Uscita n°39 per la rubrica A Tutto Pop, che oggi in particolare celebra e propone tre brani tutti abbastanza recenti. Vi propongo infatti uno strumentale Mario Venuti, un’elettronica Antonella Lo Coco ed un migrante Son Pascal.
Scoprite le curiosità a riguardo ed ascoltate… non fa mai male!
Mario Venuti – Il Tramonto ( 2014 )
E’ questo il secondo singolo lanciato dall’album Il Tramonto Dell’Occidente, disco che nel 2014 riportò sulle scene dopo circa due anni il cantautore siciliano Mario Venuti e che lo vedeva collaborare per tutto il disco sia col fido Kaballà che con la new entry Francesco Bianconi, leader dei Baustelle. Cosa molto curiosa di questo album è che al suo interno vi è un brano, Perché, che in realtà è un ensemble di frammenti orchestrali e sampler estratti dalla stessa discografia dell’artista e qui messi assieme per risultare praticamente nuovi.
A riguardo del disco, durante il suo lancio e promozione, Mario ha dichiarato: “Assieme a Francesco Bianconi e a Kaballà ci siamo ispirati al modo post moderno di Franco Battiato scrivere musica e testi, al tono colto eppure dissacrante, alla miscela di alto e basso. Un modello estetico fatto di musiche volutamente semplici e testi dal tono ironico-intellettuale. Uno spiazzamento interessante”.
Il Tramonto è un singolo in cui Venuti non fa sconti a nessuno nella sua visione del mondo, puntando il dito contro ciò che uccide la società, il cattivo costume di chi dovrebbe essere d’esempio, le volgarità che tendono a spegnere la luce, ma è nel tramonto che il nostro cerca il nuovo per ripartire.
Il Tramonto Dell’Occidente ha raggiunto la n° 26 nella classifica degli album più venduti in Italia, vendendo circa 15.000 copie durante tutta la sua promozione. Non sono certo numeroni che fanno gridare al miracolo, eppure il cantautore vanta un pubblico di fedelissimi che lo acclama, rende i suoi dischi molto attesi ed i suoi singoli particolarmente apprezzati in radio.
La frase: “Nelle liste elettorali leggo nomi di maiali, gli svantaggi della libertà, mio Signore per favore non aver pietà…”
Antonella Lo Coco – Nuda, Pura, Vera ( 2013 )
Dopo il successo con la sua partecipazione ad X Factor, conclusasi con un terzo posto ed il disco d’oro del singolo d’esordio Cuore Scoppiato, Antonella Lo Coco entra in studio con un signore della musica italiana, Max Casacci dei Subsonica ( ma solo tra le altre cose ). Il risultato s’intitola Geisha ed è il lavoro con cui Antonella si presenta davvero al pubblico, fatto di elettronica ed avanguardia che sposano la melodia e mettono in mostra una voce cristallina che con questi arrangiamenti vola a nozze, dando il meglio di se. Il singolo a cui spetta trainare il tutto è questa Nuda Pura Vera. Nonostante il pezzo si presti decisamente ed il singolo trascini l’album nella top 40 Fimi, le radio però rimbalzano la proposta in maniera abbastanza inspiegabile se si escludono mal pensieri che… a pensar male non si sbaglia mai troppo! Però Antonella ottiene comunque delle belle soddisfazioni… il singolo infatti viene scelto come brano portante della colonna sonora del film Ci Vuole Un Gran Fisico di cui è protagonista quel talento puro di Angela Finoccharo, e dove la stessa Antonella ottiene la parte della figlia della protagonista debuttando quindi pure come attrice. Da allora per Antonella ci sono state solo piccole apparizioni, anche in contesti importanti, ma i lavori ad un nuovo disco hanno subito più di un ritardo. Sarà questo che viene l’anno buono?
La frase: “Sul mio corpo ho imparato a scrivere un tatuaggio, un’ortografia della vita che più non mi sfuggirà…”
Son Pascal – Amare ubriaco ( 2016 )
In Italia abbiamo imparato a conoscerlo prevalentemente per la sua fortunata partecipazione al reality Pechino Express in cui, nella coppia degli Immigrati, si piazzò al secondo posto. Immigrato però Son Pascal ( Pasquale Caprino all’anagrafe ) in un certo senso lo è per davvero, perché già da più di un lustro è diventato un artista di successo in Kazakistan dove era giunto per un piccolo flirt nato con una del posto e poi li è rimasto perché partecipante ad un talent chiamato A-Tunes ed arrivando poi nel paese al successo con la cover di Englishman in New York di Sting.
In Italia dopo la partecipazione al reality provare ad uscire con almeno un singolo era quantomeno ovvio ed è così che nell’estate del 2016 è arrivata questa Amore Ubriaco che però nonostante una buona accoglienza di feedback è stata, come spesso accade ai giovani, respinta dai grandi network e quindi pian piano caduta nel limbo dell’oblio. Già durante la sua promozione l’artista salernitano proprio a me, durante un’intervista, ha dichiarato di sentirsi profondamente insoddisfatto:
“Ho investito molto per questo singolo di mia tasca, ingaggiando il più titolato ufficio stampa italiano ma mi sono sentito rispondere che il brano non gira, che le radio non lo vogliono. Pazienza, sapevo che qui partivo come un illustre sconosciuto, ma non ho tempo di fermarmi, per fortuna ho molto altro da fare. E poi Amore Ubriaco tutto sommato non mi rappresenta! Io in Kazakistan propongo cose molto diverse da questa, decisamente più cantautorali.”
Amore Ubriaco è comunque un brano piacevole, di pop finanche nuovo e fresco, che racconta di quegli amori improvvisi che nascono perché siam brilli, in un locale ed abbiamo puntato una che sappiamo che se non lo giuriamo amore…
La frase: “Ma guarda quanto amore c’è nel tuo cuor e guarda quanto alcol c’è nel mio amor”