L’undicesima edizione di X Factor Italia sta entrando nel vivo e come vi avevamo anticipato qualche settimana fa, uno dei grandi punti di discussione finora è stato la presenza all’interno della competizione di diversi volti più o meno noti al pubblico italiano.
È di pochi giorni fa un articolo uscito su Wired dove si pone l’accento sulla liceità della partecipazione di cantanti già famosi assieme a completi sconosciuti, sostenendo come un cantante del calibro di Enrico Nigiotti (reso celebre dalla partecipazione alla nona edizione di Amici di Maria De Filippi e all’edizione 2015 del Festival di Sanremo) – per non scomodare due reduci dalla scorsa edizione del talent targato Sky/Fremantle come Gabriele Esposito e Francesco Bertoli, quest’ultimo già eliminato durante la puntata andata in onda giovedì scorso – abbia uno “zoccolo duro” di fans disposti a televotarlo tale da falsare gli equilibri dell’intera competizione. Ma è veramente così?
La storia dei talent musicali in Italia si estende ormai per quasi due decadi, fin dal 2001 e dalla prima edizione di Popstars (il talent show condotto da Daniele Bossari che portò alla creazione della girl band Lollipop) seguita a stretto giro dal debutto di Amici (allora chiamato Saranno Famosi, nome poi cambiato per questioni legate ai diritti d’autore della serie televisiva omonima). In più di sedici anni migliaia di aspiranti stelle della musica si sono rimesse al giudizio di giudici e professori, alla ricerca di un successo discografico che spesso è rimasto precluso anche a chi era riuscito a dominare la concorrenza all’interno della propria edizione di riferimento.
Ma quanto può effettivamente pagare la partecipazione ad un talent per un artista che in qualche modo ha già provato la stessa strada? Quanto spesso capita che le eccellenze della musica prendano un abbaglio, e quanto spesso invece la dedizione e la determinazione di un aspirante popstar a dimostrare di avere un talento davvero imperdibile rischia di sfociare nell’accanimento terapeutico? Questa indagine si propone di scoprirlo, o almeno di fornire qualche spunto di riflessione in tal senso.
Il case history di cui ci occuperemo (e sulla cui completezza non posso garantire, in quanto non è semplice reperire informazioni complete per tutte le edizioni dei programmi presi in esame) consta di tutti gli artisti che:
- siano stati titolari di un banco della scuola di Amici di Maria De Filippi in una qualsiasi edizione del programma, indistintamente dall’aver raggiunto la fase serale o quella pomeridiana;
- abbiano raggiunto la fase del Bootcamp in una qualsiasi edizione di X Factor;
- abbiano affrontato (con o senza successo) le Blind Auditions di una qualsiasi edizione di The Voice of Italy;
- abbiano raggiunto la fase finale di un qualsiasi altro talent musicale prodotto in Italia.
59 cantanti o gruppi (anche in diverse formazioni) hanno partecipato ad almeno due edizioni diverse di un talent show; a loro si aggiungono 12 ex partecipanti al Festival di Sanremo che successivamente hanno tentato la stessa strada.
A ogni ritorno assegnerò, come nella migliore tradizione dei talent show, un semaforo verde se la seconda esperienza abbia (a mio parere) migliorato in positivo il ricordo lasciato dalla precedente, un semaforo rosso quando l’abbia considerevolmente peggiorato, nessun semaforo se sia impossibile determinare “oggettivamente” la realizzazione di uno dei due casi.
DA AMICI A X FACTOR
Sono ormai diversi anni che la Maria nazionale ha preso l’abitudine di offrire una seconda chance a diversi artisti che erano stati precedentemente tagliati ad X Factor, programma che dalle sue prime edizioni targate Rai si è sempre posto come il main competitor di Amici. Ad aprire la strada in questo senso fu nientemeno che Valerio Scanu, eliminato a malincuore da Mara Maionchi durante l’ultima selezione di X Factor 1 per via della sua giovane età e solo pochi mesi dopo protagonista dell’ottava edizione di Amici – nella quale giunse secondo dopo un avvincente testa a testa con l’amica/rivale Alessandra Amoroso. Ma in generale sembra che passare da X Factor ad Amici porti alquanto bene, con ben nove transfughi dal programma concorrente – ben sette nelle ultime tre edizioni! – giunti al serale una volta “passati” alla corte di Maria: senza scomodare Elodie Di Patrizi, tornata sulla breccia sei anni dopo aver raggiunto gli Home Visit di X Factor 2 e lanciata ormai a livello nazionale grazie anche alla sua partecipazione all’ultimo Sanremo, ricordiamo Luca Tudisca, Paola Marotta, Chiara Grispo, Shady Cherkaoui e Michele Merlo – tutti esclusi prima della fase dei live shows a X Factor, tutti apprezzati e lodati al serale di Amici. Anche per chi non ha saputo conquistare un posto nella fase clou del talent di casa Mediaset, come il cantautore pratese Giacomo Paci, la veneta Silvia Boreale e il campano Luca D’Arbenzio, l’esperienza di Amici può essere considerata come positiva a livello di visibilità ottenuta (meglio da questo punto di vista passare qualche mese all’interno della “scuola” che essere eliminati senza tanti complimenti ai Bootcamp di X Factor).
Le eccezioni che confermano la regola sono tendenzialmente due. Davide Mogavero è a sorpresa il primo eliminato del serale di Amici 14, solo quattro anni dopo aver perso all’ultima curva un’edizione di X Factor ampiamente dominata contro Nathalie Giannitrapani. Unico nella storia, fra l’altro, ad accedere al serale di Amici dopo essere giunto alla fase finale del programma concorrente – aspetto che, alla luce di quanto detto sopra, fece discutere parecchio ai tempi visto il percorso del giovane catanzarese all’interno della scuola: entrato in gara all’ultimo momento disponibile dopo una sfida (persa) contro i futuri vincitori The Kolors, Davide fu poi fatto fuori alla prima occasione possibile, effettivamente “bruciando” la sua seconda possibilità. Un po’ la stessa cosa accaduta a Valentina Giardullo, di cui il pubblico aveva convintamente lamentato l’eliminazione subita da parte di Fedez a X Factor 10, ammessa ad Amici soltanto qualche settimana dopo la messa in onda ed eliminata addirittura prima di febbraio, agli esami di sbarramento.
DA X FACTOR AD AMICI
Curiosamente, prima della partecipazione di Enrico Nigiotti, solo due ex Amiciani avevano tentato la strada di X Factor in ben dieci edizioni. Voci di corridoio abbastanza affidabili dicono che ci fosse proprio un veto al riguardo e che nelle edizioni Rai i concorrenti di Amici non fossero ben visti per un ingresso ad X Factor. Tolto Stefan Di Maria Poole, cantautore pop-funky italoamericano che non lasciò grandi tracce in entrambe le sue partecipazioni, il nome “di peso” che fa parte di questa categoria è Leslie Sackey – vocalist dei Soul System, gruppo multietnico veronese trionfatore dell’ultima edizione del talent di Sky. Prima di partecipare a X Factor assieme ai Soul System, Leslie aveva fatto parte della classe di Amici 14 venendo sconfitto (anche lui!) dai The Kolors dopo sole tre puntate e altrettante esibizioni.
A VOLTE RITORNANO
Se la formula di Amici non permette a chi è già stato parte della scuola di riprovarci l’anno successivo, altra è la politica di X Factor – dove prima del ritorno di Gabriele e Francesco, già diversi artisti avevano beneficiato di una seconda chance dopo essere stati eliminati prima dei Live Shows nella loro prima partecipazione. Specialmente nelle prime edizioni Rai (grazie anche al meccanismo delle integrazioni) venire richiamati in causa era decisamente non proibitivo: fu così che Paola Canestrelli e Damiano Fiorella, due Over 25 scartati da Morgan nella seconda edizione, entrarono nel team di Claudia Mori solo pochi mesi dopo per poi piazzarsi rispettivamente quinta e ottavo. Fecero ancor meglio le Yavanna, terze classificate dopo essersi ritirate prima dei Bootcamp di XF2 (ma c’era di mezzo un problema alla voce di una delle tre sorelle/componenti del trio vocale) mentre i Borghi Bros dovettero aspettare due edizioni per poi risultare i primi eliminati del team di Enrico Ruggeri a XF4.
Anche guardando all’edizione Sky il trend dei “ritorni” è generalmente positivo: Eva Pevarello arriva terza solo dieci mesi fa, sei anni dopo aver mancato la scrematura dei 24 a XF4 (e chissà che la sua partecipazione non avrebbe potuto salvare il fallimentare team di Anna Tatangelo!), Daniel Adomako e Sarah Fargion fanno un passo ulteriore raggiungendo gli Home Visit dopo essere stati eliminati ai Bootcamp l’anno prima. Passo indietro, invece, per il giovane “poeta-filosofo” di Vimercate Jeremy Fiumefreddo (escluso a XF6 addirittura al primo turno dei Bootcamp, dopo essere stato a un passo dall’entrare nella squadra finale degli Under Uomo di Morgan solo l’anno prima) e del trentenne di origini brasiliane Michele Leonardo “Kenny Ray” Cavada, scartato da Arisa agli Home Visit di XF5 e cinque anni dopo anche da Manuel Agnelli, che gli nega l’ultima sedia disponibile per concederla all’eventuale finalista Andrea Biagioni.
La lista dei ritorni a The Voice of Italy comprende soltanto Martina Liscaio, eliminata alle Blind Auditions durante la prima edizione e due anni dopo scelta da Piero Pelù per poi fermarsi nella seconda fase ad eliminazione.
IL CASO THE VOICE OF ITALY
Lanciato nel 2016 e distribuito da Rai Due su produzione di Talpa Media per ben quattro edizioni, The Voice of Italy si proponeva come obiettivo principale di “(rappresentare) la pulsione di tanti giovani che vogliono avere il successo cantando e (dare loro) la possibilità di essere selezionati senza essere visti”, grazie all’innovativo meccanismo delle Blind Auditions – dove i quattro coach del programma avrebbero selezionato i talenti solamente a partire dalle loro voci. L’altissimo numero di concorrenti per edizione (64 nelle prime tre, addirittura 84 nell’ultima) ha portato abbastanza fisiologicamente alla presenza in gara di molti reduci da diverse esperienze di talent show, più o meno fruttuose. A differenza di quanto abbiamo visto finora, però, il palco di The Voice ha portato bene a ben pochi.
Solo tre ex concorrenti su 24 riescono a raggiungere la fase dei Live Shows: Alice Paba ed Elya Zambolin, eliminata lei e ritirato lui (come frontman del gruppo Attika) durante Amici 14, poi prima e terzo nell’edizione di commiato del talent di Rai Due, e la riminese Sarah Jane Olog, già al serale di Amici 3 ancora diciannovenne, già corista di Noemi in numerose tournée – semifinalista a The Voice 3 dopo essere sembrata per lungo tempo in grado di strappare il titolo al compagno di squadra Fabio Curto che poi si sarebbe rivelato vincitore. Mi sento di annoverare come esperienze positive anche quelle di Francesca Romana D’Andrea e Mattia Sciascia di Star Academy – ma tutto o quasi sarebbe stato meglio della partecipazione a un talent stroncato dai bassi ascolti e mai effettivamente concluso – e di Emiliano Valverde, la cui pur rapida eliminazione da The Voice 2 gli ha portato in dote una collaborazione con il suo mentore J-Ax dal titolo Tutto o Niente.
POT POURRI
Nella categoria “di tutto un po’” annoveriamo un pezzo da novanta come Emma Marrone, trionfatrice ad Amici 9 e nome ormai consolidato del panorama musicale italiano, che nel 2003 era stata una delle tre vincitrici della seconda edizione di Popstars che andò a formare la girlband delle Lucky Star – sciolta dopo il primo singolo perchè sì. L’eliminazione a The Voice non ha impedito a Valeria Crescenzi di riprovarci a X Factor e di sfiorare l’entrata nel cast (in un anno qualitativamente abbastanza debole per quanto riguarda la categoria degli Over 25), mentre ancora meglio ha fatto Francesca Monte, settima classificata a XF8 come parte del duo Komminuet. Benissimo è andata al napoletano Raffaele Esposito, in arte Lele (vincitore quest’anno della sezione Nuove Proposte di Sanremo): autore di un bel percorso a The Voice 3 all’interno del team di J-Ax e poi dallo stesso Ax ritrovato, nei panni di coach della squadra avversaria, ad Amici 15 dove è giunto in finale classificandosi in quarta posizione.
Forte Forte Forte, il talent show che ha segnato l’epilogo della carriera televisiva di Raffaella Carrà, è riuscito comunque a dare una chance a Marco Martinelli di XF6 e The Apprentice 2 (3° classificato), Federica Buda di The Voice 2, tra l’altro nel #teamcarrà (6°) e Vittoria Hyde di XF1 (7°) – mentre Daniel Adomako, il ragazzo di Prevalle (Brescia) già scartato due volte a X Factor (vedi sopra), ha portato a casa un’edizione di Italia’s Got Talent quando questo show era ancora distribuito da Mediaset.
SANREMO E TALENT?
In ossequio al ritorno di Enrico Nigiotti (che per la verità rientra a pieno titolo in entrambe le categorie, avendo fatto sia Amici che Sanremo) andiamo a vedere infine come l’esperienza del talent show abbia toccato le carriere di un nutrito gruppo di ex sanremesi, con risultati che – per quanto i fan accumulati avrebbero dovuto far presagire altro – non hanno decisamente lasciato il segno quanto ci si potrebbe aspettare.
I primi tre nomi sono quelli che destano più scalpore: Alessandra Drusian dei Jalisse vincitori di Sanremo 1997, eliminata alle Blind Auditions di The Voice 2 quando nessun coach si girò per lei; Jessica Morlacchi ex frontwoman dei Gazosa, fatta fuori al primo Live Show (quando ancora ci arrivavano in 32 e non in 20) di The Voice 1 dopo un percorso che per lei era stato fin da subito in salita; ma soprattutto Chiara Iezzi, che se con la sorella Paola aveva vissuto un decennio di successi, Festivalbar, migliaia di dischi venduti e tormentoni entrati ormai nella memoria collettiva – finisce per accontentarsi di una toccata e fuga nella terza edizione del talent di Rai 2. Va meglio a Danny Losito, navigato interprete di Gioia del Colle protagonista (suo malgrado) del Sanremo boicottato dai discografici nel 2004, e soprattutto a Virginio Simonelli che quattro anni dopo la sua rapida eliminazione in Riviera vince Amici 10 davanti ad Annalisa Scarrone, pur non beneficiando dello stesso successo discografico dei suoi predecessori.
Tra chi si è invece giocato la carta di X Factor il miglior risultato lo ha ottenuto un nome a noi molto familiare – quello di Romina Falconi, che malgrado un percorso alquanto travagliato ha strappato un nono posto e uno “zoccolo duro” di fans che la segue ancora oggi e ha permesso una sua buona affermazione nel panorama musicale italiano. Ai Live Show sono giunti anche Manuela Zanier, rapidamente eclissata dai futuri finalisti Nathalie e Nevruz Joku nel fortissimo team Over di Elio a XF4, e il romano Daniele Vit chiamato all’ultimo da Mara Maionchi per sostituire una concorrente vittima di un guaio burocratico all’interno del gruppo degli A&K.
In generale, se davvero “il treno non passa mai due volte”, mi pare abbastanza chiaro che beneficiare di una seconda opportunità ha giovato decisamente a molti artisti – e lo testimonia la percentuale di “semafori verdi” che emerge da questa mia analisi pur sommaria (35 su 74 “ritorni”, oltre il 47%). Resta sempre fondamentale trovarsi nel posto giusto al momento giusto, essere compresi ed inquadrati all’interno di un percorso che per quanto possibile sia fedele alle proprie intenzioni e alla cultura musicale coltivata negli anni ma soprattutto avere un’idea chiara del migliore ambiente in cui conviene tentare il proprio reboot. La “fama” maturata negli anni non è sicuramente un fattore decisivo, che comunque possa falsare la gara in modo sistematico a favore di chi è già famoso presso il pubblico televotante: allo stesso tempo, però, il vantaggio di un artista già affermato può risiedere più in un fattore di esperienza maturata nel precedente incontro con la telecamera, elemento sicuramente non trascurabile all’interno di un talent show che alla fine dei conti rimane pur sempre un prodotto televisivo.