Per l’uscita n° 22 della rubrica A TUTTO POP del nostro critico musicale Fabio Fiume, suonano alla grande gli anni 2000. Si parte proprio dall’inizio del nuovo millennio con Silvia Salemi ed il brano Che Strada C’è, che non fu singolo, cosa questa che ci piace molto perchè permette di conoscere anche porzioni di produzioni di artisti che non sono stati dagli stessi messe in mostra. Si passa poi al 2002 con l’italianissima Moony che, per qualche anno, ha avuto occasione di fregiarsi della presenza di suoi brani in diverse chart internazionali; questa Dove ha conquistato persino la top 10 inglese. E poi balzo al 2009 con i Negrita che proprio in quegli anni hanno ottenuto i loro più significativi successi, qui espressi col singolo Gioia Infinita.
Negrita – Gioia Infinita ( 2009 )
Terzo singolo dall’album HELLdorado ad oggi, assieme a L’Uomo Sogna Di Volare, il disco più venduto della band aretina con quasi 120.000 copie che però all’epoca dell’uscita del lavoro valevano un solo disco di platino, venendo questo assegnato ogni 80.000 copie vendute. Questo singolo arrivò dopo l’enorme successo di Che Rumore Fa La Felicità? e quello invece un po’ più trascurabile di Radio Conga, riuscendo a riportare altissima l’attenzione sulla band, frattempo partita in un tour riuscitissimo in Argentina, dove l’album aveva trovato persino distribuzione. Pau & Soci si ritrovarono pure nella classifica singoli, cosa non sempre facilissima ai tempi per i brani italiani; Gioia Infinita raggiunse il n° 16 infatti dell’apposita chart, collezionando finanche un disco d’oro, ma ancor più il n° 1 della classifica airplay. Al pezzo collaborarono ai fiati Roy Paci, in quel periodo prezzemolino di diverse produzioni, ed il cantante colombiano Juanes, famoso per i nostri lidi grazie al brano La Camisa Negra di qualche anno prima; la versione con il suo feat. fu inserita come seconda traccia del singolo. Il caratteristico video che sembra girato in località latine è invece stato ripreso nella provincia di Lecce.
La frase: Nei silenzi ognuno piano fruga dentro di se…
Silvia Salemi – Che Strada C’è ( 2000 )
Non fu un singolo questa Che Strada C’è ma uno dei brano della tracklist dell’album L’Arancia, lanciato nella primavera del 2000 e primo lavoro per la bellissima e talentuosa artista sicula non legato ad una partecipazione sanremese. In questo modo la cantautrice e la sua produzione, al tempo firmata dal sempre attento Giampiero Artegiani, coautore anche dei brani del disco, potettero concentrarsi maggiormente sul sound diverso da volere dare al progetto, lavorando con maggiore calma e coinvolgendo Tore Johansson già produttore degli svedesi The Cardigans. Ad ascolto appare evidente che Silvia mostri una nuova facciata di sé, e che stavolta i sentieri esplorati siano anche quelli dell’elettronica, abbandonando invece sensazioni eteree/mistiche affrontate col precedente Pathos; è proprio Che Strada C’è a chiudere il disco prima del prologo finale in cui la cantante gorgheggia senza accompagnamento, se non un suono di passi come nel preludio, una sorta di cantilena sull’arancia per l’appunto. Ed è proprio questo il brano che forse più spinge sul nuovo tasto dell’elettronica, che se in altre tracce è usata solo come abbellimento di alcuni arrangiamenti, qui recita la parte dal leone, mettendo soprattutto nel finale, in dialogo la cantante con gli archi e sinceramente non si sa chi trai due risulti vincente.
Sul brano in questione è la stessa Salemi che mi racconta in esclusiva per voi:
“Che Strada C’è è volutamente un brano un po’ differente dal resto dell’album ed anche per questo l’ultimo. L’esplorazione dell’elettronica mi mise qui maggiormente sull’attenti, perché fino a quel momento non l’avevo mai usata in questa maniera. Fu molto bello il lavoro di ricerca fatto sul suono della mia voce, per trovare la chiave giusta. Tutto il disco è legato ad un ricordo particolare e personale e per me tornare in studio e lavorare in quel periodo fu proprio una sorta di rinascita. Avevo bisogno di una pausa perché la mia voce era stressata dai precedenti anni di tour continui, tanto da aver paura che potessi anche non farcela a riprendere. Invece mi resi conto, mentre lavoravo alla scrittura o al perfezionamento di alcune cose scritte che poi sarebbero entrate in questo disco, che non solo la voce mi stava ritornando ma che era anche più potente di prima. E’ comunque un disco tutto sostanzialmente molto siciliano. Ho avuto bisogno, l’estate precedente alla sua uscita, di respirare odori e sentire suoni della mia terra per pensarlo così.”
Di Che Strada C’è non esiste videoclip ufficiale e nemmeno esecuzioni live, per cui vi posto qui un video realizzato da un fan, attraverso il quale però si può ascoltare proprio a pieno la bellezza del sound.
La frase: Se passa in mezzo agli alberi e in fondo vedi il mare o ancora sabbie mobili, montagne da scalare, show me the way… forse ti seguirei.
Moony – Dove ( 2002 )
Ci sono dei brani che non appena partono in radio, immediatamente ti fanno pensare all’estate e questa Dove della cantante veneziana Moony ( all’anagrafe Monica Bragato ) indubbiamente si presta a questo pensiero. Quando uscì il singolo in radio tutti poterono riconoscere la voce che era arrivata al successo l’anno prima con il brano Point of View, dei Db Boulevard, band italiana che aveva l’abitudine di cambiare stile e cantante di brano in brano, ma nessuno l’immagine giacché per l’occasione la cantante era nel video interpretata da un cartone animato. Fu con Dove che Monica ebbe per tutti sia un volto che un nuovo nome d’arte con cui essere finalmente riconosciuta da tutti. Il riscontro di Dove fu mediaticamente enorme, forse anche più che in termini di vendite; il brano sulle nostre spiagge si fermò infatti al n° 18, ma ebbe un riscontro molto positivo in tutta Europa con il particolare vezzo di poter dire d’esser finito nella top 10 inglese, al n° 9. Fu però da noi anche jingle del Festivalbar e per chi ha memoria e sufficienti anni da sapere che cosa volesse dire in termini di esposizione non c’è da aggiungere molto. L’anno successivo Moony uscirà anche con un album dal titolo Lifestories di cui questo brano può considerarsi ufficialmente il primo singolo. Dopo qualche altra uscita però della cantante si sono perse le tracce; Moony è ufficialmente assente dalle scene dal 2009, quando il suo secondo lavoro fu fatto uscire solo in Giappone.
La frase: E poi chiese al sole perché, perché io? Il sole non rispose…