Solo un paio di anni fa All Music Italia fu tra i primi a sostenere Dardust (ve ne parlammo QUI) il progetto multiforme di Dario Faini al lavoro su una trilogia di album strumentali a cavallo tra la musica neoclassica e quella elettronica, un fatto totalmente inedito per l’Italia; da quel giorno sono usciti due album principali (7,Birth), due “spin off o ep collaterali (Slow is ,The new loud), un lungo periodo di attività live anch’essa varia e dalle mille sfaccettature in Italia ed all’estero ed un dato che ultimamente è cresciuto sempre di più, quello degli streaming Spotify che ad oggi si avvicina ai 10 milioni di ascolti per il brano Birth.
La testimonianza digitale sempre poco tangibile è oggi supportata da un nuovo tour, GranFinale, ai nastri di partenza che toccherà le principali città italiane in location esclusive e tutta una serie di ospiti illustri (Luca Carboni, Thegiornalisti, Ex Otago, Ermal Meta, Wrongonyou, La Rua) che interagiranno in vesti inedite con Faini/Dardust sul palco. Non un epilogo, ma un tributo a questo stato di grazia che condurrà presto Dario Faini verso Londra, unica concessione internazionale del tour, dove partiranno presto i lavori per il prossimo disco e la “chiusura del cerchio”. Questo e molto altro ci ha raccontato Dario nella nostra intervista… prima di farvi leggere il resoconto della chiacchierata ecco tutte le date previste del tour e i relativi ospiti.
GRANFINALE – TOUR – DATE
24 NOVEMBRE TORINO – HIROSHIMA MON AMOUR – Ermal Meta
25 NOVEMBRE BOLOGNA – LOCOMOTIV CLUB – Luca Carboni
26 NOVEMBRE LONDRA – CARGO – Wrongonyou
02 DICEMBRE ASCOLI PICENO – TEATRO VENTIDIO BASSO – La Rua
15 DICEMBRE MILANO – SANTERIA SOCIAL CLUB – Maurizio degli Ex-Otago
17 DICEMBRE ROMA – AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA (SALA PETRASSI) – Tommaso Paradiso
INTERVISTA A DARIO FAINI – DARDUST
Ciao Dario, ci rivediamo a due anni dal nostro primo incontro in cui presentasti la trilogia; cosa è successo in questo periodo? Ti aspettavi tanta attenzione?
Posso dire che è andata completamente oltre le mie migliori aspettative; dopo due anni e due album il fatto portare questo spettacolo in dei posti così belli e grandi per il genere che Dardust rappresenta lo considero un privilegio unico ed è in qualche modo il mio ringraziamento a chi mi ha creduto da subito, continua a farlo e spero lo farà in futuro.
Per quanto riguarda la struttura trittica che ti eri prefisso invece hai apportato qualche modifica o i due ep erano previsti nel concept iniziale?
Sono venuti fuori in corsa come anche un altro ep che avrei già pronto ma che forse posticiperemo all’uscita del terzo disco o forse chissà, il bello di Dardust è proprio quello di non doversi ad ogni costo adattare ad un modello preciso di mercato o schema di alcun genere. Di base c’è la composizione che si lascia trasformare in qualcosa sempre di nuovo e diverso, ma la scrittura resta sempre centrale ed a servizio di infinite forme.
Cosa ti ha spinto a scrivere un testo sulla traccia di Birth? Accadrà ancora ?
È stato un buon esperimento; ad un certo punto mi ha incuriosito l’idea di provare a dare qualche parola a queste tracce e per farlo ho cercato degli interpreti italiani ma dal respiro più internazionale possibile come è poi Dardust e così ho subito pensato a Wrongonyou e Joan Thiele come vocalist maschile e femminile più adatti ad interagire con me. Con Joan poi per ragioni di tempo non siamo riusciti a finalizzare il feat mentre con Wrongonyou è venuta fuori una nuova lettura di Birth, forse più radiofonica. Per il futuro non so, potrebbe capitare come è capitato ora ma non diventerà una formula, questo lo escludo e spero che Dardust possa continuare a camminare sulle sue gambe.
Hai scelto un titolo importante a questo tour? Che tipo di spettacolo hai preparato?
GranFinale sarà in qualche modo il riassunto di tutta l’esperienza live che stiamo portando in giro dall’inizio di questo progetto nel 2015; è la somma ed il perfezionamento delle varie forme con cui in questi anni abbiamo suonato dal vivo in Italia ed all’estero, nei teatri come nei festival o i club più piccoli. Il concerto si dividerà come sempre in due momenti principali sia video che audio: uno più emozionale melodico e neoclassico come le atmosfere di 7 ed un altro decisamente più loud e potente con le caratteristiche di Birth.
In che modo interagiranno gli ospiti in GranFinale ?
Quello sara un momento unico: con ognuno di loro ho lavorato a qualcosa di completamente inedito, o quasi. Mi raggiungeranno sul palco più o meno a metà concerto e presenteremo insieme dei reworks di brani loro e cover molto particolari, sarà qualcosa che non si è mai visto prima, ma non vorrei svelare troppo perché sono delle sorprese a cui tengo molto.
Quale location o contesto rende di più giustizia alle atmosfere Dardust?
Sicuramente è indoor quello che preferisco ma non è sempre così: ai concerti di Dardust dipende molto dall’atmosfera che si crea. Il pubblico parte calmo, quasi concentrato per poi ad un certo punto compiere un fantastico switch in qualcosa sempre di diverso: da chi si alza in piedi nei teatri alle 17000 persone sotto il palco in un festival in Turchia il finale è sempre clamoroso ed inaspettato.
Pensi che i media italiani potessero sostenerti di più?
Posso ritenermi abbastanza fortunato in questo senso soprattutto grazie alla stampa che piano piano si è sempre più interessata a Dardust ed ha cercato di scoprirlo così come il web in generale. Per quanto riguarda TV e le radio sapevo a cosa andavo incontro e non mi aspettavo praticamente niente anche solo per un fatto di collocazione; poi c’è chi come Radio Montecarlo che ha deciso di trasmetterci ed è stato fighissimo quindi siamo aperti chiunque abbia voglia di sentire.
Qual è la cosa più bella che ti hanno detto e chi te l’ha detta?
Che domanda difficile! Così su due piedi mi viene in mente di un giorno in cui Alessandro Raina, che è uno tra gli addetti ai lavori più esigenti in circolazione per quanto riguarda il lato artistico, si complimentò con me dicendomi: “questa roba in Italia non c’è, sei il pioniere. hai un grande coraggio, continua!”. Queste sono forse le parole che ricordo con più affetto e che arrivarono all’inizio del viaggio.
Cosa succede adesso?
Adesso si vola verso Londra per cercare di chiudere il cerchio come promesso; ci sarà anche una data al Cargo nel corso del tour in cui approfitterò per fare un giro e vedere qualche studio in cui poter realizzare il disco ma senza fretta, voglio trovare il giusto mood per fare bene.
Per quanto riguarda Dardust al cinema, ci hai più pensato ?
Ci ho pensato eccome. La sincronizzazione con una colonna sonora sarebbe proprio la realizzazione del sogno e la giusta chiusura del cerchio.
Fammi un nome.
Sicuramente un film di Ferzan Ozpeteck, quello sarebbe perfetto.