spettacolo che ho portato in giro per un po’ con notevole successo, in cui ripropongo artiste quali Mia Martini, Noa, Giuni Russo.
Che tempi sono necessari ancora per l’album?
Credo che sia pronto per la fine dell’anno anche se non nascondo che se durante la lavorazione arrivasse un brano che reputo giusto per Sanremo, tenterei quella strada. Non è comunque la priorità. Senza brano giusto, non ci penso proprio.