Alex Palmieri, popstar del web con oltre 500.000 risultati sui motori di ricerca, è pronto a pubblicare nel 2018 Reset, il secondo album di cui oggi ci svela in anteprima la tracklist raccontandoci canzone per canzone questo nuovo progetto.
Numerosi tour promozionali nazionali e 2 tour europei ( tra le date germania, polonia , danimarca, spagna e l’ultima a Londra in U.K a trafalgar Square Garden in occasione del London Pride 2017) hanno portato i sui brani nelle posizioni altre della classifica iTunes.
Dopo la pubblicazione dei singoli Online e But Nobody Knows ( accompagnato da un videoclip che ha totalizzato 100.000 views su youtube), il cantautore electro pop ha annunciato il nuovo album sotto contratto con Believe Digital dal titolo RESET.
L’album arriverà il 12 gennaio prossimo, giorno del 27esimo compleanno di Alex Palmieri e sarà ricco di contaminazioni e collaborazioni: dagli storici produttori dell’artista Jandy Prudnikov e Tim Bergholm (Ucraina e Svezia) fino a Johann Bach direttamente dalla california e ad Alex Zitelli e Livio Boccioni che hanno lavorato al nuovo singolo estratto e prossimo all’uscita, il brano Up tempo Time Resetted che verrà rilasciato in una speciale edizione Remixata a cura del Dj toscano Dat Vila.
Tanti i colori di questo disco… dall’electro pop fino al sound anni 2000, senza tralasciare le ballad (Il that Was You, che racconta il periodo difficile adolescenziale di Alex e che è dedicato alle vittime di bullismo, o Not a Love Song che racconta il delicato rapporto con la famiglia).
Reset è stato fortemente voluto dai fans della webstar, che è stata aiutata dai suoi follower nella realizzazione di questo secondo album attraverso un crowdfunding e che ha fruttato una notevole somma destinata alla produzione.
Accompagnato dagli scatti fotografici realizzati da Luca Guadagni Reset sarà disponibile nei digital stores e in airplay radiofonico dal 12 Gennaio 2018, ed in supporto CD qui.
Abbiamo chiesto ad Alex Palmieri di raccontarci il nuovo album traccia per traccia…
RESET: ANTEPRIMA DELLA TRACKLIST – IL NUOVO ALBUM RACCONTATO DA ALEX
1 – Reset (intro)
Mentre ero in tour in europa, ho cominciato a scrivere pezzi vari, che si muovevano in situazioni diverse e raccontavano di mondi diversi l’uno dall’altro. Per quanto ne fossi convinto quando li ascoltavo, questa cosa in un certo senso mi infastidiva: non volevo produrre un disco che desse l’idea di “compilation”. Così ho riletto più volte i testi cercando la chiave che li legasse l’uno all’altro. Ho sentito in tutti i brani una forte voglia di “ricominciare”, di tirare fuori esperienze, a volte anche scomode, come terapia per buttarle alle spalle.
Quindi poi è arrivato Reset. Con un album così spudoratamente pop è fin troppo facile cadere nell’anonimato, ed io ci ho lavorato troppo, troppe notti per lasciare che accadesse. Poi ovvio che di sicuro non piacerà a tutti, ma non si può dire che sia un prodotto povero di contenuti. Ho sempre amato il contrasto che tento di mettere ogni volta tra musica leggera e temi più pensati, penso che sia come un piccolo marchio di fabbrica!
2 – Time Resetted
E’ il pezzo più orecchiabile e forse leggero dell’album, nonché il nuovo singolo dopo But Nobody Knows. Dopo anni di produzioni all’estero per la prima volta ho realizzato un pezzo tutto italiano insieme a Livio Boccioni e Alex Zitelli, alternando atmosfere electro pop a dei ritornelli più club. In questo singolo invito le persone che mi ascoltano e mi seguono a non sprecare il loro tempo in situazioni troppo scomode o con persone che non ci apprezzano davvero , un po’ in tutti gli ambiti … dall’amore all’amicizia. L’ho scritta pensando alle volte che mi sono inutilmente sentito inadeguato , quando semplicemente sarebbe bastato voltare pagina e trovare una situazione, una compagnia o un amore che mi facesse sentire al mio posto. Mi sono cimentato anche in una piccola parte rap ed è stato divertente!
3 – But Nobody Knows
Ho sempre amato la musica RnB, che negli ultimi tempi non è tra le più popolari. Ma ho deciso di sfidare un po le grandi correnti della musica radiofonica e fare di testa mia, uscendo con questo primo singolo un po diverso dai precedenti. Questo pezzo è stato prodotto dal californiano Johann Bach con cui ho collaborato per la prima volta e abbiamo trovato subito un ottimo feeling. Ho pensato di scrivere questo testo dopo un incontro con una mia fan a fine concerto, mi raccontava quanto si rispecchiasse in quello che scrivevo e così mi sono fatto raccontare la fine della sua ultima relazione per avere lo spunto per un nuovo pezzo. In But Nobody knows descrivo quello che avviene dopo la rottura di un rapporto, quel passaggio dal sostenersi allo screditarsi a vicenda per avere la ragione. Ci siamo passati un po tutti!
4 – In The Backstage
Questa produzione è nuovamente di Johann Bach, quando mi ha fatto ascoltare il beat me ne sono innamorato. Confrontandoci ha scoperto quanto io sia innamorato delle boyband inizio anni 2000, quando in radio era un susseguirsi di Backstreet Boys ed Nsync. Non a caso questo singolo è un chiaro riferimento a quel mondo e quelle sonorità. Non di certo tra le produzioni più attuali, ma si può definire (a mio modesto parere) qualcosa di unico nell’era musicale di oggi. Ho messo a dura prova il mio coraggio con questo pezzo, che probabilmente affronterà diverse critiche stilistiche.
E non meno per il tema: In The Backstage parla di cosa si nasconde dietro l’obbiettivo, di quello che rimane una volta spenti i riflettori e della sete di fama di cui la maggior parte di noi artisti è folgorata. Ho avuto molte esperienze televisive per essere solo un’artista indipendente, ho fatto tesoro di tutte quelle buone e quelle meno per scrivere questo brano.
5 – If That Was You
Uno dei pezzi più difficili di questo brano. Ho deciso di raccontare come è stata la mia infanzia, e descrivere così l’adolescenza di molti ragazzi che vivono una situazione a primo impatto insostenibile. E’ un singolo dedicato alle vittime di bullisimo, ho lasciato al brano un testo più generico per poter permettere a chiunque di rispecchiarsi per quello che ha vissuto. Ma impugnavo la penna le parole scivolavano via mentre pensavo quanto è stato difficile non solo accettarmi come ragazzo omosessuale ma anche dover far fronte alla comunità, alla famiglia, alle derisioni.
Mi riguardo indietro e penso di aver avuto davvero due palle tante a fare quel passo, forse fatto un po per ingenuità: come un bambino che gioca con i fornelli inconsapevole che sta per bruciarsi. Il paragone regge, ad oggi porto ancora qualche scottatura di quel momento ma le mostro sempre con orgoglio perché fanno di me quello che sono oggi.
La base ancora una volta è stata prodotta dai miei colleghi italiani Livio Boccioni ed Alex Zitelli.
6 – Online
E’ stato un singolo fortunato quello di Online, prodotto dall’ucraino Jandy Prudnikov uscito subito dopo la mia partecipazione a Uomini e Donne. Ha ottenuto, ormai un’anno fa, numerose recensioni e visualizzazioni. Il videoclip è stato persino trasmesso in rotazione in Belgio e Olanda su Out tv, quando l’ho saputo quasi svenivo. Il tour non è stato da meno, con una prima tranche italiana ed una europea: il live in U.K. a Londra davanti una folla di persone infinita è qualcosa che mi porterò nel cuore per sempre.
Il singolo affronta tematiche molto attuali quali la vita nelle chat e la perdita delle relazioni umane, qualcosa che le ultime generazioni – la mia in particolare – vivono.
7 – Not A Love Song
Altro pezzo particolarmente complicato. Credo rimarrà una di quelle tracce nascoste , un po’ quello che si definisce amaramente “brano da riempitivo”. In realtà è solo un singolo troppo personale per poterlo condividere con il pubblico più generalista.
Questo pezzo parla del rapporto altalenante con mia madre e mio padre, a volte un po assenti, a volte un po troppo presi dalle loro cose. A volte rassegnati forse di stare dietro ad un carattere come il mio. L’ho scritto molto tempo fa ed ho trovato coraggio solo ora di pubblicarlo: voglio bene ai miei genitori, ma spesso ci dimentichiamo che sono umani, pretendiamo cose e non ricordiamo che sono persone che come noi commettono errori. Qui parlo di questi errori, e delle volte che non mi sono sentito abbastanza ai loro occhi, magari per aver scelto un percorso diverso da quello che loro avevano in serbo per me. Il beat è stato prodotto in Svezia da Tim Bergholm, mio produttore storico di brani come Popstar, Lovekiller e Wasted.
8 – But Nobody Knows (unplugged version)
Eravamo in studio a produrre il brano , quando sentendo alcune tracce singole della base con solo alcuni strumenti che la suonavano mi è venuta l’idea di tirare fuori lo stesso brano in una versione più leggera. Si possono sentire alcune sfumature che nella versione originale vengono eclissati dai numerosi cori e strumenti.
9 – Save Me (orchestral version)
Questa versione orchestrale di Save me (brano dal mio precedente album Uncensored del 2015) è quella che ho portato live durante il mio ultimo Online Tour, che partito dall’Italia ha toccato durante l’estate ancora una volta varie capitali Europee.
Noi artisti viviamo tantissimi momenti di up and down. Up che sono davvero in alto e down dove ti senti come scomparso dalla faccia della terra. Quest’anno sono stato ospite al London Pride e mi sono esibito a trafalgar Square Garden davanti ad una folla di 30.000 e più persone, ma i giorni prima di salire su quel palco sono stati in quei famosi momenti down. Salendo sulla scaletta che portava al palcoscenico, di colpo mi sono ritrovato a cantare i miei brani davanti a questa folla di gente che non finiva più e che ballava e saltava e mi faceva sentire che quello era il posto giusto per me e che io ci dovessi rimanere. “Save me” aprì quel concerto, ed ho deciso di inserirla nel disco nuovamente in questa versione per ricordarmi quel momento e tenerlo ben presente nelle giornate no.