Amici di Maria De Filippi è ancora una “scuola televisiva” o è ormai solamente un talent show come tutti gli altri che gli sono seguiti, da X Factor a The Voice?
Qual è l’esatto ruolo didattico di Rudy Zerbi, ex Direttore di Sony Music Italia e ormai da diversi anni showman a tutti gli effetti?
Queste sono le prime domande che mi appaiono lecite dopo la visione della puntata di ieri del pomeridiano di Amici, puntata che ha visto un accesso scontro tra uno dei concorrenti, Luca Vismara, e Rudy Zerbi.
Partiamo da una riflessione sul programma.
Nel corso di questi 17 anni Amici è cambiato e si è adattato diverse volte alla richiesta del pubblico. Uno dei cambiamenti più grandi, avvenuti nel dietro le quinte, risiede proprio nella scelta dei talenti.
Se fino a qualche anno fa infatti i ragazzi venivano selezionati esclusivamente attraverso i famosi casting, da un po’ di edizioni a questa parte la trasmissione ha deciso di muoversi in prima persona con una vera e propria azione di scouting che avviene in diversi modi. Dalla segnalazione dei maggiori siti musicali a quelle dei professionisti dell’ambiente (non è un segreto che Moreno fu segnalato da J-Ax e i The Kolors da Francesco Sarcina de Le Vibrazioni per esempio), dalla ricerca su YouTube (è probabile che Biondo sia stato scovato proprio in questo modo) ai Festival musicali.
Insomma, Amici il talento ha iniziato ad andarselo anche a cercare anche perché, visto lo snobismo anche da parte di alcuni giovani talenti nei confronti del meccanismo talent show, la redazione ha capito che spesso ragazzi talentuosi non si presentavano ai casting. Tutto nella norma, nulla di strano, semplicemente un meccanismo che, dopo oltre dieci anni di lavoro, si evolve.
Detto questo solo una domanda nasce spontanea. Crescendo l’esigenza del pubblico e dovendo reggere il confronto (in realtà vinto, almeno in termine numerici) con X Factor, Amici oggi è ancora una scuola per i giovani ragazzi che vi si presentano o è un programma televisivo musicale alla ricerca di talenti già delineati da mettere in luce?
Io penso che, almeno per come è strutturato il programma, con lunghi mesi di messa in onda del pomeridiano, con professori, tutor e da quest’anno anche autori a disposizione, Amici fino alla fase del serale resti una scuola. E come tale dovrebbe cercare di formare i talenti scelti.
IL CONFRONTO: LUCA contro RUDY ZERBI
Detto questo veniamo a quel che è successo ieri nella puntata del pomeridiano che potete rivedere qui (dal minuto 00:49 circa).
Dopo un confronto avvenuto in settimana con Rudy Zerbi, Luca Vismara, allievo della squadra del Fuoco, chiede di poter confrontarsi in diretta col suo professore.
Nel filmato mostrato Rudy sottolinea come già negli anni ’80 i cantanti italiani cantavano in inglese facendo la famosa italo dance. Luca, che il genere oltre ad amarlo lo conosce, risponde che oggi non viene più fatta da nessuno dei nostri artisti e Zerbi ribadisce che secondo lui è un genere di quarant’anni fa, vecchio. Nel corso della discussione Zerbi fa capire al ragazzo che, in caso di sfida, riceverebbe i noi di tre dei professori, il suo, quello di Paola Turci e quello di Carlo Di Francesco.
Da questa premessa nasce il discorso di Luca in puntata, con una forte critica mossa nei confronti del suo insegnante…
“Se fossimo cantanti fatti e finiti non saremmo qui. Amici è una scuola, saremmo andati in un altro Talent show probabilmente, non qui perché la differenza è che Amici ti dà la possibilità di avere dei coach e dei professori che ti possono consigliare sul tuo percorso. Professore è colui che mentre a disposizione la sua conoscenza per essere trasferita a chi ne sa meno di lui.
Cosa contesto io a Rudy? il fatto che mi sono state mosse delle critiche senza dirmi cosa migliorare, senza darmi degli strumenti… ed io come posso migliorare? Io sono qui per imparare…“.
A questo punto Zerbi, che è noto ormai da anni per il suo modo di fare abbastanza spigoloso (qualcuno direbbe diretto ma, non ci sembra questo il caso) ribatte…
“Partiamo da un concetto. è vero che Amici è una scuola, ma non è la scuola dell’obbligo dove tu impari a scrivere, impari a leggere. Amici è una scuola dove voi venite e partite da un certo punto. Io quello che ti dico è che per me, visto che noi ci aspettiamo certe cose da voi che entrate qui con un certo bagaglio, non posso insegnare a scrivere e a leggere… io ti ho detto chiaramente che io in te non vedo neanche il germoglio, nemmeno la partenza di quel talento. Io magari posso sbagliarmi, però Carlo e Paola la pensano come me, Giusy non lo so…”
A questo punto interpellata la Giusy Ferreri dice la sua al riguardo:
“La penso anche io come Luca sul discorso della scuola. Diciamo anche che però lui si è è presentato da noi con uno stile ben chiaro e che probabilmente è anche quello che ci fa riflettere, che ci fa capire che quel suo stile non è quello che potrebbe aiutarlo a farlo emergere, indipendentemente da questo tipo di percorso… se dovessi votare oggi, con più delicatezza perché rispetto la loro esposizione, direi di no perché riconosco che quello che vuole fare lui attualmente è un po’ fuori da quello che si sta muovendo..”
Fermiamoci qui un momento per una riflessione. Quello che è stato detto è anche in parte comprensibile ma…
E´vero, Amici non è la scuola dell’obbligo, ed infatti Luca non ha bisogno che gli vengano insegnate le basi. Ha una buona voce, un estensione più che sufficiente e capacità di stare e muoversi sul palco. Di sicuro necessita di aiuto per imparare a gestire meglio il suo timbro vocale e di confronto con professionisti dell’ambiente per capire come usare al meglio il suo strumento e le sue doti. Magari anche di rimettere in discussione il genere che ha scelto di fare nel nostro paese grazie all’aiuto di qualcuno che può indirizzarlo grazie alla conoscenza e all’esperienza.
Ma questo non viene fatto da Zerbi che ribadisce che non gli piace e che non cambierà idea. Del resto non è la prima volta che Rudy si schiera contro ragazzi passati nel programma, da Emma a Virginio, tanto per citarne due.
Uno degli sbagli dell’insegnante è proprio quello di, per dimostrare la sua tesi, appoggiarsi alla classifica di gradimento del pubblico e al voto dei compagni di squadra di Luca a cui in settimana è stato chiesto di fare una classifica del talento secondo i propri gusti personali.
Sappiamo benissimo che la classifica di gradimento non misura il talento, che è influenzabile sotto molti punti di vista, usando come metro di giudizio, ahimè, troppo spesso anche il fattore estetico a svantaggio di quello artistico. Ed infatti questa settimana premia con il primo e il terzo posto Einar e Biondo, due ragazzi sicuramente talentuosi (non a caso ce ne siamo occupati qui e qui, nel caso di Einar al primo addirittura dal primo provino di X Factor), ma ancora molto acerbi artisticamente (per Einar il provino del talent show di Skyfu la prima vera esibizione pubblica). Ragazzi che però, guardando anche i numeri sui social, stanno facendo impazzire le ragazzine.
Quindi un insegnante (ma io non considero Rudy Zerbi, al di là del ruolo nel programma, un insegnate) non dovrebbe usare una classifica di gradimento per rafforzare il suo pensiero negativo su un alunno ma al contrario avrebbe il dovere di spingere il ragazzo a migliorarsi, a crescere, a cambiare… di certo considerarlo una battaglia persa sin dall’inizio.
LE CRITICHE DI LUCA A ZERBI DISCOGRAFICO
Tornando al programma è qui che Luca non ci sta e restituisce pan per focaccia a Zerbi attaccandolo su quello che è stato il suo lavoro fino a qualche anno fa, quello di discografico alla guida della Sony Music, un lavoro di sicuro non esente da errori. Del resto i ragazzi non sono più quelli di una volta, guardano, leggono, si informano sulle dinamiche discografiche…
Zerbi: “Come noi quattro allo stato attuale delle cose, anche se guardiamo la classifica di gradimento del pubblico, da tre settimane sei ultimo… Anche la tua squadra quando è stato chiesto di fare una classifica del talento, tu eri ultimo anche lì… quindi sei ultimo per noi quattro, sei ultimo per il pubblico a casa e sei ultimo per i tuoi compagni… ed oggi anziché esibirti ti giustifichi…”
Luca: “Certo, sarei folle allo stato attuale delle cose. Voglio avere tempo, gli altri insegnanti a differenza sua mi hanno dato dei consigli per migliorarmi, per esempio Paola mi ha detto che devo trovare un suono più rotondo nell’emissione della voce, con queste critiche io posso crescere. Lei invece mi ha umiliato, non mi ha dato insegnamenti costruttivi…
Lei dice che può sbagliarsi. Lei 5 anni fa andava contro Emma Marrone, e poi si è visto dove è andata. Sempre qualche anno fa in un’intervista lei ha detto di una cantante italiana che era finita… quella cantante italiana è seduta lì ed è Giusy Ferreri…”
(Luca in quest’ultimo caso si riferisce ad un’intervista rilasciata da Zerbi qualche anno fa. Luca ricorda quest’intervista in quanto, e per scoprirlo basta guardare i suoi profili social, è un fan di Giusy Ferreri fin dagli esordi).
Zerbi: “Giusy io ho detto così?”
Giusy: “Poi noi ci siamo chiariti, è una storia passata…”
La lunga discussione si chiude con Luca che ribadisce perché si è sentito umiliato…
“Col senno di po è facile dire mi sono pentito. Io non sono qui a caso, mi hanno scelto… ribadisco gli altri mi hanno detto cosa fare, lei mi ha solo vomitato addosso critiche…
Lei perché respinge a prescindere che posso avere qualcosa anche io per cui sono stato scelto. Mi ha detto che faccio le sigle dei cartoni animati, che sono vecchie, con la voce del pupazzo. Però guarda a caso le sigle dei cartoni animati sono prime in classifica con un album di Cristina D’Avena… io mi sono dato da fare per migliorare perché questa è anche una scuola…”
Zerbi chiude il sipario sulla discussione ribadendo la sua posizione:
“Per il mio giudizio io non vedo un inizio, ne un seme del talento, per me puoi stare qui anche un mese…”
Fine della discussione. A quanto pare nessuna voglia di mettersi in discussione.
Certo si potrebbe parlare di non voler illudere i ragazzi ma non è questo il punto a mio avviso. Rudy Zerbi nel programma ricopre il ruolo dell’insegnante (ripeto, a mio avviso discutibile), non quello del discografico. Un insegnante deve riuscire a lasciare qualcosa di buono nell’allievo, deve costruire, non radere al suolo e se proprio vuole buttare giù tutto deve farlo con la voglia di riscoprire dalla fondamenta qualcosa di buono. Questo se Amici intende ribadire il suo ruolo di scuola oltre che di programma televisivo.
Per quel che riguarda Zerbi, se nel programma vuole usare un approccio da discografico più che da insegnate, allora diciamo anche che un alunno è autorizzato a rapportarsi a lui tenendo conto del lavoro da lui svolto in quel ruolo.
Io dal canto mio penso che Zerbi dovrebbe chiudere la parentesi della sua vita legata alla musica e dedicarsi a cose più nelle sue corde come Tu si que vales. Riguardo al ruolo di insegnante, mi spiace, ma non riesco ad associarlo a lui… ricordiamoci la sua risposta di qualche mese fa ad un tweet di Valerio Scanu non indirizzato a lui tra l’altro…
Scanu:“Ma tutte queste leccate di c..o secondo voi, vi riserveranno un posto in paradiso? #JesuisMaria“.
Zerbi: “Questo rosicare da cantante fallito ha proprio rotto i cogli0ni. Fatti una vita…”
Intanto Scanu con i suoi 27 anni, al di là dei gusti musicali personali di ognuno, sta facendo un percorso con le sue gambe, ha fondato una sua etichetta discografica e produce altri artisti.
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